Berna

Evacuazione di Palazzo federale: critiche dal consigliere agli Stati

Questa mattina ai microfoni della RTS, Andrea Caroni ha dichiarato di essersi trovato in una «situazione ideale per un attacco» quando ieri pomeriggio ha dovuto lasciare l'edificio a causa della segnalazione di un individuo e un'auto sospetti
©ANTHONY ANEX
Ats
15.02.2023 07:29

(Aggiornato alle 16.00) Il sistema di evacuazione di Palazzo federale sarà analizzato e migliorato se necessario, assicurano i Servizi del parlamento dopo le critiche espresse da alcuni parlamentari.

Il consigliere agli Stati Andrea Caroni (PLR/AR), stamane ai microfoni della radio romanda RTS, ha affermato di essersi trovato in una «situazione ideale per un attacco quando ieri pomeriggio ha dovuto lasciare l'edificio insieme ad altri. «Devo ammettere che non ho capito il sistema di evacuazione, come tutti i miei colleghi», ha aggiunto.

Caroni era uno dei parlamentari riuniti in commissione invitati ad uscire dall'edificio quando è stata segnalata la presenza di un individuo e di un'auto sospetti nei pressi di Palazzo federale. Quando è arrivato il momento di lasciare l'edificio, «le porte ci lasciavano uscire solo individualmente, quindi molto lentamente», ha raccontato Caroni, e quando tutti erano fuori, «ci siamo radunati tutti sulla piazza senza alcuna protezione». Una situazione che il consigliere agli Stati considera «bizzarra». «Sarebbe stato lo scenario ideale per un attacco a tutti i membri presenti», ha rilevato.

A seguito delle critiche, il portavoce del Consiglio federale, André Simonazzi, ha puntualizzato che il dispositivo per i deputati è diverso e dipende dai servizi del Parlamento. Insomma, ciò che hanno sperimentato gli impiegati che lavorano rispettivamente nell'ala est ed ovest di Palazzo è diverso da quanto vissuto dai parlamentari.

Ad ogni modo, ha aggiunto, questo non significa che il dispositivo di sicurezza non possa essere migliorato se necessario, e il Consiglio federale intende trarre insegnamenti da quanto accaduto ieri.

L'Ufficio federale di polizia (fedpol), responsabile del servizio di sicurezza che controlla l'accesso al Palazzo federale, ha dichiarato che ogni intervento viene sottoposto a debriefing. Le lezioni da trarre da questa esperienza saranno discusse, ma al momento è troppo presto per parlare di possibili conseguenze, ha detto a Keystone-ATS la portavoce Berina Repesa.

Anche i servizi del parlamento, su Twitter, hanno assicurato che «gli eventi di ieri saranno analizzati e, se necessario, saranno introdotti miglioramenti» e che la sicurezza dei parlamentari e del personale è stata garantita in ogni momento.

I piani di evacuazione, di cui non si conoscono i dettagli per motivi di sicurezza, sono stati elaborati dai servizi parlamentari in collaborazione con fedpol e altri esperti. Si tengono esercitazioni regolari, anche con i membri del Consiglio nazionale e del Consiglio degli Stati. Il Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS) e la Cancelleria sono responsabili dei piani e dell'evacuazione rispettivamente per le ali est e ovest.

La consigliera federale Viola Amherd, presente nell'edificio al momento dell'allerta, ha dichiarato di non aver avuto paura. «Scattato l'allarme e usciti in fretta da un'ala di palazzo federale, abbiamo seguito le istruzioni della polizia federale, la quale ci ha consigliato di recarci al ristorante dell'albergo Bellevue - che appartiene alla Confederazione, n.d.r - lì vicino», ha affermato Amherd durante la consueta conferenza stampa del Consiglio federale. Unico inconveniente: «Pensavo che tutto sarebbe finito in fretta, invece siamo stati bloccati per qualche ora; se lo avessi saputo, avrei preso con me il laptop», ha sottolineato suscitando qualche sorriso in sala.

Il Ministero pubblico della Confederazione (MPC) ha indicato oggi di aver aperto un procedimento penale per possibile uso di esplosivi contro il vallesano che ha provocato l'evacuazione preventiva di Palazzo federale.

L'MPC - che conduce le indagini in collaborazione con fedpol e le polizie cantonali vallesana e bernese - ha aggiunto che è stata effettuata una perquisizione nell'abitazione del sospettato in Vallese e sono stati ascoltati suoi conoscenti. Sono ancora in corso accertamenti sulla salute fisica e mentale dell'arrestato, che è stato posto in detenzione preventiva. Come sempre, si applica la presunzione di innocenza, ricorda l'MPC.

La Procura federale è responsabile delle indagini di reati legati agli esplosivi. Sull'uomo sono state rilevate tracce di esplosivo, ma non era in possesso di un'arma o di un ordigno al momento dell'arresto. L'auto con cui è giunto a Berna e stata esaminata da un robot artificiere e non sono state trovate sostanze pericolose.

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