Parassiti

Il coleottero giapponese è sempre più diffuso nell'Alto Vallese

L'Ufficio federale dell'agricoltura ha disposto misure per eradicare l'insetto e impedire la sua propagazione
©OEPP
Ats
31.05.2024 11:19

Il coleottero giapponese è sempre più diffuso nell'Alto Vallese: l'Ufficio federale dell'agricoltura (UFAG) ha disposto misure per eradicare l'insetto e impedire la sua propagazione, indica una nota odierna del Servizio dell'agricoltura cantonale. In particolare sono stati definiti i perimetri del focolaio (zona infestata) e di una «zona cuscinetto».

La zona rossa comprende i comuni di Sempione e Zwischenbergen, precisano oggi le autorità vallesane, mentre la «zona cuscinetto» si estende sul territorio di Baltschieder, Bister, Bitsch, Briga-Glis, Eggerberg, Lalden, Mörel-Filet, Naters (sotto i 2200 m), Ried-Briga, Riederalp, Termen, Visp e Visperterminen.

Per cercare di eradicare il coleottero, sono state messe in atto misure di controllo specifiche. Queste comprendono la posa di trappole ad hoc per catturare il maggior numero possibile di individui, il divieto di trasferire suolo e materiale vegetale al di fuori del sito infestato e della zona cuscinetto, e l'obbligo di pulire i veicoli e i macchinari agricoli e da costruzione utilizzati nella terra.

Quando si attraversa il passo del Sempione, sia a piedi sia in auto, è importante controllare indumenti, bagagli e veicoli per evitare di trasportare più lontano l'infestante. La presenza dell'insetto altrove nel cantone va segnalata tempestivamente, scrive inoltre il Servizio dell'agricoltura cantonale.

Nel Mendrisiotto dal 2017

Lo scarabeide, che somiglia a maggiolini nostrani, è una specie alloctona - originaria dell'isola giapponese di Hokkaido - invasiva. Visti gli ingenti danni che può provocare in agricoltura e nel verde pubblico, è regolamentato in Svizzera e nell'Unione europea come organismo da quarantena prioritario, ed è quindi soggetto all'obbligo di lotta.

Presente in Italia settentrionale (Lombardia e Piemonte) dal 2014, è stato identificato la prima volta in Svizzera nel 2017, nei pressi di Stabio. In Ticino è infestante nel Mendrisiotto e nel Luganese nonché sul Lago Maggiore attorno a Brissago e Caviano. L'anno scorso a Kloten (ZH) è stata scoperta la prima popolazione di Popillia japonica (questo il nome scientifico dell'insetto) a nord delle Alpi. Il Canton Zurigo ha adottato immediatamente misure per eradicarlo.

Cinque ciuffi bianchi

L'insetto adulto si nutre di circa 300 specie di diverse famiglie vegetali. Tra queste ci sono piante di bacche, alberi da frutto, vigna e mais, ma anche rose e alberi come aceri, betulle e tigli. Le larve invece mangiano radici di specie erbacee.

Malgrado la somiglianza con specie autoctone, l'adulto è facilmente riconoscibile grazie alla presenza di cinque ciuffi di peli bianchi ai lati dell'addome e di altri due sull'ultimo segmento addominale.

Le elitre (le parti rigide che ricoprono le ali) sono di color rame mentre la testa e il torace sono di color verde metallizzato. La lunghezza dell'insetto varia tra gli otto e i dodici millimetri, è quindi più piccolo di una moneta da cinque centesimi.