Il discusso viaggio a Mosca di Roger Köppel
Il cielo azzurro. Qualche nuvola. Gente che passeggia. Sullo sfondo, il Cremlino e la Cattedrale di San Basilio. Sì, quel selfie, pubblicato su Twitter, è stato scattato a Mosca, la capitale della Russia. L’autore? Il consigliere nazionale dell’UDC e giornalista Roger Köppel, in vacanza-missione nella Federazione Russa per, a suo dire, fornire una prospettiva diversa all’Occidente che tanto si è accanito sui russi per l’invasione dell’Ucraina. E così, il direttore della Weltwoche ha voluto toccare con mano la quotidianità dei moscoviti.
Fra critiche e interviste
La mossa, di per sé, non è problematica. Vedere con i propri occhi il mondo, per un giornalista, è essenziale. Detto ciò, Köppel è noto, fin troppo noto per essere compiacente con la Russia e con Vladimir Putin. Dall’inizio della guerra, non a caso, ha aumentato a dismisura le critiche nei confronti di Kiev, della NATO e, ovviamente, della stampa svizzera e occidentale.
Dopo un primo tweet, pubblicato sabato, domenica Köppel ha rincarato, per così dire, la dose. Lodando i meriti del Paese che lo ospita e ridicolizzando la Germania. Come? Affermando che la velocità della rete mobile, a Mosca, è nettamente più veloce se paragonata alla copertura di Berlino.
Oggi, lunedì, Köppel ha pubblicato la sua trasmissione quotidiana. Nel suo Daily, da Mosca appunto, ha intervistato un imprenditore svizzero stabilitosi a Mosca negli anni Ottanta, in piena Guerra Fredda. Il direttore della Weltwoche ha affermato che l’intervista è indipendente e critica.
I due hanno affrontato vari temi: dalla vita in Russia all’attualità della guerra in Ucraina. L’imprenditore, presentatosi con una tradizionale camicia elvetica, è stato intervistato a pochi passi dalla sede dell’FSB, il famigerato Servizio federale per la sicurezza della Federazione Russa.
Quel viaggio del 2018 in Germania
In Svizzera, evidentemente, la mossa di Köppel ha suscitato non poche critiche. Secondo alcuni, ad esempio, il consigliere nazionale si è spinto troppo in là. Nel suo Daily, d’altronde, Köppel aveva giustificato l’invasione russa dell’Ucraina spiegando che Putin, in realtà, ha avviato la cosiddetta operazione speciale per proteggere le autoproclamate repubbliche popolari di Lugansk e Donetsk.
La tempistica, soprattutto, non è delle migliori. Le relazioni fra Russia e Svizzera, infatti, sono ai minimi storici. La settimana scorsa, ricordiamo, un giornalista della Neue Zürcher Zeitung è stato minacciato dall’ambasciata russa nella Confederazione. Il Dipartimento federale degli affari esteri ha risposto convocando l’ambasciatore a Berna.
Su Twitter, molti utenti hanno confrontato il viaggio del consigliere nazionale con quello che fece anni fa, nel 2018, a Chemnitz in Germania. All’epoca, Köppel venne immortalato mentre prendeva appunti accanto a un neonazista condannato.
Una cosa, concludendo, sembra alquanto assodata: per quanto in Svizzera la vacanza-missione di Köppel abbia suscitato reazioni e tensioni, il diretto interessato non sembra molto preoccupato del fatto di trovarsi in Russia. Né si è posto la questione se fosse o meno il caso, visto il periodo.