Berna

Disabilità mentale e diritto al voto: «La situazione va migliorata»

Le persone incapaci di discernimento potrebbero in futuro poter votare, magari dopo un esame specifico del loro caso
©Gabriele Putzu
Ats
25.10.2023 13:28

Le persone incapaci di discernimento potrebbero in futuro poter votare, magari dopo un esame specifico del loro caso.

È una delle possibilità valutate dal Consiglio federale in un rapporto approvato oggi da cui si evince che l'attuale esclusione dall'esercizio dei diritti politici potrebbe cozzare contro il diritto internazionale e il principio costituzionale di non discriminazione. Ad ogni modo, per modificare la situazione attuale sarebbe necessaria una modifica costituzionale

Stando al documento, redatto in risposta a un postulato dell'ex «senatrice» Marina Carobbio Guscetti (PS/TI), sono escluse dal diritto di voto e di elezione quelle persone - 16 mila stimate in Svizzera - sottoposte a curatela generale a causa di una durevole incapacità di discernimento o rappresentate da una persona designata.

Nella loro forma attuale, precisa una nota governativa odierna, tale esclusione non concorda più col principio dell'uguaglianza giuridica e con gli obblighi di diritto internazionale. Da un lato, potrebbero essere escluse dal diritto di voto persone in grado di prendere una decisione politica indipendente e, dall'altro, persone diventate durevolmente incapaci di discernimento potrebbero invece mantenere il diritto di voto.

Nella prassi, inoltre, esistono differenze fra i Cantoni, le quali portano a una disparità di trattamento delle persone con disabilità intellettiva per quanto riguarda i loro diritti politici.

L'esclusione del diritto di voto potrebbe anche essere in conflitto con il diritto internazionale; la Convenzione sui diritti delle persone con disabilità, a cui la Svizzera ha aderito nel 2014, chiede agli Stati firmatari di garantire i diritti politici di queste persone.

Tuttavia, non vi è unanimità circa la questione se questa formulazione consenta la possibilità di prevedere eccezioni quali l'esclusione dal diritto di voto.

Alla luce di queste considerazioni, il rapporto analizza due opzioni di intervento: l'abrogazione dell'esclusione del diritto di voto e l'esame specifico dell'incapacità di discernimento in ogni singolo caso. Entrambe le opzioni presentano vantaggi e inconvenienti.

Il governo crede che le esclusioni dal diritto di voto non siano a priori inammissibili: vi è un interesse pubblico legittimo nell'escludere da tale diritto soggetti che non comprendono le decisioni politiche e non possono quindi formarsi una volontà indipendente, sottolinea il comunicato.

D'altro canto, l'uguaglianza giuridica e il divieto di discriminazione richiedono che nessuno sia privato di diritti a causa di una disabilità.

La questione se l'esclusione dal diritto di voto sia necessaria è in ultima analisi una questione di politica costituzionale. Il Consiglio federale reputa che per un eventuale adeguamento della regolamentazione vigente si debba procedere a una modifica della Costituzione federale.

Il documento esamina anche l'assistenza fornita dalle autorità per consentire alle persone con disabilità di esercitare il diritto di voto e di candidarsi alle elezioni. Per il Consiglio federale la situazione attuale è soddisfacente e non vi è necessità di legiferare immediatamente.

Stando all'esecutivo, infatti, le informazioni fornite dalla Confederazione tengono conto delle esigenze degli elettori con disabilità sotto molti aspetti (sito web ch.ch, documenti accessibili, video di voto nel linguaggio dei segni, istruzioni in lingua semplice). Per le elezioni del Consiglio nazionale del 2019 e del 2023 la Confederazione ha pubblicato, nell'ambito di test pilota, istruzioni in lingua semplice per illustrare il processo di voto. L'offerta di quest'anno sarà valutata dopo le elezioni.

Le spiegazioni dell'esecutivo sugli oggetti in votazione non sono fornite in lingua facile dalle autorità. Per il Consiglio federale, le spiegazioni sulle votazioni devono soddisfare i requisiti legali di completezza, obiettività, trasparenza e proporzionalità e non possono quindi essere semplificate a piacere, perché altrimenti le autorità non rispetterebbero i requisiti legali. Per questo il governo pensa che che si debba continuare ad applicare il principio secondo cui tutti gli elettori devono ricevere le stesse informazioni dalle autorità.

Anche la procedura di voto è importante per la partecipazione politica delle persone con disabilità, sottolinea la nota. Il voto per corrispondenza garantisce che queste ultime abbiano tempo sufficiente per votare e che possano essere assistite se necessario.