Grigioni

Frana di Bondo, indagate cinque persone

Il reato ipotizzato dalla Procura è quello di omicidio colposo plurimo
© KEYSTONE / Giancarlo Cattaneo
Ats
31.01.2024 09:48

Cinque persone risultano indagate in relazione alla frana di Bondo (GR) del 2017, nella quale morirono otto escursionisti. Il reato ipotizzato dalla Procura dei Grigioni è quello di omicidio colposo plurimo.

Ieri sera la rivista «Beobachter» ha riportato, tramite il suo portale online, la notizia della nuovo procedimento penale. Oggi la Procura grigionese ha confermato la notizia a Keystone-ATS.

Gli inquirenti si sono basati su una perizia privata del geologo vodese Thierry Oppikofer, resa nota nel dicembre scorso, secondo la quale la frana dell'agosto 2017 era stata «preannunciata da numerosi esperti» e le autorità avevano corso un «rischio inaccettabile» decidendo di non chiudere in anticipo i sentieri escursionistici.

La nuova indagine penale riguarda due esperti dell'Ufficio per le foreste e i pericoli naturali dei Grigioni, un geologo esterno e due rappresentanti del Comune di Bregaglia, tra cui l'ex sindaca e attuale consigliera nazionale Anna Giacometti (PLR), scrive Beobachter. Da parte degli indagati non è stata rilasciata alcuna dichiarazione.

Nel 2019 la Procura aveva chiuso una prima indagine sull'incidente. Era giunta alla conclusione che la frana non era prevedibile. Successivamente il Tribunale federale (TF) ha però accolto un ricorso dei parenti delle vittime rimaste sepolte sotto la colata detritica. La Corte federale ha dichiarato che la magistratura non avrebbe dovuto basarsi esclusivamente sulle conclusioni dei funzionari, ma avrebbe dovuto richiedere una perizia. Il caso è stato quindi riaperto.

Il 23 agosto 2017, otto persone avevano trovato la morte su un sentiero escursionistico ai piedi del Pizzo Cengalo, in Val Bondasca nei pressi di Bondo, in occasione di una delle più grandi frane accadute in Svizzera da oltre 130 anni. Fra di loro cittadini germanici, austriaci e svizzeri mai più ritrovati.

Dalla Val Bondasca, una valle laterale della Val Bregaglia nel Grigioni meridionale, precipitarono a valle circa tre milioni di metri cubi di roccia, raggiungendo il paesino di Bondo, che sfuggì per poco alla distruzione.

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