Dibattito

«Entrambi i sessi sono indispensabili»

A Berna si discute dell’accesso alla medicina riproduttiva per coppie lesbiche - Secondo l’Associazione genitori non affidatari i bambini hanno bisogno di una madre e di un padre - Per Andrea Büchler, esperta di diritto ed etica, riferimenti maschili son sì necessari, ma non per forza un papà
Oggi le coppie lesbiche vanno spesso all’estero per accedere alla fecondazione assistita.  © Shutterstock

Dopo il sì del Nazionale al matrimonio per tutti e all’accesso alle banche del seme anche per coppie lesbiche, il dossier dovrà essere affrontato in agosto dalla Commissione degli affari giuridici degli Stati. Il tema della riproduzione assistita è controverso. Se la comunità omosessuale si vede finalmente concessi diritti che spetterebbero a tutti, c’è chi non è sicuro che la politica stia dando abbastanza attenzione al benessere dei bambini. L’Associazione genitori non affidatari (AGNA), il cui scopo è promuovere, dopo la separazione o il divorzio, il mantenimento di un rapporto paritario fra i figli e i due genitori, chiede alla Commissione di «stralciare gli emendamenti relativi agli articoli che disciplinano la filiazione e la genitorialità dei coniugi dello stesso sesso» e «trattare tale questione in una tappa successiva».

«E poi si escluderà la genitrice»

Nel 2019 il Consiglio federale ha costituito un gruppo di lavoro di esperti sul diritto di filiazione che dovrà consegnare un rapporto entro fine giugno 2021. Il Parlamento, chiede AGNA, dovrebbe aspettare i risultati dei lavori. La filiazione, scrive l’associazione in un testo indirizzato alla Commissione, «non è un diritto stabilito dall’uomo», ma «la conseguenza di una predisposizione biologica ben precisa, ci vuole un gene femminile e uno maschile». Il Nazionale, per ora, concede «di eliminare il padre biologico dalla vita dei propri figli solo alle coppie lesbiche». E se questo diritto entrerà in vigore «non ci vorrà molto tempo e gli uomini gay chiederanno e otterranno il diritto (con l'aiuto delle madri surrogate) di fare altrettanto, e in quel caso sarà la madre biologica ad essere eliminata». Per il presidente Pietro Vanetti «in tutto il dibattito si è parlato dei diritti dei genitori, ma di quello dei bambini si è detto troppo poco».

Le argomentazioni di AGNA non convincono Andrea Büchler, professoressa ordinaria di diritto privato e comparato all'ateneo di Zurigo, presidente della Commissione nazionale d’etica in materia di medicina umana (CNE), membro del gruppo di lavoro sulla filiazione costituito dal Governo e autrice, assieme alla filosofa Barbara Bleisch, di «Kinder wollen. Über Autonomie und Verantwortung» (edito da Carl Hanser, 2020), traducibile con «Desiderare figli. Di autonomia e responsabilità». «Non esiste il diritto a un bambino - spiega l’esperta - ma esiste un’autonomia riproduttiva come parte della libertà personale». Si tratta di un diritto fondamentale «valido per tutti». Per negarlo a qualcuno «ci devono essere buone ragioni». Come la lesione a terzi o un preponderante interesse pubblico. Condizioni che per Büchler nel caso della donazione di sperma per coppie lesbiche non verrebbero a crearsi: «Non esistono studi scientifici che dimostrino che figli cresciuti con genitori dello stesso sesso si sviluppano meno bene di figli con genitori di sesso opposto».

Per i bambini è sì importante avere persone di riferimento di entrambi i generi, «ma non è necessario siano i genitori». Soprattutto, l’importante è che i genitori, indipendentemente dal loro sesso o orientamento sessuale, siano amorevoli e responsabili. La stessa CNE si è espressa chiaramente a favore del dono di sperma per coppie lesbiche.

Sapere da dove si viene

Al bambino va ad ogni modo garantito «il diritto di conoscere le sue origini». Oggi è all’estero che le coppie lesbiche ricorrono alla fecondazione assistita. All’estero il dono di sperma è spesso fatto nell’anonimato . Questo è vietato nel nostro Paese. «Ciò è un punto a favore dell’introduzione del diritto all’accesso alla medicina riproduttiva per coppie lesbiche in Svizzera».

Secondo Büchler, infine, la possibilità ventilata da AGNA sul futuro diritto delle coppie gay di poter aver figli attraverso madri surrogate è inesistente. Per l’esperta è chiaro: «La gestazione per altri resta vietata». E questo vale per tutti. Anche per coniugi eterosessuali. Così facendo non si discriminano i gay. Si protegge invece chi presta il suo corpo. E si evitano pratiche che «si possono avvicinare alla tratta di bambini». La discussione inerente a questo tema «è diversa da quelle sulla donazione di sperma per le coppie dello stesso sesso».

Il 2007, anno storicoNel 2007 la maggioranza degli svizzeri ha detto sì all’unione registrata per coppie dello stesso sesso. Per queste coppie valgono le stesse norme valide per coppie sposate, con alcune differenze. Una fra tutte: non hanno accesso all’adozione congiunta e alla medicina riproduttiva. A giugno la Camera bassa ha dato il suo nullaosta a un matrimonio per tutti che incuda l’accesso a sperma donato per coppie lesbiche. Il dossier deve ora essere discusso dagli Stati. Il referendum è probabile.