Dopo un impiego all’estero, possibile incorporazione delle donne nell’esercito

Le donne che hanno prestato un impiego di promovimento della pace all’estero dovrebbero potersi fare incorporare nell’esercito di milizia anche senza aver assolto la scuola reclute. Allo scopo di beneficiare delle loro conoscenze e capacità, il Dipartimento federale della difesa (DDPS) ha avviato un progetto pilota. Undici delle 28 donne impiegate negli attuali contingenti della Swisscoy e dell’Eufor (European Union Force) si sono annunciate per un’incorporazione diretta nell’esercito di milizia. Il progetto rappresenta una delle misure con cui l’esercito intende aumentare la propria quota di donne. Attualmente, i contingenti elvetici presso Swisscoy/Eufor vantano regolarmente una quota di donne pari al 15% circa. La maggior parte non ha alle spalle la scuola reclute e quindi non è soggetta all’obbligo di prestare servizio militare.
Potenziale da sfruttare
Le donne vengono reclutate per gli impieghi dei contingenti della durata di sei mesi e prima dell’impiego assolvono un’istruzione di base e specialistica di tre mesi. Dopo l’istruzione specifica presso il Centro di competenza Swissint a Stans-Oberdorf (NW) e il successivo impiego, dispongono delle capacità militari di base, un addestramento speciale e sono abituate ad agire in un contesto militare. Dato che non sono tuttavia incorporate nell’esercito di milizia, dopo circa nove mesi di servizio militare il loro potenziale viene a mancare all’esercito con la conclusione dell’impiego.
Numerose donne hanno dimostrato interesse per un ulteriore impiego nell’esercito, ma per svariati motivi non vogliono o non possono assolvere la scuola reclute in una fase successiva.
Già undici donne si sono annunciate
Nell’ambito di una test pilota, durante due rotazioni dei contingenti Swisscoy e Eufor nell’inverno 2020/2021 e in quello estivo 2021, si procederà all’incorporazione dei primi militari donne dei contingenti. Dopo la fase di prova il progetto verrà nuovamente esaminato e, se necessario, adeguato. Negli attuali contingenti attivi all’estero si sono già annunciate undici donne - su 28 - per un’ulteriore permanenza nell’esercito di milizia.
Istruzione equivalente
Da un’analisi è emerso che le varie fasi d’istruzione prima dell’invio all’estero sono paragonabili a quelle della scuola reclute per quanto riguarda contenuti, finalità e intensità. Il riconoscimento di tale equivalenza dovrà permettere alle soldatesse di essere incorporate direttamente, su base volontaria, nell’esercito di milizia nonché di beneficiare delle possibilità d’avanzamento a seconda dell’idoneità.