Friburgo, il sostegno ai media passa dai possibili lettori di domani
Dopo quasi due anni di riflessione e voti, il Canton Friburgo è pronto a lanciare un piccolo salvagente ai media locali. Un iter che è partito da lontano, dalla votazione federale del 13 febbraio 2022 sul pacchetto di misure a favore dei media. Pacchetto bocciato dal popolo svizzero. Due tra i più giovani granconsiglieri del cantone, Marie Levrat (PS) e Brice Repond (Verdi liberali), avevano reagito prontamente, appena poche settimane dopo il voto - a Friburgo il pacchetto aveva ottenuto il 57% di sì -, con una mozione: «Un abbonamento a un giornale della durata di un anno per tutti i nuovi cittadini del Cantone». L’idea era chiara, quindi: un anno di abbonamento gratuito a un giornale a scelta - in forma digitale o cartacea - a tutti i neomaggiorenni, o perlomeno agli interessati. Giornali locali, s’intende, e quindi La Liberté, Freiburger Nachrichten, La Gruyère, Murtenbieter, Messager, Kerzersanzeiger e La Broye. Secondo le statistiche presentate allora, ogni anno sono oltre 3.500 i giovani friburghesi che diventano maggiorenni. L’obiettivo era chiaro: provare a fidelizzare la popolazione ai giornali locali. «Gli effetti dovrebbero essere chiari, sul lungo termine», sottolineavano Levrat e Repond. Oggi raggiungiamo proprio il deputato dei Verdi liberali. «Alla base della nostra mozione c’era la necessità di sostenere, in un modo o nell’altro, i nostri media, in particolare la stampa scritta. E abbiamo pensato a questi abbonamenti gratuiti per i nuovi cittadini, perché ci sembrava pertinente sotto più punti di vista, per aiutare i media ma anche per senso civico».
Il Governo era contrario
Nel mese di ottobre 2022, il Parlamento aveva poi accettato la mozione, con 48 voti a favore, 40 contrari e un’astensione. Ma il dibattito precedente era stato molto animato, con il Consiglio di Stato che raccomandava di respingere la mozione. Olivier Curty (Centro), a capo del Dipartimento dell’economia, era stato chiaro: «Come mostrato da recenti inchieste, solo una porzione molto debole di giovani tra i 12 e i 19 anni legge regolarmente i giornali. E ciò vale sia per la forma cartacea, sia per il digitale». E aveva aggiunto: «Il principale ostacolo non sembra essere il fatto che si paghi l’offerta, anche perché il numero di giovani che leggono i giornali gratuiti non è più elevato». E se la proposta sembrava interessante, Curty rispondeva che si trattava comunque di «una soluzione proposta dalla Generazione Y per la Generazione Z». Certo fa riflettere che la mozione sia stata firmata dai deputati più giovani. «È un caso, credo», spiega Repond. «E se l’azione è pensata per i più giovani non è perché noi stessi siamo giovani, ma perché è risultata essere l’idea più convincente. Siamo mossi dall’ideale del bene collettivo».
Durata quinquennale
La vittoria dei sì in Gran Consiglio ha però spinto - notizia di oggi - il Consiglio di Stato ad adottare un progetto di aiuto alla stampa friburghese, proprio attraverso un abbonamento gratuito a disposizione di tutti i nuovi maggiorenni del cantone. Tale misura, si legge, è prevista per un periodo di cinque anni. «La misura mira sia a sensibilizzare i giovani sulle questioni regionali e cantonali, sia a sostenere le testate della stampa regionale, che si trovano in una delicata situazione economica». In attesa ora del nuovo via libera da parte del Gran Consiglio, chiamato a adottare la legge, ogni nuovo maggiorenne del cantone potrà richiedere un abbonamento a sua scelta, a partire dal prossimo anno. Ciò varrà però solo per i media digitali, e non per quelli cartacei come suggerito dalla mozione: «Il fatto che alle attività mediatiche del target di riferimento corrisponda solo il formato digitale ha portato il Consiglio di Stato a includere nel servizio solo l’abbonamento digitale. Verrà predisposto un modulo di registrazione online. L’abbonamento sarà riservato ai giovani che ne faranno richiesta», la spiegazione dell’Esecutivo. Repond oggi spiega: «Certo, il governo cantonale si era espresso in maniera negativa rispetto alla mozione. Ora ha dovuto redigere il progetto di legge e lo ha fatto ascoltando le varie parti, tenendo in considerazione vari aspetti emersi nel corso del dibattito. È vero che era contro la mozione, ma non a tal punto da combatterla davvero con delle barricate. Ho la sensazione che ci sia curiosità anche da parte del Consiglio di Stato di fronte all’applicazione di questa soluzione».
Detto della durata quinquennale del disegno di Legge, a metà percorso verrà effettuata «una valutazione», e questo in modo da «giudicare l’efficacia del nuovo servizio». Come sottolineato sempre dal Governo cantonale: «La misura tiene conto delle sfide strutturali della stampa regionale nel contesto della trasformazione digitale». Insomma, dopo altri Cantoni, Vaud per esempio, si è mosso anche Friburgo. Ma all’appello mancano in molti.