I tagli della Confederazione non risparmiano il Cinema

La sezione cinema dell'Ufficio federale della cultura (UFC) non viene risparmiata dai tagli della Confederazione. Con il pacchetto di sgravio 2027, attualmente in consultazione, si profila un tetto massimo dei preventivi.
Lo scorso anno, il Consiglio federale ha ridotto in modo lineare dell'1,4% i crediti nel messaggio sulla cultura 2025-2028 rispetto al progetto iniziale messo in consultazione. Per il settore cinematografico, tale contrazione ammonta a circa 730.000 franchi all'anno, indica l'UFC nella sua newsletter.
Per quanto riguarda le spese d'esercizio dell'UFC per la Biblioteca nazionale, i musei della Confederazione e la settima arte, i tagli per il 2025 sono pari a 1,2 milioni di franchi. L'anno precedente, l'Ufficio era riuscito di misura a compensare i tagli.
Nel settore cinematografico in particolare sono stati colpiti i comitati di esperti ed è stata limitata la partecipazione a eventi. Inoltre, il budget per la cerimonia del Premio del cinema svizzero 2026 verrà tagliato.
Crescita zero per la cultura
Ulteriori aggiustamenti dovranno essere apportati nell'ambito delle misure di sgravio 2027, in consultazione fino al 5 maggio. Il Consiglio federale ha adottato una crescita zero per la cultura. Le relative spese vengono così fissate ad un tetto massimo di 242,4 milioni di franchi all'anno, come per il 2025. La crescita della spesa per la cultura, che in media era dello 0,9% all'anno, verrà soppressa dal 2026.
Lex Netflix
Malgrado la situazione tesa dei crediti esistenti, ci sono buone notizie, indica l'UFC. I primi investimenti, legati all'adozione della rivista Legge sul cinema (LCin), sono già stati fatti; ne seguiranno altri.
Stando alla norma, approvata dal popolo a maggio del 2022, entrata in vigore nel gennaio 2024 e denominata spesso anche Lex Netflix, le piattaforme online devono versare ogni anno almeno il 4% del fatturato lordo per la produzione di pellicole «made in Switzerland». La LCin obbliga inoltre le piattaforme di streaming a proporre almeno il 30% di serie o film prodotti in Europa. L'obiettivo è di rafforzare il settore audiovisivo svizzero.
Ulteriori settori dell'UFC sono interessati da misure di risparmio. Lo scorso dicembre, il parlamento, nell'ambito dell'esame del preventivo 2025 e del piano finanziario 2026-2028, ha deciso tagli di 1,5 milioni all'anno per la Fondazione svizzera per la cultura Pro Helvetia e di 3 milioni di franchi all'anno per la cultura della costruzione.