«Gli incentivi statali non sono sufficienti per promuovere le auto elettriche»

Gli incentivi statali esistenti non sono sufficienti per promuovere le auto elettriche. Uno studio sostenuto dal Fondo nazionale svizzero (FNS) sulla base della situazione nel canton Berna ha esaminato nuovi approcci.
«Il sistema esistente non è efficiente. I nostri calcoli, basati sul sistema del canton Berna, mostrano che si potrebbe ottenere di più con gli stessi fondi o lo stesso risultato con meno risorse», spiega in un comunicato diffuso oggi Patrick Bigler, che ha partecipato nell'ambito del suo dottorato all'Università di Berna allo studio pubblicato nell'aprile 2022 sul «Journal of the Association of Environmental and Resource Economists».
La ricerca si è concentrata sull'anno 2019 e prende in considerazione quattro fattori: la spesa pubblica, la percentuale di nuove auto elettriche, i costi per le economie domestiche e la giustizia sociale. I dati includono solo gli acquisti di auto nuove e non è stata presa in considerazione l'influenza degli investimenti in infrastrutture di ricarica private, che - ammettono gli autori - svolgono un ruolo importante nell'acquisto di auto elettriche.
L'imposta cantonale bernese sui veicoli a motore, calcolata sulla base del peso della vettura, prevede un'aliquota fiscale dimezzata per le auto elettriche. Nei primi quattro anni dall'acquisto viene inoltre concesso uno sconto pari al 60%. Secondo i calcoli dei ricercatori, si comprerebbero più auto elettriche se queste agevolazioni fossero sostituite da incentivi diretti all'acquisto: con essi si potrebbe ridurre le emissioni annuali di anidride carbonica (CO2) di 70 tonnellate nel cantone.
Lo scopo principale dell'imposta sui veicoli è però quello di finanziare l'infrastruttura stradale, aspetto che verrebbe trascurato con il passaggio a tale sistema. Lo studio ha quindi esaminato modelli di finanziamento alternativi in cui il sostegno per l'acquisto è combinato con un bonus o un malus sulla tassa sui veicoli, a seconda della compatibilità ambientale del mezzo.
Ad esempio, chi sceglie un'auto elettrica non solo dovrebbe ricevere un incentivo all'acquisto, ma anche beneficiare di un'imposta più bassa per quattro anni. La situazione sarebbe diversa per i veicoli che utilizzano combustibili fossili: gli acquirenti beneficerebbero di riduzioni fiscali se sono relativamente efficienti, ma pagherebbero tasse più alte per quelli con un consumo elevato di carburante.
I diversi scenari comporterebbero un risparmio annuo di CO2 compreso tra 110 e 517 tonnellate nel canton Berna. A seconda della modellizzazione, l'effetto sulle finanze pubbliche varierebbe da una perdita di 1,5 milioni di franchi ad entrate supplementari di 60'000 franchi sull'arco di 15 anni.
Per lo studio il team dell'Università di Berna guidato dalla professoressa di economia Doina Radulescu ha anche avuto accesso ai redditi delle economie domestiche delle persone che hanno acquistato un nuovo veicolo. «Con questi dati il gruppo di ricerca ha potuto valutare la giustizia sociale delle misure simulate, una novità assoluta per questo tipo di modellizzazione», spiega la Radulescu nel comunicato.
Ciò ha permesso di analizzare come la combinazione di diversi strumenti politici influiscono sulle economie domestiche. Anche negli scenari che danno priorità ai benefici per quelle a basso reddito, gran parte dei sussidi andrebbe alle famiglie più abbienti. Ciò perché queste ultime hanno maggiori probabilità di acquistare auto elettriche.
Oltre ai mezzi finanziari, le famiglie a basso reddito hanno però anche altre ragioni per non acquistarle: «pure tenendo conto di fattori quali le caratteristiche dei veicoli, la proprietà abitativa e la disponibilità di stazioni di ricarica pubbliche - spiega la Radulescu - l'accettazione delle auto elettriche rimane significativamente inferiore tra le famiglie a basso reddito». «I nostri dati non riescono a spiegare questo relativo scetticismo (...). Probabilmente ci sono barriere psicologiche o sociologiche», ipotizza Bigler.
Ma anche se non si conoscono le ragioni esatte delle preferenze dei meno privilegiati, la modellizzazione fornisce previsioni sull'influenza di specifici incentivi finanziari sulle finanze pubbliche, sui portafogli dei consumatori e sulle emissioni di CO2. «L'analisi dei nostri scenari fornisce una base scientificamente valida per le decisioni politiche», conclude la professoressa. E a prescindere dai criteri di sovvenzione preferiti, la quota di auto elettriche può essere aumentata utilizzando diversi approcci.