Gerlafingen, 16 anni alla ticinese che uccise le figlie
Una donna ticinese di 41 anni è stata condannata oggi in prima istanza a Soletta a una pena detentiva di 16 anni per assassinio plurimo: a gennaio del 2021 aveva ucciso due delle sue tre figlie con un coltello da cucina.
Il tribunale distrettuale di Bucheggberg-Wasseramt ha inoltre riconosciuto l'imputata colpevole di aver diffamato il marito. Alla donna, che in carcere dovrà seguire un trattamento terapeutico ambulatoriale, è stata anche inflitta una pena pecuniaria con la condizionale. Dovrà inoltre pagare risarcimenti e indennizzi al padre delle due figlie uccise e alla figlia maggiore che era stata invece risparmiata.
La sentenza non è ancora passata in giudicato e può essere impugnata davanti al tribunale cantonale. La procura aveva chiesto la prigione a vita per assassinio, mentre la difesa aveva domandato una pena massima di tredici anni per omicidio plurimo.
Il fatto era avvenuto la mattina del 16 gennaio 2021 nell'appartamento in cui la donna viveva con le tre figlie dopo la separazione dal marito avvenuta qualche mese prima. La ticinese aveva accoltellato a morte le bambine di 7 e 8 anni, che aveva avuto con il marito, mentre erano a letto. Ha invece risparmiato la figlia di 12 anni, nata da una precedente relazione.
L'imputata aveva dichiarato che la mattina di quel giorno aveva pensato di suicidarsi, ma non aveva voluto lasciare sole le sue figlie più piccole. Secondo l'accusa, la donna cercava soprattutto di vendicarsi del marito. Quest'ultimo voleva il divorzio e padroneggiava bene la sua vita a differenza della donna.