I sindacati chiedono «un ulteriore ciclo di negoziati» con l'UE
A pochi giorni dalla prevista conclusione dei negoziati con l'UE, l'Unione sindacale svizzera (USS) ha chiesto al Consiglio federale di tenere un ulteriore ciclo di negoziati per correggere i «significativi peggioramenti» nell'ambito della protezione dei salari, che secondo l'USS saranno da aspettarsi dalle trattative condotte finora.
Ne riferisce oggi la NZZ am Sonntag, citando una lettera redatta dallo stesso sindacato della quale Keystone-ATS possiede una copia. Nella missiva l'USS sottolinea che «i problemi di protezione dei salari» non sembrano ancora essere stati risolti nei negoziati.
Inoltre - sottolinea lo scritto - non sono garantiti i servizi pubblici, ad esempio nei settori dell'elettricità e delle ferrovie. Questo aspetto deve ancora essere negoziato direttamente dal Consiglio federale in una «tornata finale» di trattative, anche se questi temi potrebbero portare a tensioni tra la Svizzera e l'UE.
Nella lettera l'USS sottolinea che i «problemi di protezione dei salari» riguardano soprattutto il principio del luogo d'origine per quanto riguarda le spese e il blocco delle prestazioni svizzere. Per il sindacato, la Svizzera dovrebbe adottare il principio di origine dal diritto dell'UE. Per quanto riguarda il blocco dei servizi, questo non è previsto dal diritto comunitario e non è fissato nell'accordo negoziato.
I negoziati tra la Svizzera e l'UE sulle future relazioni dovrebbero terminare prima di Natale: a Bruxelles la conclusione è attesa nel corso della prossima settimana, hanno indicato diverse fonti diplomatiche all'agenzia Keystone-ATS.
Il Consiglio federale si riunirà per la prossima seduta ordinaria il 20 dicembre, dopodiché la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen si recherà a Berna per incontrare la presidente della Confederazione Viola Amherd e concludere formalmente i negoziati. L'incontro dovrebbe avvenire prima di Natale. Non ci sono stati commenti ufficiali sulla questione.