L'appello

I super-ricchi a Davos: «Tassateci, ne va della democrazia»

Oltre 250 fra milionari e miliardari hanno firmato una lettera per chiedere a gran voce all'élite politico-economica presente al WEF di Davos di introdurre tasse sulla ricchezza
Fra i firmatari c'è anche l'attore Brian Cox, famoso per aver interpretato un miliardario nella serie Succession. © AP
Red. Online
17.01.2024 09:30

Una lettera. Pura e semplice. Con tanto di richiesta: tassateci. Oltre 250 fra milionari e miliardari chiedono a gran voce all'élite politico-economica – riunita al World Economic Forum di Davos – di introdurre tasse sulla ricchezza per contribuire a offrire servizi pubblici migliori in tutto il mondo. Un tema, questo, oramai ricorrente. «La nostra richiesta – affermano ricchi e super-ricchi nella missiva – è semplice: vi chiediamo di tassare noi, i più ricchi della società». E ancora: «Questo non modificherà radicalmente il nostro tenore di vita, né priverà i nostri figli, né tantomeno danneggerà la crescita economica delle nostre nazioni. Ma trasformerà la ricchezza privata estrema e improduttiva in un investimento per il nostro comune futuro democratico».

Fra i firmatari, provenienti da diciassette Paesi diversi, figurano l'erede dell'impero Disney, Abigail Disney, l'attore Brian Cox, noto per aver interpretato il miliardario Logan Roy nella pluripremiata serie HBO Succession, l'attore e sceneggaitore Simon Pegg nonché Valerie Rockfeller, il cui cognome, beh, non ha bisogno di presentazioni. «Siamo anche le persone che traggono i maggiori benefici dallo status quo» ribadiscono in coro i firmatari nella lettera, intitolata Proud to Pay. Lettera che, ora, i 250 e oltre oggi cercheranno di consegnare ai leader mondiali riuniti a Davos, in Svizzera. «La disuguaglianza ha raggiunto un punto di svolta e il suo costo per la nostra stabilità economica, sociale ed ecologica è grave. In breve, dobbiamo agire subito».

Un recente sondaggio, condotto proprio tra i super-ricchi, ha rivelato che il 74% sarebbe favorevole a un aumento delle tasse sulla ricchezza. Si tratterebbe, ai loro occhi, di un contributo concreto per affrontare la crisi del costo della vita e, appunto, migliorare i servizi pubblici. Il sondaggio, condotto da Survation per conto di Patriotic Millionaires, ha intervistato oltre 2.300 persone, nei Paesi del G20, che possiedono oltre un milione di dollari in beni investibili. Sempre secondo il sondaggio, il 58% sarebbe favorevole all'introduzione di una tassa patrimoniale del 2% sulle persone fisiche con un patrimonio di oltre 10 milioni di dollari mentre il 54% ritiene che la ricchezza estrema sia una minaccia per la democrazia.

Guy Sing-Watson, agricoltore britannico diventato famoso per aver fondato Riverford, società che consegna a domicilio cassette di verdura, spiega al Guardian: «Questo sondaggio sembra mostrare che tutto il mondo, comprese le persone più ricche, vuole tassare i super-ricchi. Ma dov'è la leadership dei nostri rappresentanti eletti che avrebbe il potere di farlo? Noi, i più ricchi, siamo stufi dell'inazione, quindi non c'è da stupirsi che i lavoratori, all'estremità delle nostre economie truccate, abbiano perso la pazienza».

Una «modesta» tassa patrimoniale dell'1,7% sulle 140 mila persone più ricche del Regno Unito, sottolinea al riguardo il Trades Union Congress, confederazione che unisce i sindacati del Regno Unito, potrebbe raccogliere oltre 10 miliardi di sterline per contribuire al pagamento dei servizi pubblici. Secondo l'ultima lista dei ricchi del Sunday Times, le 250 famiglie più ricche del Regno Unito dispongono di un patrimonio complessivo di 748 miliardi di sterline, in aumento rispetto ai 704 miliardi dell'anno precedente. Tra i membri della lista figurano il primo ministro Rishi Sunak e sua moglie Akshata Murty, al numero 275 su 350, con 529 milioni di sterline, e il 32.enne Duca di Westminster, con 9,9 miliardi di sterline, all'11. posto. In Svizzera, per contro, la metà delle 300 persone più ricche del Paese possiede almeno un miliardo. I primi dieci della lista, guidata dal comproprietario di Chanel Gérard Wertheimer, possiedono un patrimonio complessivo di 210 miliardi di franchi.

Cox, attore vincitore di Emmy e Golden Globe, a proposito della lettera afferma: «Stiamo vivendo una seconda Gilded Age. I miliardari stanno sfruttando la loro estrema ricchezza per accumulare potere politico e influenza, minando contemporaneamente la democrazia e l'economia globale. È ormai tempo di agire. Se i nostri funzionari eletti si rifiutano di affrontare questa concentrazione di denaro e potere, le conseguenze saranno terribili».

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