Il punto

Guida pratica per (aspiranti) studenti universitari

Vi spieghiamo, con l'aiuto di alcune studentesse e alcuni studenti, come è strutturata la vita in ateneo
© CdT / Chiara Zocchetti
Sara Fantoni
01.03.2025 20:49

Sei una studentessa o uno studente che sta per iniziare o definire il proprio percorso accademico? Dopo aver capito, assieme ad alcuni studenti e studentesse intervistati, cos’è per loro l’università e cosa avrebbero voluto sapere prima di iniziarla (clicca qui per la prima parte), vi spieghiamo ora, sempre con il loro aiuto, come è strutturata la vita universitaria.

Come funziona l’università?

Come fa bene a ricordare uno studente della Scuola di Scienze Criminali di Losanna, «la mia facoltà, come molte altre, è divisa in bachelor e master. Il primo dura tre anni, mentre il secondo due. Per quanto il master non sia obbligatorio, è generalmente consigliato per approfondire le proprie conoscenze e specializzarsi per ottenere un migliore accesso al mondo del lavoro». Infatti, il bachelor permette generalmente di avere un’infarinatura generale, senza tuttavia fornire delle competenze specifiche, che sono invece acquisite al master in base all’opzione scelta. In particolare, il primo anno, è spesso un’introduzione e non ci si deve perciò spaventare se si trattano temi che non corrispondono precisamente alle proprie aspettative.

A questo proposito, uno studente di psicologia di Losanna suggerisce: «Prendersi il tempo per scegliere una facoltà che ci piace è importante, ma fare la scelta anche. Le possibilità dopo gli studi sono diverse e ci si può arrivare in diversi modi».

Come funziona l’anno accademico (quando fanno vacanza gli studenti)?

In Svizzera, l’anno si divide in due semestri. Il primo inizia verso metà/fine settembre e finisce prima di Natale, mentre quello primaverile si estende da metà febbraio a fine maggio circa. Solitamente al termine di ognuno dei due periodi, ovvero, durante il mese di gennaio e quello di giugno, si svolgono le temutissime sessioni esami. In alcuni casi, prima delle sessioni si ha un periodo di tempo senza corsi per potersi preparare. Inoltre, anche agosto/settembre può essere, a seconda dell’ateneo e della facoltà un periodo di esami. Il Politecnico di Zurigo ha, ad esempio, una sola sessione d’esami ed è a fine estate.

Ma quando fanno vacanza, quindi, gli studenti universitari? Possiamo dire che i momenti principali sono quelli dopo la fine della sessione invernale, ovvero, tra fine gennaio e metà febbraio, prima che ricominci il semestre di primavera, e dopo gli esami di giugno fino a metà settembre, nel caso in cui non si abbiano esami a fine estate, che per molti è il caso.

Una settimana tipo: andare a lezione è obbligatorio?

Non esiste una settimana tipo valida per tutti. Infatti, a differenza della scuola fino all’università, ogni università, politecnico, facoltà e, a volte, persona, avrà un orario e una routine personalizzata.

In generale, la presenza in classe è facoltativa, anche se può capitare che ci sia un obbligo di presenza o un massimo di assenze tollerate, in particolare per corsi pratici o in cui sono richieste discussioni con il resto della classe. In alcune facoltà le giornate sono molto dense e scandite da lezioni prestabilite dal piano di studi – ciò significa che i corsi non possono essere scelti liberamente –, mentre in altre, come ci dice una studentessa di economia a San Gallo, si ha «molto tempo libero. Infatti, nella mia università ho poche lezioni, ma tante task individuali da gestire al di fuori delle lezioni».

Ritrovarsi con un’agenda da riempire in modo da gestire il tempo nel migliore dei modi può essere quindi una sfida: «si cerca a poco a poco di trovare un equilibro tra tutto – ci dice ancora una studentessa di sport e storia a Basilea – anche se non sempre è facile imporsi dei ritmi di studio e di lettura, non avendo, nel mio caso, delle verifiche durante il semestre che scandiscano il tempo».

Quanti esami posso avere durante una sessione?

Cerchiamo ora di capire come funzionano le valutazioni. È probabile avere dodici esami in una sola sessione? È possibile non avere esami? È vero che durante il semestre non si hanno valutazioni e non si ha dunque quasi nulla da fare? Ad ognuna di queste domande è possibile rispondere affermativamente a seconda della situazione, ma procediamo con ordine.

Il numero di esami che possono essere svolti dipende dall’indirizzo scelto. In generale, i corsi seguiti verranno valutati alla fine del semestre con una prova scritta o orale. Ad ogni corso corrisponde quindi una valutazione basata su tutto il materiale presentato nel corso delle lezioni. In alcuni casi è però possibile non avere esami durante le sessioni, ma prove di vario tipo (orale, scritto, pratico) durante il semestre. In altri, la materia verrà esaminata alla fine dell’anno accademico con un esame annuale; è quindi possibile non avere esami nella sessione invernale, ma solo a giugno o agosto/settembre. Inoltre, anche se durante i mesi di corso non ci sono esami veri e propri, spesso sono previste letture, esercizi o altre prove obbligatorie e valutate; è difficile dunque sorprendersi ad annoiarsi durante il corso del semestre.

Se poi un esame non viene superato, alcune facoltà permettono di ritentarlo durante la sessione successiva, mentre altre volte è sufficiente che faccia media con altri corsi. A questo proposito si consiglia di fare molta attenzione alle comunicazioni della propria facoltà, oppure di informarsi prima degli esami per capire come funziona il vostro sistema specifico, questo perché non si ha un docente di riferimento che si occuperà di controllare che abbiate fatto tutto correttamente, ma è tutto nelle vostre mani (ma non vi preoccupate, è fattibile se siamo qui a raccontarlo!).  

«Per finire – conclude una studentessa – l’offerta universitaria è vastissima, le possibilità sono davvero tante e la scelta non è semplice. Siamo tutti diversi, e possiamo noi stessi cambiare nel tempo, quindi concediamoci l’errore e le fatiche durante questo importante percorso che darà forma al nostro futuro».  Buona fortuna!

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