I dati

Esaurita la disoccupazione, uno su due ritrova lavoro entro un anno

L'Ufficio federale di statistica (UST) ha pubblicato i risultati delle ultime indagini: dal 2019 circa 25 mila persone hanno esaurito il diritto all'indennità, due terzi hanno trovato una nuova occupazione entro cinque anni
©Chiara Zocchetti
Ats
18.11.2024 10:41

Dal 2019 circa 25.000 persone all'anno hanno esaurito il diritto all'indennità di disoccupazione. Più della metà (53%) hanno trovato un lavoro entro dodici mesi, mentre dopo cinque anni tale quota sale a due terzi, riferisce oggi l'Ufficio federale di statistica (UST).

Il totale ha comunque subito notevoli fluttuazioni. Il livello più basso sono state infatti le 13.500 persone del 2020, il picco le 34.000 nel 2022.

I numeri più bassi, spiega l'UST in un comunicato, sono stati ottenuti quando, durante la pandemia, venivano concesse le indennità giornaliere aggiuntive per evitare che le persone terminassero il diritto a quelle di disoccupazione in periodi con pochi posti di lavoro vacanti. Siccome, seppur ritardati, gli esaurimenti di questo diritto sono poi sopraggiunti lo stesso, vi è stato un sensibile aumento nel 2022.

Le persone dai 45 ai 64 anni sono sovrarappresentate nel gruppo che ha esaurito il diritto alle indennità: ne costituiscono il 51%, il che nel complesso corrisponde al 43% dei disoccupati e al 42% della popolazione attiva. Anche tra chi è sprovvisto di una formazione professionale e tra gli stranieri si constata una percentuale insolitamente alta.

Chi rientra nel mondo del lavoro lo fa più spesso degli altri impiegati con rapporti che l'UST definisce «atipici». Ad esempio, il 14% lavora su chiamata (dipendenti nel complesso: 8%) e il 5% viene piazzato e pagato da un'agenzia di collocamento (1%).

Passando allo stipendio, chi ritrova un posto dopo aver esaurito le indennità di disoccupazione solitamente percepisce buste paga inferiori rispetto agli altri lavoratori. In media infatti, il salario orario mediano (lordo) scende da 37,80 franchi a 29,80 franchi.

Il divario è particolarmente marcato fra i dirigenti, categoria per la quale si passa da una retribuzione di 57,20 franchi a una di 43,20 franchi. Al contrario, le differenze sono più ridotte per le professioni non qualificate (da 26,20 franchi a 24,90 franchi).