La curiosità

Ecco l'A319 «Ucraina», l'aereo di Volodymyr Zelensky

Dopo aver viaggiato a lungo su velivoli di Paesi amici, dallo scorso settembre il presidente ucraino ha riabbracciato l'Airbus A319 governativo con il quale è atterrato oggi in Svizzera
© KEYSTONE / ALESSANDRO DELLA VALLE
Marcello Pelizzari
15.01.2024 21:15

All'inizio, parliamo dei primi viaggi all'estero dopo l'invasione su larga scala dell'Ucraina da parte della Russia, Volodymyr Zelensky si è appoggiato più volte sui Paesi alleati quando si è trattato di salire su un aereo. Quando ha sorvolato per la prima volta l'Atlantico per recarsi a Washington, ad esempio, il presidente ucraino si è imbarcato su un aereo dell'aeronautica militare statunitense. Era il dicembre del 2022. Le cose, nel frattempo, sono cambiate. Rimanendo all'America, lo scorso settembre Zelensky e sua moglie Olena sono arrivati negli Stati Uniti a bordo di un aeroplano di Kiev. Un Airbus A319, il più grande della flotta governativa ucraina, targato UR-ABA. Iconica la scritta, in cirillico: Україна. Ucraina, già. 

Nell'occasione, l'A319 era partito da Tallinn per Cracovia il 31 agosto. Quindi, aveva volato fino all'aeroporto di Rzeszow, al confine con l'Ucraina, il 18 settembre. Dove, secondo i beni informati, Zelensky si era imbarcato. Nel suo viaggio per New York, dove la coppia era attesa alle Nazioni Unite, il velivolo aveva dovuto effettuare una sosta a Shannon, in Irlanda, per il rifornimento, visto che l'A319 non ha un'autonomia sufficiente per attraversare in un colpo solo l'Atlantico. Una volta oltreoceano, l'Airbus aveva volato anche da New York a Washington, nella base di Andrews.

I lavori di restyling

In seguito all'invasione, dicevamo, Zelensky non ha viaggiato per dieci mesi. Non poteva, né voleva d'altronde. Dal dicembre 2022, invece, il leader di Kiev ha ricominciato a incontrare alleati. Più o meno ovunque. In Belgio, Bulgaria, Danimarca, Germania, Finlandia, Grecia, Regno Unito, Italia, Giappone, Canada, Lituania, Moldavia, Paesi Bassi, Polonia, Arabia Saudita, Svezia, Slovacchia, Repubblica Ceca, Turchia e Città del Vaticano. Ha viaggiato spesso in treno o, appunto, ospitato su aerei di Paesi amici. Il passaggio, anzi il ritorno all'A319 ucraino è avvenuto nel settembre dello scorso anno, con la visita (la sua seconda) negli Stati Uniti. 

L'aereo, in ogni caso, non è rimasto fermo durante le fasi più acute dell'invasione. O meglio: è stato sottoposto a un vero e proprio restyling. L'A319, vecchio di sedici anni, è infatti stato dotato di un nuovo sistema di intrattenimento e di un nuovo sistema di navigazione satellitare, fra le altre cose. Anche sedili e divani, rivestimenti e moquette hanno subito una, chiamiamola così, rivisitazione. «Senza dubbio, questo è stato uno dei nostri progetti più complessi e ambiziosi» aveva commentato a suo tempo il responsabile di J&C Aero, la ditta responsabile dei lavori, Laurynas Skukauskas.

Ma ora si sposterà in treno?

Zelensky, stamane, è atterrato a Kloten alle 11.25. Anche in questo caso in provenienza da Rzeszow, in Polonia, con l'aereo che però inizialmente era basato a Cracovia secondo i dati di Flightaware. Dopo l'incontro con Viola Amherd e, prima, quello con i presidenti dei due rami del Parlamento, Zelensky entrerà in modalità WEF. Domani, infatti, parteciperà alla kermesse politico-economica di Davos. Stando a quanto pubblicato dal Blick, lo spostamento potrebbe avvenire in treno. Almeno questo è quanto è stato captato proprio stamane, quando il «ministro» degli Esteri Ignazio Cassis ha accolto in pista il presidente ucraino. Cassis, in particolare, ha pronunciato in inglese la frase «taking the train towards Davos». Dall'audio estrapolato, tuttavia, non è stato possibile chiarire se stesse parlando dei piani di viaggio di Zelensky o, piuttosto, dei suoi.

Lo stesso Blick, per contro, ha fatto notare che Zelensky (si è visto anche oggi in conferenza stampa) non ha moltissimo tempo a disposizione mentre il viaggio in treno da Berna a Davos dura parecchie ore. Sia quel che sia, non si tratterebbe di una scelta insolita né tantomeno impopolare. La presidente della Confederazione, Viola Amherd, domenica ha accolto una delegazione cinese a Zurigo, comprendente il premier cinese Li Qiang. La delegazione ha poi preso un treno speciale con la stessa Amherd per Berna.