Il 2024 da incorniciare di Zurigo-Kloten: «E stiamo lavorando per il futuro»
L'aeroporto di Zurigo-Kloten vola. Letteralmente, se pensiamo che – stando ai dati dell'agenzia finanziaria AWP – nel 2024 il principale scalo del Paese è cresciuto del 6,2% in termini di volume del traffico rispetto all'anno precedente. Uscendo dalle statistiche, i cosiddetti livelli pre-pandemia sono vicini, anzi vicinissimi. Nel dettaglio, i decolli e atterraggi lo scorso anno sono stati 255.956. Nel 2019, l'ultimo anno «normale» prima che la pandemia prendesse il sopravvento, questo dato era sì superiore (268.968) ma di poco: meno del 5%, nello specifico.
Dal crollo del 2020, con i movimenti che sulle tre piste zurighesi erano scesi del 40%, la ripresa è stata netta. E, appunto, costante. Nel 2023, il divario rispetto al 2019 era del 10% circa. Adesso, i dati sono pressoché sovrapponibili. Molto, in questo senso, hanno fatto i periodi di vacanza e, in particolare, luglio, con 24.221 voli rimanendo al 2024. Su base annua, per contro, la crescita più marcata è stata registrata a settembre, con 23.587 movimenti. Bene, benissimo pure dicembre, con 19.890 voli (+6.5%). Detto che l'aeroporto, come confermatoci dalla portavoce Bettina Kunz, pubblicherà i dati dettagliati di dicembre e dell'intero anno il prossimo 14 gennaio, è interessante notare come il giorno più intenso, sotto Natale, sia stato il 20 dicembre, con 742 voli da e per Zurigo.
Allargando il campo, e mettendo da parte i dati, emergono in ogni caso alcune criticità. La prima: i ritardi, che penalizzano tanto lo scalo quanto il suo principale utilizzatore, la compagnia di bandiera Swiss. Che misure ha messo (e intende mettere) in campo l'aeroporto per garantire la puntualità dei movimenti? «La situazione dei ritardi in tutta Europa e a Zurigo nel caso concreto, soprattutto nelle ore notturne, deve migliorare» ammette Bettina Kunz. «I ritardi non giovano a nessuno, anzi: sono un peso per tutti. Per i passeggeri, per i nostri dipendenti, per la popolazione. È quindi ancora più fastidioso che misure con un effetto leva importante, come la disaggregazione delle rotte di partenza o il decollo dalla pista 16 direttamente dal "rettilineo" in condizioni di brezza, siano bloccate da anni. Insieme alle nostre compagnie partner, abbiamo quindi definito e in alcuni casi già attuato molte misure che possono essere realizzate a breve termine per evitare il più possibile i ritardi da Zurigo». Parallelamente, la forte domanda di voli, post-pandemia, è stata accompagnata anche da alcune disfunzioni o, se preferite, da non pochi colli di bottiglia. A Zurigo, i problemi maggiori si sono verificati ai controlli di sicurezza, a causa della mancanza di personale. «Ma la situazione del personale ai controlli di sicurezza – ci tiene a ribadire la nostra interlocutrice – si è calmata da tempo. Da un anno e mezzo, siamo tornati al livello di qualità abituale di Zurigo. In media, infatti, il 90% dei passeggeri attende meno di 6 minuti ai controlli».
L'aeroporto di Zurigo-Kloten vola, dicevamo. E, soprattutto, guarda avanti. Con quali obiettivi, pensando alla crescita costante del traffico? «I progetti per migliorare l'aeroporto generalmente sono intesi sul lungo periodo e, per questo, vengono pianificati con lungimiranza. Attualmente, stiamo progettando un nuovo Dock A per sostituire quello vecchio». Il cosiddetto Dock A, con la torre di controllo costruita nello stesso periodo, è in funzione da quasi quarant'anni. Oggi, proprio pensando all'aumento dei passeggeri e al fatto che da questa struttura passi circa un terzo delle persone fra partenze e arrivi, è necessario un nuovo edificio. «Quando ragioniamo su questi progetti, ragioniamo e pensiamo guardando in avanti». Guardando, insomma, al futuro.