Svizzera

Il denaro contante nella Costituzione

Avviata oggi la consultazione sul controprogetto diretto da contrapporre all'iniziativa popolare «Il denaro contante è libertà» — Il Consiglio federale è pronto a includere nella Costituzione un capitolo riguardante il mantenimento di monete e banconote
©Gabriele Putzu
Ats
30.08.2023 11:33

Il mantenimento di monete e banconote dovrebbe essere iscritto nella Costituzione. Forte di questa constatazione, il Consiglio federale ha avviato oggi la consultazione sul controprogetto diretto da contrapporre all'iniziativa popolare «Il denaro contante è libertà», che scadrà il prossimo 30 novembre.

L'iniziativa chiede di garantire l'approvvigionamento di denaro in contante e di sottoporre a votazione popolare l'eventuale sostituzione del franco svizzero con un'altra moneta. Secondo il Governo, il controprogetto permette di considerare entrambe le richieste formulando le disposizioni in modo più preciso.

Il Consiglio federale riconosce l'importanza delle monete e delle banconote per l'economia e la società. La legge sulla Banca nazionale (LBN) e la legge federale sull'unità monetaria e i mezzi di pagamento (LUMP) sanciscono sia la garanzia dell'approvvigionamento in denaro contante sia il franco come valuta svizzera, precisa una nota governativa odierna.

Il Consiglio federale è disposto a inserire tali principi, già previsti nelle disposizioni di legge, anche nella Costituzione federale, per sottolineare l'importanza delle richieste avanzate dal comitato. L'Esecutivo ritiene tuttavia che il testo costituzionale proposto non sia sufficientemente preciso. Respinge inoltre le richieste che vanno oltre l'inserimento esplicito nella Costituzione dei principi dell'approvvigionamento di denaro contante e del franco come valuta svizzera.

L'iniziativa, che chiede di mantenere anche in futuro il denaro contante, è stata presentata dal Movimento per la Libertà Svizzera (MLS). I promotori temono l'abolizione del denaro contante e sono particolarmente preoccupati dalle «attuali tendenze politiche», che auspicano un futuro in cui circola sempre meno contante.

Una restrizione o addirittura una rinuncia al contante equivarrebbe a un «mondo trasparente in cui le azioni di ogni individuo sarebbero costantemente monitorate» affermano. Mentre pagare in contanti è possibile anche in caso di interruzioni di corrente o di attacchi inflitti dai pirati informatici.

Dal canto suo, il Governo respinge l'iniziativa popolare ma vi contrappone un controprogetto diretto, mediante il quale si eleverebbero al livello costituzionale disposizioni legali vigenti senza modificarle. Il vantaggio consisterebbe nel fatto che la nuova disposizione costituzionale potrebbe orientarsi a un'interpretazione e una prassi relative a disposizioni ormai consolidate. Il controprogetto diretto permette di considerare le richieste degli iniziativisti mediante disposizioni legali più precise.