Guadagnare un po’ di soldi con Internet: pochi lo fanno

Il lavoro su piattaforme digitali, considerato perlopiù un mezzo per arrotondare i guadagni, non è molto diffuso in Svizzera, stando ai dati raccolti dall’Ufficio federale di statistica (UST) per il 2019: solo l’1,6% della popolazione di età compresa tra 15 e 89 anni, pari a 116 mila persone, ha infatti dichiarato di avere fornito lavoro tramite il web, aver dato in affitto una camera, un appartamento o una casa o venduto merci.
Gli uomini che hanno fornito servizi del genere sono il doppio rispetto alle donne (2,1 contro 1,2%), risulta dalla rilevazione sulle forze di lavoro in Svizzera per l’anno scorso.
Questa forma di guadagno, sottolinea una nota odierna dell’UST, è diffusa principalmente fra i 30-49enni (2,2%), seguiti dai 15-29enni (1,7%), dai 50-64enni (1,6%) e dai 65-89enni (0,7%).
L’1,8% delle persone di 25 anni e più con una formazione di grado terziario ha generato un reddito fornendo lavoro tramite una piattaforma Internet, dando in affitto un alloggio online oppure vendendo merci online.
Attività sporadica
La maggior parte (74,2%) dei prestatori di servizi su piattaforme (1,2% della popolazione) fornisce servizi «sporadicamente o limitatamente», ovvero lavorando meno di un’ora alla settimana e guadagnando meno di 1000 franchi all’anno.
Soltanto lo 0,2% della popolazione (14,8% dei prestatori di servizi su piattaforme) fornisce servizi mediante una piattaforma (messa in affitto di un alloggio e vendita di merci comprese) «regolarmente e abbondantemente», ovvero lavorando almeno dieci ore a settimana o guadagnando almeno 10 mila franchi all’anno.
Un ulteriore 0,2% della popolazione (11% dei prestatori di servizi su piattaforme) fornisce servizi simili «regolarmente ma moderatamente», ossia lavora tra una e meno di dieci ore a settimana o guadagna tra 1000 e meno di 10 mila franchi all’anno.
Un guadagno accessorio
Le motivazioni che portano una persona a fornire servizi per il tramite di una piattaforma Internet o una app sono diverse. Quella più spesso citata (51,2%) è la possibilità di un guadagno supplementare.
Il 10,3% ha menzionato la flessibilità degli orari di lavoro e il 7,7% il lavoro mobile e a domicilio. Inoltre, il 3,4% afferma di aver optato per questa forma di servizi a pagamento per via della sua conciliabilità con gli obblighi familiari.
Non si diventa ricchi
Dall’indagine risulta inoltre che solo lo 0,1% della popolazione attiva sulle piattaforme consegue un reddito lordo che supera i 12 mila franchi all’anno.
Il 37,7% dei prestatori di servizi su piattaforme guadagna meno di 1000 franchi (0,6% della popolazione tra i 15 e gli 89 anni) e lo 0,3% tra 1001 e 3000 franchi all’anno. Un altro 0,3% ricava tra 3001 e 12 mila franchi.
Nel 2019, il reddito annuo medio lordo proveniente da servizi su piattaforme (messa in affitto di un alloggio e vendita di merci comprese) ammontava a 5849 franchi a persona.