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Il Governo ha prestato giuramento

I sette membri del Consiglio federale e il cancelliere della Confederazione hanno dichiarato «lo prometto» o «lo giuro» alzando tre dita della mano destra come vuole la tradizione – Viola Amherd nuova presidente del Consiglio federale, Karin Keller-Sutter vicepresidente – Beat Jans eletto come successore di Berset – Viktor Rossi nuovo cancelliere della Confederazione – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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Il Governo ha prestato giuramento
Red. Online
13.12.2023 07:45
19:15
19:15
Il PS riceve Beat Jans durante la cena di Natale a Berna

Nel tardo pomeriggio, il gruppo parlamentare e le personalità del PS hanno festeggiato il nuovo consigliere federale Beat Jans al centro culturale Progr di Berna. Durante l'annuale cena di Natale, il PS ha accolto il neoeletto con una standing ovation.

L'atmosfera era festosa, ha notato un giornalista dell'agenzia di stampa Keystone-ATS. Vi erano anche il consigliere federale uscente Alain Berset e la ministra della giustizia Elisabeth Baume-Schneider. Circa un centinaio di persone erano presenti, ha dichiarato Colin Vollmer, portavoce del partito. Alla cena sono stati invitati pure giudici federali e personalità del PS.

La cena di Natale è iniziata poco prima delle 17.30.

19:00
19:00
La Lia Rumantscha deplora l'esclusione di un romancio

La Lia Rumantscha (LR) deplora che l'Assemblea federale oggi non abbia colto l'occasione di eleggere un romanciofono in Consiglio federale. L'organizzazione con sede a Coira che raggruppa tutte le associazioni socioculturali romance si congratula comunque con l'eletto Beat Jans, sicura che questi sia consapevole «che le lingue sono una parte essenziale della coesione nazionale».

Ma il rammarico è palese nella nota in romancio e tedesco che la LR ha diramato oggi pomeriggio: «Dopo Felix(-Louis) Calonder di Trin, che ha fatto parte del governo nazionale tra il 1913 e il 1920, la Svizzera con Jon Pult avrebbe avuto di nuovo un consigliere federale di lingua romancia dopo più di 100 anni».

Il consigliere nazionale Pult ha infatti radici almeno in parte engadinesi. Ha trascorso la sua prima infanzia tra il villaggio di Guarda, in Engadina Bassa, e Milano. Prima di frequentare la scuola dell'infanzia a Domat/Ems, non lontano da Coira, e nel capoluogo, parlava «solo l'italiano e il romancio», come scrive lui stesso sul suo sito.

La LR fa notare che l'elezione di una personalità come Pult avrebbe dato al romancio grande visibilità e influenza. L'organizzazione culturale punta il dito contro una sorta di paradosso: «Le tre lingue tedesco, francese e italiano dominano nella Confederazione, che è responsabile della promozione del romancio in Svizzera».

Per la cronaca (di un tempo), Felix-Louis Calonder ha vissuto un'elezione più brillante di quella del presidente del governo di Basilea Città oggi. In quel lontano 12 giugno 1913 fu eletto in Consiglio federale al primo turno di elezione con 151 voti e una maggioranza assoluta fissata a 100 (erano state distribuite 218 schede), si legge sul portale del Consiglio federale. Calonder diresse dapprima il Dipartimento politico federale (oggi degli affari esteri), poi quello dell'interno.

18:12
18:12
Viktor Rossi: «Ho le competenze necessarie per questo ruolo»

Onorato e pronto a dare il massimo, il Cancelliere eletto della Confederazione, Viktor Rossi, 55 anni, ha dichiarato davanti ai media di non temere di mancare delle competenze necessarie per svolgere questa mansione. Entrato al servizio della Cancelleria federale nel 2010, ha precisato di avere imparato molto da Walter Thurherr di cui prenderà il posto a partire da gennaio.

Nel corso della sua esperienza alla cancelleria federale e quale vice-cancelliere, Rossi ha precisato di aver avuto il tempo di conoscere a fondo i meccanismi dell'amministrazione federale e del parlamento.

A proposito delle sue priorità, Rossi ha ribadito la necessità di far avanzare la digitalizzazione dell'amministrazione - un aspetto del suo lavoro cui tiene molto - e di rendere più resiliente il Governo di fronte alle crisi. In particolare, ha sottolineato l'importanza di saper riconoscere con anticipo i potenziali problemi, anche mediante l'istituzione di uno Stato maggiore di crisi.

A suo dire, dalla crisi pandemica la Cancelleria federale ha imparato molto. In futuro, sarà però importante coinvolgere maggiormente il mondo scientifico nei nostri processi, ha spiegato Rossi.

In merito alle sue origini, il futuro cancelliere della Confederazione ha tenuto a sottolineare di avere sì anche la nazionalità italiana (padre italiano e madre austriaca), ma di non avere un passaporto italiano. Di sicuro, ha aggiunto, «ho ereditato qualcosa da tutti e due i miei genitori, specie per quanto attiene a un insieme di valori di cui sono fiero e che porto anche nel mio lavoro. In passato ho ricoperto ruoli dirigenziali e il mio stile di di condotta è stato apprezzato», ha concluso.

Stando al sito del parlamento, Viktor Rossi è nato il 31 ottobre 1968. Sposato e padre di due figlie adulte, è originario di Berna e Pietravairano (Campania, Italia). Dopo un apprendistato di cuoco, ha seguito una formazione per docenti di economia e diritto all’Università di Berna dove nel 1996 ha ottenuto il titolo di magister rerum politicarum. Oltre a formazioni continue nella gestione dei progetti e dei processi, nel 2015 ha conseguito un diploma in studi avanzati in diritto.

Prima di lavorare in Cancelleria federale, è stato per 11 anni direttore della scuola commerciale di Bienne (BE), ricoprendo anche i ruoli di vicepresidente e segretario della Conferenza delle scuole professionali e delle scuole specializzate superiori del Cantone di Berna e di presidente della Conferenza dei direttori delle scuole professionali commerciali del Cantone di Berna.

Entrato in Cancelleria federale nell’ottobre 2010, dal 2019 è responsabile del Settore Consiglio federale. In questa veste, assieme al cancelliere della Confederazione e al portavoce del Consiglio federale, è responsabile per il disbrigo tempestivo e corretto di tutti i compiti relativi alla preparazione delle sedute del Consiglio federale e delle successive pratiche. Dirige inoltre sette unità amministrative dal punto di vista strategico, organizzativo, finanziario e del personale. Tra queste unità figurano i Servizi linguistici della Cancelleria federale e il Centro delle pubblicazioni ufficiali.

18:08
18:08
Jans: «Farò tutto il possibile in Consiglio federale»

Nel suo primo incontro coi media a poche ore dalle elezioni, il consigliere federale eletto Beat Jans ha dichiarato che «farà tutto il possibile per essere il miglior consigliere federale possibile».

Il basilese ha detto di provare «una grande gioia, difficile da esprimere a parole». Allo stesso tempo, ha riconosciuto l'enorme compito che lo attende. Come consigliere federale, vuole servire la popolazione ed essere al suo fianco. «Mi batterò per trovare delle soluzioni con tutta la mia coscienza, con tutta la mia energia e creatività».

Jans ha poi aggiunto che non vede l'ora di poter parlare di contenuti e non di se stesso. È anche impaziente di cominciare un dialogo impegnativo, ma che auspica corretto, con i media. «Voi svolgete una funzione importante e spingete il Consiglio federale a dare il meglio di sé», ha sottolineato Jans, per il quale è importante rafforzare i media come veicolo della democrazia.

Il neo eletto consigliere ha detto di essere «aperto a tutti i dipartimenti». Il Consiglio federale deciderà nei prossimi giorni e lui prenderà quello che gli verrà dato. Jans ha aggiunto di non aver ancora avuto alcun colloquio con i membri del Consiglio federale in merito alle scelte dei dipartimenti. Ciò avverrà nei prossimi giorni, ha precisato il portavoce del Governo André Simonazzi ai media, aggiungendo che questi ultimi verranno informati nelle prossime ore o nei prossimi giorni.

Per quanto riguarda il dossier UE, Jans si è detto fiducioso che ora si vada avanti con i negoziati. Tuttavia, la questione della protezione dei salari deve essere chiarita affinché il pacchetto ottenga il sostegno di un'ampia maggioranza. Jans ha auspicato che farà il possibile per trovare una soluzione con le parti sociali.

Jans ha inoltre dichiarato di avere «il massimo rispetto» per il suo predecessore Alain Berset e per il lavoro da lui svolto durante la pandemia. Tuttavia, il basilese vuole rimanere se stesso e portare in Consiglio federale i propri valori, che a livello ideologico sono molto vicini a quelli di Berset. In tutte le sue attività, intende mettersi nei panni del bambino in condizioni umili che è stato lui stesso.

Incalzato dai giornalisti a proposito dei voti andati a favore di Daniel Jositsch (ZH), Jans ha detto che il risultato del «senatore» zurighese non lo ha sorpreso. Nelle discussioni avute con Jositsch prima della sua nomina sul ticket ufficiale del PS, Jans aveva capito che il socialista zurighese non sarebbe però diventato consigliere federale. Si tratta di un ottimo membro del Consiglio degli Stati e svolge un ruolo importante per il Paese. «Rimarremo amici», si è detto certo il neo eletto consigliere federale.

Alla fine Jans - dopo aver ringraziato una volta ancora il «concorrente» ufficiale Jon Pult per il quale le sue porte saranno sempre aperte - ha parlato del suo rapporto con la moglie Tracy, con la quale ha avuto due figlie e del ruolo da lei avuto nella sua carriera politica. «Mia moglie è un pilastro e importante per me come persona e sono contento che voglia rimanere al mio fianco nei prossimi anni».

«Nelle prossime settimane cercherò un'abitazione a Berna», ha aggiunto ancora il neo eletto consigliere federale, precisando tuttavia che il centro dei suoi interessi resterà Basilea Città, che dopo 50 anni è tornata ad avere un rappresentante in Governo. Anche se Jans ha tenuto a ribadire di voler essere un consigliere federale per tutto il Paese.

17:52
17:52
Amherd presidente: giorno libero nelle scuole

Gli scolari del Vallese avranno un giorno di vacanza in più in onore dell'elezione di Viola Amherd a presidente della Confederazione per il 2024. Lo comunica il governo cantonale, secondo cui la sospensione delle lezioni è stata fissata al 22 dicembre.

Il giorno prima il cantone festeggerà ufficialmente la sua rappresentante. Un treno speciale viaggerà da Berna al Vallese, precisa la nota.

Il convoglio attraverserà il territorio cantonale, con diverse fermate per i discorsi. La giornata avrà poi il proprio epilogo a Briga, città natale della consigliera federale centrista.

L'elezione di Amherd è «motivo di orgoglio e un grande onore», scrive l'esecutivo di Sion. Tutti i suoi membri, guidati dal presidente Christophe Darbellay, hanno affrontato la trasferta verso Berna per assistere al momento.

Amherd è la terza vallesana a diventare presidente della Confederazione. Prima di lei il privilegio è toccato a Roger Bonvin (1967 e 1973) e Pascal Couchepin (2003 e 2008) .

15:46
15:46
Le dichiarazioni di Viola Amherd

Viola Amherd sarà la Presidente della Confederazione per il 2024. L'Assemblea federale l'ha eletta oggi con 158 voti su 204 schede valide. La sua vice sarà Karin Keller-Sutter.

Nel suo discorso pronunciato a Camere riunite, Amherd ha parlato della montagna di lavoro che l'attende, e della speranza che questa «non superi il Cervino». Tra i temi importanti che saranno all'ordine del giorno, la vallesana ha citato le relazioni con l'Unione europea: «sono convinta che per la Svizzera una buona collaborazione sia essenziale. Ci guadagneremo in sovranità», ha affermato.

Più in generale, Amherd ha definito il federalismo «un elemento essenziale del successo della Svizzera». La decentralizzazione delle competenze ci rende robusti, ha sottolineato. Il compromesso - che la consigliera federale ha simboleggiato con la fondue moitié-moitié - fa inoltre parte del nostro DNA, ha sottolineato . «Mi impegnerò a trovare risposte comuni», ha aggiunto.

L'elezione del presidente della Confederazione è un rituale dall'esito scontato, che si ripete ogni anno il secondo mercoledì della sessione invernale delle Camere federali. Dà però la temperatura del gradimento di un ministro fra i parlamentari sulla base dei voti ricevuti.

Il risultato di Amherd non è quindi particolarmente brillante, anche se in linea con quello dei suoi due predecessori: l'anno scorso Berset ottenne 140 voti, due anni fa Ignazio Cassis ne ricevette 156 voti.

La peggiore elezione alla presidenza fu però realizzata da Micheline Calmy-Rey nel 2011 quando ricevette soltanto 106 voti, mentre il record è detenuto da Jean-Pascal Delamuraz e Ueli Maurer, entrambi ottennero 201 voti rispettivamente nel 1988 e nel 2018.

Con Amherd, il canton Vallese sarà rappresentato per la quinta volta alla testa della Confederazione. L'ultimo a ricoprire la carica è stato Pascal Couchelin nel 2008.

A 61 anni, la vallesana è la sesta donna a presiedere la Confederazione dopo Ruth Dreifuss (1999), Micheline Calmy-Rey (2007 e 2011), Doris Leuthard (2010 e 2017), Eveline Widmer-Schlumpf (2012) e Simonetta Sommaruga (2015 e 2020).

Nata nel 1962, avvocatessa e notaia, nubile e senza figli, Amherd ha cominciato l'attività politica con l'allora PPD (ora Alleanza del Centro) nel 1992, con l'elezione nell'esecutivo comunale di Briga. Diventa vicesindaca nel 1996 e sindaca dal 2000 al 2012.

Nel 1999 è in lizza per la successione in Consiglio di Stato del socialista Peter Bodenmann. Viene battuta dal socialista Thomas Burgener e manca l'occasione di diventare la prima donna nell'esecutivo cantonale vallesano.

Anche a livello federale entra in politica dalla porta di servizio: arriva in Consiglio Nazionale nel 2005, come prima subentrante sulla lista PPD per rimpiazzare Jean-Michel Cina, eletto in Consiglio di Stato. Il 5 dicembre 2018 viene eletta il Consiglio federale, dove dal primo gennaio dell'anno seguente dirige il Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS).

L'Assemblea federale ha oggi proceduto anche all'elezione di Karin Keller-Sutter alla vicepresidenza del Consiglio federale. Alla sangallese sono andati 138 voti su 196 schede valide.

15:31
15:31
Rimesso in discussione il sistema dei ticket

L'elezione odierna del Consiglio federale ha rimesso in discussione il sistema dei ticket. È quanto evidenziano i vertici dei partiti dopo che il consigliere agli Stati Daniel Jositsch ha ricevuto più voti del consigliere nazionale Jon Pult, nonostante quest'ultimo fosse uno dei due candidati ufficiali del partito socialista per sostituire in governo il partente Alain Berset.

In futuro, sarà ancora più difficile stabilire un ticket e fare in modo che l'Assemblea federale lo rispetti, ha dichiarato il presidente del Centro Gerhard Pfister. Ad esempio, nelle prossime elezioni potrebbe essere che questi si trasformino in semplici raccomandazioni, ha detto lo zughese in un'intervista concessa dai vari leader dei partiti alla televisione svizzerotedesca SRF.

Non tutta la destra si è attenuta a quanto promesso, ha accusato la co-presidente del PS Mattea Meyer, riferendosi alle numerose schede ottenute da Jositsch. "Alla fine abbiamo eletto qualcuno che era sul ticket", ha replicato il numero uno dell'UDC Marco Chiesa, parlando del neo consigliere federale Beat Jans. Il "senatore" ticinese ha ipotizzato che i consiglieri agli Stati abbiano votato per il loro collega alla Camera dei Cantoni.

Il presidente del PLR Thierry Burkart ha assicurato che praticamente tutti i voti dei liberali-radicali sono andati a uno dei due nomi presenti sul ticket. Stando all'argoviese, l'Assemblea federale si è espressa in favore della continuità e della stabilità. "Credo che il sistema si sia dimostrato valido", ha affermato alla SRF.

Sul tavolo anche la candidatura dei Verdi, con il presidente del partito Balthasar Glättli che ha parlato di situazione mai verificatasi prima, con gli ecologisti di fatto lasciati soli a sostenere il loro uomo Gerhard Andrey. "Per me è un'occasione persa per il Paese", si è lamentato.

"Siamo arrivati a un punto in cui molte cose devono essere esaminate in Consiglio federale", ha rimarcato dal canto suo il leader dei Verdi liberali Jürg Grossen. Bisogna far entrare nuovi partiti nel sistema, è la posizione del bernese.

15:11
15:11
Il PLR «soddisfatto per la stabilità delle istituzioni»

L'Assemblea federale ha dimostrato oggi il suo attaccamento alla stabilità delle istituzioni con la rielezione di Ignazio Cassis e Karin Keller-Sutter in Consiglio federale, afferma il PLR in un comunicato.

La formula magica è uno dei punti di forza della Svizzera e va mantenuta , secondo il partito. In base a questa regola i tre partiti più forti hanno diritto a due seggi in Consiglio federale e il quarto a uno. La formula prevede pure la rielezione dei consiglieri federali in carica, aggiunge il PLR precisando che «le istituzioni del nostro Paese hanno bisogno di stabilità, soprattutto dopo una legislatura perturbata dalle crisi».

14:50
14:50
Il PS «deplora» l'atteggiamento del campo borghese

Il PS deplora l'atteggiamento del campo borghese oggi durante l'elezione del successore di Alain Berset in Consiglio federale. Chiede alla destra se «vuole ancora i socialisti al governo».

«Prendiamo atto del fatto che il parlamento ha eletto un candidato del ticket socialista», ossia del tandem Beat Jans (presidente del governo di Basilea Città) - Jon Pult (consigliere nazionale grigionese) proposto dal gruppo parlamentare, ha in un primo tempo affermato il copresidente del gruppo stesso e consigliere nazionale vodese Samuel Bendahan, interrogato dalla radiotelevisione pubblica romanda RTS.

Ma poi ha aggiunto che il partito ora cercherà di capire perché il campo borghese non si sia attenuto alle sue dichiarazioni di scegliere uno dei candidati ufficiali, ma abbia votato per il consigliere agli Stati zurighese Daniel Jositsch.

Bendahan ha anche fatto notare che invece la deputazione socialista ha eletto senza remore i candidati ufficiali dei partiti. «Votiamo per candidati che non condividono i nostri valori perché vogliamo lavorare, perché crediamo ancora nel sistema svizzero di concordanza».

Ora si tratta di sapere se il campo borghese «vuole ancora i socialisti al governo o no», ha aggiunto.

Sempre sulle onde e gli schermi di RTS, la consigliera nazionale friburghese Valérie Piller-Carrard, vicepresidente del PS svizzero, si è detta dispiaciuta del «brutto gioco» della destra. Ha criticato un atto di «sfida» e una «totale mancanza di rispetto» per i candidati presentati dal partito.

Interrogato da Keystone-ATS, il consigliere nazionale democentrista Pierre-André Page (FR) ha dichiarato di non sapere da dove siano provenuti i voti attribuiti a Jositsch. Probabilmente dalla destra, da persone che non erano soddisfatte del ticket presentato dal PS, ha detto, sottolineando che l'UDC ha chiesto di votare per uno dei due candidati ufficiali.

14:20
14:20
Karin Keller-Sutter nuova vicepresidente del Consiglio federale

La consigliera federale Karin Keller-Sutter (PLR/SG) è stata eletta vicepresidente del Consiglio federale per il 2024, con 138 voti su 196 schede valide. Ecco l'esito dello scrutinio:

Schede distribuite: 240

Schede rientrate: 240

Schede bianche: 41

Schede nulle: 3

Schede valide: 196

Maggioranza assoluta: 99

Karin Keller-Sutter è eletta vicepresidente del Consiglio federale con 138 voti. Hanno ricevuto voti: Albert Rösti (UDC/BE) 18, Elisabeth Baume-Schneider (PS/JU) 16, Ignazio Cassis (PLR/TI) 10, Beat Jans (PS/BS) 10, Guy Parmelin (UDC/VD) 4.

La seduta dell'Assemblea federale terminerà tra poco, dopo il discorso della presidente della Confederazione per il 2024 Viola Amherd.

14:19
14:19
La reazione di Andrey: «Il Parlamento ha mancato di coraggio»

L'insuccesso odierno non ha sorpreso Gerhard Andrey, il candidato dei Verdi che ambiva alla poltrona in governo di Ignazio Cassis. Sollecitato da Keystone-ATS sull'appoggio solo parziale giunto dai socialisti, il consigliere nazionale friburghese ammette che avrebbe gradito un sostegno maggiore da tutti i partiti.

Il Parlamento ha mancato di coraggio nell'incarnare veramente la concordanza, ha commentato Andrey. A oggi, un quarto dell'elettorato non è rappresentato in Consiglio federale, ha aggiunto ribadendo uno dei cavalli di battaglia degli ecologisti.

Prima di guardare al futuro, Andrey ha rivelato che ora si concederà una pausa, dopo un periodo intenso, non solo per le sue ambizioni di entrare nell'esecutivo ma anche ripensando alla campagna per le elezioni federali svoltesi in ottobre.

Il friburghese descrive queste settimane come una fase comunque «piacevole». Tuttavia, non ha voluto rispondere alla domanda se si ricandiderà la prossima volta che se ne presenterà l'occasione.

14:18
14:18
Il governo di Basilea Città si congratula con Beat Jans

Il governo di Basilea Città si è congratulato con il suo presidente Beat Jans (PS) per l'elezione in Consiglio federale, la prima di un rappresentante del Cantone da mezzo secolo a questa parte. Tutti i membri dell'esecutivo cantonale hanno partecipato a un evento a Palazzo federale.

Il Consiglio di Stato, in un comunicato, si è detto «orgoglioso e felice» ed è convinto che Jans sarà «un eccellente consigliere federale». In quanto centro urbano, importante area economica e regione di confine, il Cantone è lieto di essere nuovamente rappresentato in Consiglio federale.

Il 21 dicembre a Basilea è prevista una festa popolare per celebrare il neoeletto. Dopo l'arrivo di un treno speciale da Berna, un corteo accompagnerà Jans e i suoi ospiti dalla stazione delle FFS alla piazza del mercato, di fronte al municipio. Il pubblico sarà invitato ad unirsi al nuovo consigliere federale per un brindisi alla Casa del Popolo. I festeggiamenti costeranno al Cantone 300'000 franchi.

14:17
14:17
Ristabilito un «rapporto più classico» tra regioni linguistiche

Dopo un anno di sovrarappresentazione dei latini, oggi in Consiglio federale è stato ristabilito un rapporto più classico tra regioni linguistiche. Con la sostituzione del friburghese francofono Alain Berset da parte del basilese Beat Jans, in governo siederanno quattro germanofoni, due francofoni e un italofono.

L'anno scorso, l'elezione della consigliera agli Stati Elisabeth Baume-Schneider (PS/JU) ha temporaneamente sconvolto i rapporti di forza tra idiomi. Il quadro non era comunque inedito.

Una situazione simile si era infatti verificata nel 1917. Il ginevrino Gustave Ador sostituì il sangallese Arthur Hoffmann. Simultaneamente in governo c'erano il vodese Camille Decoppet, il ticinese Giuseppe Motta e il grigionese Felix-Louis Calonder, primo e unico romanciofono che abbia mai seduto in Consiglio federale. Il seggio tornò ad essere occupato da uno svizzero tedesco nel 1920.

Dal 1999, la Costituzione prevede una rappresentanza appropriata delle regioni e delle comunità linguistiche. Da un punto di vista puramente aritmetico, un terzo del collegio governativo dovrebbe provenire dalla Svizzera francese, italiana e romancia, ossia 2,3 ministri.

Basilea Città non era più rappresentata in Consiglio federale da 50 anni. L'ultimo consigliere federale proveniente dal cantone è stato Hans-Peter Tschudi, dal 1959 al 1973. Dal 1848, Basilea Città ha avuto un solo altro consigliere federale, Ernst Brenner, dal 1897 al 1911.

Quattro cantoni, e tra questi pressoché tutti quelli all'origine della Confederazione, non hanno mai avuto un rappresentante in governo: Uri, Svitto, Nidvaldo e Sciaffusa.

14:02
14:02
Pult: «Con Jans la Svizzera ha guadagnato un super consigliere federale»

Pur deluso per il risultato personale, Jon Pult ha riservato parole al miele per il suo avversario odierno Beat Jans, eletto dalle Camere riunite quale nuovo membro dell'esecutivo. Il deputato grigionese si è detto contento per la Svizzera, che ha guadagnato un «super consigliere federale».

Raggiunto da Keystone-ATS, il candidato socialista sconfitto non ha nascosto di essere «un po' deluso» dall'esito del voto di oggi, che lo ha visto chiaramente staccato da Jans (e finire dietro pure al «senatore» zurighese Daniel Jositsch, che non figurava sul ticket proposto dal partito per la successione di Alain Berset).

«Non è andata come volevo», ha proseguito Pult, che però assicura di non avere rimpianti. «Ho cercato di spiegare ai parlamentari le mie idee, priorità ed esperienze».

«Posso capire» che la scelta sia ricaduta su Jans, ha aggiunto Pult. Nei confronti del basilese, il 39.enne ha avuto solo parole positive, parlando di un «amico» e un «super candidato».

Il grigionese ha invece preferito non esprimersi sul risultato di Jositsch, secondo malgrado tutti i gruppi avessero annunciato nei giorni scorsi che avrebbero votato uno dei due candidati socialisti ufficiali. «È la democrazia», è stato il solo telegrafico commento rilasciato sulla questione da Pult.

13:45
13:45
Viola Amherd eletta presidente della Confederazione

La consigliera federale Viola Amherd (Centro/VS) è stata eletta presidente della Confederazione per il 2024, con 158 voti su 204 schede valide. Ecco l'esito dello scrutinio:

Schede distribuite: 243

Schede rientrate: 243

Schede bianche: 36

Schede nulle: 3

Schede valide: 204

Maggioranza assoluta: 103

Viola Amherd è eletta presidente della Confederazione con 158 voti. Hanno ricevuto voti: Albert Rösti (UDC/BE) 21, voti sparsi: 25.

L'Assemblea federale procede ora all'elezione della vicepresidente del Consiglio federale per il 2024. Secondo il turno la carica spetta a Karin Keller-Sutter.

13:31
13:31
La paga di un consigliere federale? Circa 500.000 franchi

Beat Jans guadagnerà circa 472.000 franchi lordi all'anno come consigliere federale a partire dal prossimo anno. Inoltre, riceverà un'indennità annuale fissa di 30.000 franchi. La Confederazione coprirà anche i suoi costi di telecomunicazione.

Un consigliere federale ha inoltre diritto a due veicoli, uno ufficiale e uno di servizio, nonché a un abbonamento generale di prima classe e a un abbonamento per tutti gli impianti di risalita del paese.

Alain Berset, che ha lasciato il governo, riceverà una pensione annuale a vita corrispondente alla metà della sua retribuzione come "ministro". Solo i consiglieri federali che si ritirano dopo almeno quattro anni o per motivi di salute hanno diritto a questa pensione.

Ma la legge stabilisce che, dopo aver lasciato il loro incarico, gli ex consiglieri federali non devono guadagnare più dei loro colleghi in carica. Ad esempio, gli ex "ministri" che decidono di assumere un impiego retribuito o di far parte di consigli di amministrazione devono restituire alla Confederazione quanto guadagnano in più rispetto a un consigliere federale attivo.

13:24
13:24
GISO chiede che che il PS esca dal governo

La Gioventù socialista (GISO) chiede che il PS esca dal Consiglio federale finché la sinistra non avrà conquistato un terzo seggio nell'esecutivo. A suo avviso, «è chiaro» che il governo non rappresenta gli interessi della maggioranza della popolazione.

Dal secondo dopoguerra, la collaborazione del PS come minoranza all'interno del collegio governativo ha conferito al Consiglio federale una maggiore legittimità politica, mentre la maggioranza borghese ha potuto continuare a governare. I partiti borghesi traggono grandi vantaggi dalla partecipazione del PS all'esecutivo, ottenendo così un lasciapassare per le loro azioni antisociali, denuncia la GISO in un comunicato odierno.

Per i giovani socialisti, il PS deve utilizzare la sua partecipazione al governo «come forza negoziale e non più come garanzia di sostegno a questo Consiglio federale di destra».

Secondo la GISO, la destra e il centro «hanno dimostrato oggi di non volere una rappresentanza adeguata delle forze politiche». Solo quando l'Assemblea federale sarà pronta a porre fine alla maggioranza di PLR e UDC e la sinistra otterrà il terzo seggio, che le spetta nel Consiglio federale, il PS potrà nuovamente partecipare al governo, si legge nella nota.

13:23
13:23
Il governo ha prestato giuramento

I sette membri del Consiglio federale e il cancelliere della Confederazione hanno prestato giuramento oggi alle 13.21. Hanno dichiarato «lo prometto» o «lo giuro» alzando tre dita della mano destra come vuole la tradizione.

13:12
13:12
Viktor Rossi (PVL) eletto cancelliere della Confederazione

Viktor Rossi (PVL) è stato eletto cancelliere della Confederazione. Sostituisce Walter Thurnherr (Centro) che non ha sollecitato un nuovo mandato. Ecco l'esito dello scrutinio:

Schede distribuite: 246

Schede rientrate: 246

Schede bianche: 0

Schede nulle: 1

Schede valide: 245

Maggioranza assoluta: 123

Viktor Rossi è eletto con 135 voti. Hanno ottenuto voti: Gabriel Lüchinger (UDC) 103; diversi: 7.

L'Assemblea federale assiste ora alla cerimonia del giuramento dei consiglieri federali e del cancelliere. Successivamente, le Camere riunite procederanno all'elezione del presidente della Confederazione per il 2024. Secondo il turno, la carica spetta a Viola Amherd.

12:57
12:57
Elezione del cancelliere: nessuno ottiene la maggioranza

Nessuno dei candidati alla carica di cancelliere della Confederazione ha ottenuto la maggioranza necessaria per essere eletto. Occorre quindi procedere a un nuovo turno di votazione. Ecco l'esito dello scrutinio:

Schede distribuite: 246

Schede rientrate: 246

Schede bianche: 0

Schede nulle: 0

Schede valide: 246

Maggioranza assoluta: 124

Hanno ottenuto voti: Viktor Rossi (PVL) 98, Gabriel Lüchinger (UDC) 78, Lukas Gresch-Brunner (indipendente) 45, Nathalie Goumaz (UDC) 24; diversi: 1.

L'Assemblea federale procede a un secondo turno di votazione. Tutti candidati restano in gara.

12:56
12:56
Berset si congratula con Jans su X

Alain Berset ha applaudito il suo successore pubblicamente, con un post su X in cui ha scritto: «Congratulazioni per la tua elezione al Consiglio federale, caro Beat Jans!»

12:19
12:19
Beat Jans: «Prometto di svolgere questo incarico al meglio»

«Questo momento mi riempie di gioia, e anche di rispetto. Oggi mi avete dato la fiducia per formare, con i miei 6 colleghi, il governo della Svizzera», ha esordito il neo-eletto Beat Jans. 

«Vi prometto che svolgerò questo incarico al meglio delle mie possibilità, con tutta la mia energia e le mie convinzioni», ha aggiunto, parlando in italiano.

«Dobbiamo usare la forza della Svizzera per proteggere la democrazia nel mondo e per aiutare chi ne ha bisogno», ha proseguito. «In questi momenti di crisi siamo particolarmente sollecitati, ma possiamo lavorare bene solo attraverso il compromesso. Sarò sempre aperto a trovare queste soluzioni». Ha poi concluso ringraziando tutta la sua famiglia, che commossa assisteva dalla tribuna.   

12:09
12:09
Eletto con 134 voti Beat Jans

È Beat Jans (PS/BS) il successore di Alain Berset in Consiglio federale, eletto con 134 voti al terzo turno. 

Daniel Jositsch (PS/ZH) ha guadagnato 68 voti, Jon Pult (PS/GR) 43.  

L'esito dello scrutinio: 

Schede distribuite: 245

Schede rientrate: 245

Schede bianche: 0

Schede nulle: 0

Schede valide: 245

Maggioranza assoluta: 123

12:03
12:03
Anna Giacometti «imbarazzata» per i 15 voti «rubati» a Keller-Sutter

«Non ho davvero la minima idea» da dove arrivino i 15 voti ottenuti contro la consigliera federale Karin Keller-Sutter. A dirlo a Keystone-ATS è la consigliera nazionale Anna Giacometti (PLR/GR), «imbarazzata» per aver «rubato» queste schede alla ministra delle finanze, membro del suo stesso partito.

Durante l'odierno rinnovo del governo da parte del Parlamento, Keller-Sutter ha ricevuto 176 voti, mentre Giacometti 15. Un tesoretto irrilevante ai fini del risultato, ma inaspettato e motivo di disagio per la diretta interessata.

«Sono veramente molto dispiaciuta e non so chi ci sia dietro a tutto questo», si è difesa la deputata grigionese. «Magari in questa aula c'è gente a cui piaccio, chi lo sa?», ha chiuso, cercando di sdrammatizzare.

11:55
11:55
Jans resta in testa, ma si procede con il terzo turno

Serve un terzo turno per eleggere il successore di Alain Berset in Consiglio federale. Beat Jans resta in testa con 112 voti. Seguono Daniel Jositsch (PS/ZH) con 70 voti e Jon Pult (PS/GR) con 54. Dieci i voti sparsi.

Dal momento che nessuno ha ricevuto la maggioranza assoluta, ci sarà dunque un terzo turno di scrutinio. Non sono ammessi nuovi candidati: sono ammesse solo le persone che nell'ultimo scrutinio hanno ricevuto almeno dieci voti. Quindi Beat Jans, Daniel Jositsch e Jon Pult. 

L'esito dello scrutinio: 

Schede distribuite: 246

Schede rientrate: 246

Schede bianche: 0

Schede nulle: 0

Schede valide: 246

Maggioranza assoluta: 124

11:43
11:43
Samira Marti esorta a votare «per i due candidati ufficiali»

Alla luce dei 63 voti ricevuto dal «senatore» Daniel Jositsch (ZH) al primo turno per la sostituzione di Alain Berset in Consiglio federale, la capogruppo del PS alle Camere federali, Samira Marti (BL), ha esortato i presenti a votare per i due candidati ufficiali del partito, ossia Jon Pult (GR) e Beat Jans (BS).

Si tratta, secondo la Marti, di una regola non scritta volta a garantire la stabilità delle istituzioni e un segnale di rispetto reciproco.

11:35
11:35
Jans in testa al primo turno

Beat Jans (PS/BS), con 98 voti, è in testa al primo turno. Seguono Daniel Jositsch (PS/ZH) con 63 voti, Jon Pult (PS/GR) con 49 e Gerhard Andrey (Verdi/FR) con 30. Dal momento che nessuno ha ricevuto la maggioranza assoluta, ci sarà ora un secondo turno. Tutti i candidati restano in gara. 

L'esito dello scrutinio: 

Schede distribuite: 246

Schede rientrate: 246

Schede bianche: 3

Schede nulle: 0

Schede valide: 243

Maggioranza assoluta: 222

11:19
11:19
Al via le procedure di voto per il successore di Berset

Dopo aver eletto rieletto i sei consiglieri federali che hanno sollecitato un nuovo mandato, l'Assemblea federale ha iniziato le procedure di voto per l'elezione del successore di Alain Berset. Il presidente dell'Assemblea federale Eric Nussbaumer (PS/BL) ha ricordato che il PS ha candidato il consigliere di Stato basilese Beat Jans e il consigliere nazionale Jon Pult.

Oltre a questi due nomi potrebbe spuntare una candidatura «selvaggia» nella persona del consigliere agli Stati socialista zurighese Daniel Jositsch, che aveva mostrato interesse per la carica. Le sue chances sono però deboli.

11:13
11:13
Rieletta anche Elisabeth Baume-Schneider (PS)

Anche Elisabeth Baume-Schneider (PS/JU) è stata rieletta in Consiglio Federale con 151 voti. Nessuna sorpresa, quindi, per i «ministri» uscenti. Ecco l'esito dello scrutinio:

Schede distribuite: 246

Schede rientrate: 246

Schede bianche: 28

Schede nulle: 2

Schede valide: 216

Maggioranza assoluta: 109

Elisabeth Baume-Schneider è rieletta con 151 voti. Hanno ricevuto voti: Gerhard Andrey (Verdi/FR) 23, Eva Herzog (PS/BS) 15; voti sparsi: 27.

L'Assemblea federale proseguirà con l'elezione del successore di Alain Berset. Come noto, il PS ha presentato il consigliere di Stato basilese Beat Jans e il consigliere nazionale Jon Pult. Oltre a questi due nomi potrebbe spuntare una candidatura «selvaggia» nella persona del consigliere agli Stati socialista zurighese Daniel Jositsch, che aveva mostrato interesse per la carica. Le sue chance sono però deboli.

10:54
10:54
Lo sconforto dei Verdi: «Ha prevalso la paura di cambiare»

C'è delusione in casa ecologista dopo che Gerhard Andrey non è riuscito a scalzare Ignazio Cassis dal Consiglio federale. In particolare, a frustrare i Verdi è stato il mancato sostegno del PS al consigliere nazionale friburghese.

Stamattina, durante il rinnovo del governo da parte dell'Assemblea federale, Andrey si è fermato a 59 voti, mentre Cassis ne ha ottenuti 167, venendo rieletto al primo turno.

«La paura di un cambiamento ha prevalso», scrivono i Verdi su X (ex Twitter). «Malgrado l'eccellente candidatura di Andrey, le forze ecologiste e un quarto degli elettori non sono ancora rappresentati in Consiglio federale», si legge nel post.

Già prima del voto, la «senatrice» Céline Vara (Verdi/NE) si era rammaricata della decisione del PS di non appoggiare Andrey. La posizione dei nostri alleati è una «enorme delusione, si potrebbe parlare di tradimento», ha affermato.

Stando alla consigliera agli Stati, «sarà difficile riparare ciò sul lungo termine». La lotta contro il riscaldamento globale e l'alto costo della vita deve essere condotta insieme, non dividendoci, ha comunque evidenziato la neocastellana.

10:53
10:53
Rieletto anche Albert Rösti (UDC) con 189 voti

Albert Rösti (UDC/BE) è stato rieletto in Consiglio Federale con 189 voti. Ecco l'esito dello scrutinio:

Schede distribuite: 245

Schede rientrate: 245

Schede bianche: 26

Schede nulle: 2

Schede valide: 217

Maggioranza assoluta: 109

Albert Rösti è rieletto con 189 voti. 28, invece, i voti sparsi. 

L'Assemblea federale procede ora alla rielezione di Elisabeth Baume-Schneider. Più tardi l'Assemblea federale proseguirà con l'elezione del successore di Alain Berset.

10:33
10:33
Rieletta anche Karin Keller-Sutter (PLR)

Karin Keller-Sutter (PLR/SG) è stata rieletta in Consiglio Federale con 176 voti. Ecco l'esito dello scrutinio:

Schede distribuite: 246

Schede rientrate: 246

Schede bianche: 21

Schede nulle: 1

Schede valide: 224

Maggioranza assoluta: 113

Karin Keller-Sutter è eletta con 176 voti. 

L'Assemblea federale procede ora alla rielezione di Albert Rösti.  

10:16
10:16
Viola Amherd (Centro) rieletta con 201 voti

Anche Viola Amherd (Centro/VS) è stata rieletta in Consiglio Federale con 201 voti su 228 schede valide. Ecco l'esito dello scrutinio:

Schede distribuite: 246

Schede rientrate: 246

Schede bianche: 16

Schede nulle: 2

Schede valide: 228

Maggioranza assoluta: 115

Viola Amherd è rieletta con 201 voti. 

L'Assemblea federale procede ora alla rielezione di Karin Keller-Sutter. 

09:58
09:58
Rieletto anche Ignazio Cassis (PLR)

Ignazio Cassis (PLR/TI) è stato rieletto in Consiglio Federale con 167 voti. L'attacco al suo seggio da parte dell'ecologista Gerhard Andrey (FR) è fallito.

Schede distribuite: 246

Schede rientrate: 246

Schede bianche: 5

Schede nulle: 2

Schede valide: 239

Maggioranza assoluta: 120

Ignazio Cassis è rieletto con 167 voti. Hanno ricevuto voti: Gerhard Andrey (Verdi/FR) 59; voti sparsi: 13.

L'Assemblea federale procede ora alla rielezione di Viola Amherd.

09:40
09:40
Rieletto Guy Parmelin (UDC)

Guy Parmelin (UDC) è stato rieletto in Consiglio Federale con 215 voti su 233 schede valide. Ecco l'esito dello scrutinio:

Schede distribuite: 246

Schede rientrate: 246

Schede bianche: 12

Schede nulle: 1

Schede valide: 233

Maggioranza assoluta: 117

Guy Parmelin è rieletto con 215 voti; voti sparsi: 18.

L'Assemblea federale procede ora alla rielezione di Ignazio Cassis. Il gruppo dei Verdi attacca il seggio e propone Gerhard Andrey.

09:23
09:23
Al via le procedure di voto

Dopo i discorsi dei capigruppo, prendono ufficialmente il via le procedure di voto. La prima sarà quella per la rielezione di Guy Parmelin. 

A seguire sarà il turno di Ignazio Cassis (PLR/TI), Viola Amherd (Centro/VS), Karin Keller-Sutter (PLR/SG), Albert Rösti (UDC/BE) e Elisabeth Baume-Schneider (PS/JU).

Più tardi l'Assemblea federale proseguirà con l'elezione del successore di Alain Berset. Come noto, il PS ha presentato il consigliere di Stato basilese Beat Jans e il consigliere nazionale Jon Pult. Oltre a questi due nomi potrebbe spuntare una candidatura «selvaggia» nella persona del consigliere agli Stati socialista zurighese Daniel Jositsch, che aveva mostrato interesse per la carica. Le sue chance sono però deboli.

09:22
09:22
Il PLR: «Non bisogna toccare la formula magica»

I Verdi, scesi sotto il 10% alle ultime elezioni federali, non hanno diritto a un seggio in Consiglio federale. Questo in sintesi l'intervento del capogruppo PLR alle Camere federali, Damien Cottier (NE), secondo cui un cambiamento della formula magica del 1959 sposterebbe il governo verso il centro-sinistra, un'evoluzione invisa agli elettori. «Non bisogna toccare la formula magica, che è magica anche perché permette di lavorare insieme per trovare le soluzioni migliori per il Paese»

Per Cottier è chiaro: il suo partito ha diritto a due seggi, ora occupati fra l'altro da un rappresentante della Svizzera italiana, Ignazio Cassis, e della Svizzera orientale, Karin Keller-Sutter di San Gallo.

Cottier ha rammentato che la Costituzione federale prevede anche che l'esecutivo rispecchi nel limite del possibile la diversità regionale e linguistica del Paese. Cassis e Keller-Sutter fanno tra l'altro un ottimo lavoro, ha concluso il consigliere nazionale neocastellano.

09:20
09:20
Il Centro sostiene i candidati del PS

Il gruppo dell'Alleanza del Centro rieleggerà i consiglieri federali che si ripresentano per un nuovo mandato. Per la successione di Alain Berset in Governo, il Centro sosterrà uno dei due candidati ufficiali del PS, ovvero Beat Jans o Jon Pult.

Lo ha ribadito davanti all'Assemblea federale il capogruppo in Parlamento Philipp Matthias Bregy (Centro/VS). Il consigliere nazionale vallesano ha ricordato che il suo partito è favorevole alla stabilità e rispetta la concordanza, ma che attaccherà in futuro uno dei due seggi del PLR, quando uno dei suoi membri si ritirerà. «Le elezioni federali devono avere delle conseguenze», ha sottolineato Bregy.

Il capogruppo del Centro ha poi precisato che eleggerà uno dei tre candidati alla carica di Cancelliere della Confederazione ascoltati nei giorni scorsi, ovvero il candidato dei Verdi liberali Viktor Rossi e quelli dell'UDC, Valérie Goumaz e Gabriel Lüchinger, ribadendo che tutti e tre sono eleggibili.

L'Alleanza del Centro non ha invece voluto sentire il quarto candidato alla Cancelleria, l'indipendente Lukas Gresch-Brunner, attuale segretario generale del Dipartimento federale dell'interno.

09:14
09:14
Il PS chiede la rielezione di Baume-Schneider in Governo

Il Partito socialista è fiero di partecipare al sistema svizzero della concordanza e lo ha sempre fatto, ha dichiarato oggi davanti all'Assemblea federale il capogruppo Samuel Bendahan (PS/VD).

Dopo aver reso omaggio un'ultima volta al consigliere federale uscente Alain Berset, Bendahan ha chiesto alle Camere federali di procedere alla rielezione di Elisabeth Baume-Schneider in Governo, nonché di votare uno dei due candidati ufficiali del PS - Beat Jans o Jon Pult.

Poco prima dell'inizio della seduta Bendahan aveva dichiarato che il gruppo parlamentare socialista non sosterrà ufficialmente la candidatura del verde Gerhard Andrey al Consiglio federale. Questa candidatura non ha alcuna possibilità e il sostegno dei socialisti sarebbe troppo rischioso per la successione di Alain Berset, ha dichiarato il capogruppo del PS

09:13
09:13
I Verdi: «Attacchiamo il seggio del PLR, non è una questione personale contro Cassis»

La capogruppo dei Verdi in Parlamento, Aline Trede (BE), ha ribadito l'importanza che un rappresentante del suo partito - il friburghese Gerhard Andrey -, sia presente in Consiglio federale: un quarto degli elettori non è rappresentato nell'esecutivo, ha spiegato, aggiungendo che il PLR è sovra-rappresentato nella stanza dei bottoni.

Per questo attaccheremo il seggio di Ignazio Cassis, ha dichiarato Trede, sottolineando che non si tratta di una questione personale, ma della realizzazione di quanto affermato 4 anni fa da molti presenti, ossia che l'attuale composizione del Governo non rappresenta tutte le forze politiche più importanti del Paese.

Oggi, ha sottolineato la consigliera nazionale bernese, avete la possibilità di cambiare, anche se può essere doloroso, per ridare stabilità al Paese. Attualmente, ha affermato, nessuno in Governo ha fatto della crisi climatica - la peggiore dell'umanità - la propria priorità politica.

09:11
09:11
Verdi liberali a metà: una parte sosterrà Cassis, l'altra Andrey

Corina Gredig, per i Verdi liberali, ha messo in discussione il secondo seggio del PLR. Una parte del gruppo sosterrà comunque Ignazio Cassis, mentre un'altra voterà per Gerhard Andrey.

La composizione attuale del governo non riflette infatti la volontà degli elettori: un quarto dei cittadini non sono rappresentati in governo.

«È quindi legittimo rimettere in discussione uno dei due seggi del PLR. D'altra parte, dando tre mandati alla sinistra, sarebbe questa ad essere sovra-rappresentata», ha sostenuto Gredig. Di fronte a questo dilemma, il gruppo Verde-liberale è diviso: una parte voterà la rielezione di Cassis, l'altra per il candidato ecologista Gerhard Andrey.

09:05
09:05
Aline Trede: «Noi Verdi vogliamo il cambiamento»

A prendere la parola, successivamente, è Aline Trede, co-capogruppo dei Verdi, che inizia il suo discorso parlando di cambiamenti. «I cambiamenti non sono mai semplici, però sono sempre possibili. Talvolta sono utili, talvolta dolorosi. Oggi avete la possibilità di scegliere il cambiamento. E Noi Verdi vogliamo il cambiamento». 

«Stiamo affrontando la più grande crisi climatica di sempre, e nessun consigliere federale si occupa di questa tematica», ha quindi continuato la presidente del gruppo dei Verdi, sottolineando la candidatura dell'ecologista Gerhard Andrey. 

09:01
09:01
Successore di Berset, l'UDC sosterrà Jans e Pult

L'UDC sosterrà i candidati ufficiali del PS - Beat Jans e Jon Pult - per sostituire il consigliere federale Alain Berset in governo. Lo ha ribadito oggi davanti all'assemblea federale il capogruppo democentrista Thomas Aeschi (UDC/ZG).

Tale sostegno è però subordinato al sostegno dei socialisti al seggio di Ignazio Cassis, attaccato dai Verdi. La Costituzione federale chiede che si tenga conto della diversità linguistica e delle regioni. Ciò significa che un rappresentante della Svizzera italiana deve sedere in governo, ha sostenuto lo zughese.

Per Aeschi «è necessaria stabilità e coesione». Ciò significa la riconferma della formula magica, ossia due seggi per i primi tre partiti e uno per il quarto.

08:52
08:52
Thurnherr si congeda dal Parlamento

Nel congedarsi dall'Assemblea federale e dal Consiglio federale, il Cancelliere della Confederazione dimissionario, Walter Thurnherr, ha ringraziato i presenti per la fiducia accordatagli negli ultimi 8 anni, durante i quali ha sviluppato un grande rispetto per il lavoro svolto dai «ministri», che non «invidio» affatto.

Prima di terminare il suo discorso, contraddistinto da alcune battute bonarie che hanno fatto sorridere i presenti, Thurnherr, fisico di formazione e ed ex diplomatico, si è detto onorato di aver lavorato per la cosa pubblica e per «il miglior Paese che conosco», per poi sottolineare quanto sia importante avere cura delle nostre istituzioni.

08:41
08:41
Thurnherr, «un difensore delle istituzioni»

Per otto anni, Walter Thurnherr - il Cancelliere della Confederazione uscente - è stato colui che ha consentito alla macchina della democrazia e dell'amministrazione di funzionare senza incepparsi, grazie alle sue qualità di mediatore e alla capacità di concentrasi su quanto è politicamente fattibile, il tutto condito da un sano umorismo capace di mettere tutti a proprio agio.

Così, in sintesi, il ritratto schizzato stamane dal presidente del Consiglio nazionale, Eric Nussbaumer (PS/BL), del cancelliere della Confederazione dimissionario, definito «un custode delle istituzioni».

Thurnherr, ha rammentato Nussbaumer, ha svolto con bravura e indubbie capacità psicologiche il capo di stato maggiore del governo, un ruolo cruciale che si situa alla confluenza dell'esecutivo e del legislativo, senza dimenticare il grosso lavoro svolto per informare l'opinione pubblica.

In particolare, Thurnherr ha dimostrato doti di mediatore capaci di mantenere unito il Consiglio federale, specie in momenti difficili, come la crisi pandemica o quella energetica, per non parlare anche del suo impegno per modernizzare l'amministrazione federale rendendola più trasparente.

08:24
08:24
Il discorso di addio di Berset

Dopo il lungo ed emozionante discorso del presidente del Consiglio nazionale Nussbaumer, l'Assemblea federale ha salutato Alain Berset con una standing ovation.

Berset, a sua volta, si è rivolto al Parlamento ricordando l'importanza di eleggere il governo di un Paese, un esecutivo che dovrà certamente affrontare numerosi momenti difficili e complessi. «Bisogna accogliere la complessità dei problemi, comprendendo che non esiste una risposta solo o nera o bianca». Il suo è stato un discorso di commiato incentrato sul tema della concordanza. «La ricerca di compromessi e gli equilibri necessari per raggiungerli richiedono l'integrazione di diversi punti di vista, la ponderazione di vari interessi e l'integrazione di valori complementari», ha dichiarato.

«Mentre le crisi si moltiplicano - ha aggiunto colui che lascerà il Consiglio federale a fine anno - le voci che invocano soluzioni radicali, che negano le sfumature e la complessità del nostro tempo, che cercano di dividere anziché unire, diventano sempre più forti». Per questo motivo, secondo Berset, «occorre sempre prenderci il tempo necessario per sviluppare soluzioni stabili ed equilibrate e progetti che siano ampiamente sostenuti e accettati».

«La democrazia diretta - ha dichiarato ancora il ministro friburghese visibilmente emozionato -, e la consapevolezza che nessuna decisione importante sarà presa se non dal popolo, ci lascia poca scelta».

E poi - ha continuato Berset in italiano - «il mio augurio per la Svizzera: è quello di affrontare sempre le questioni fondamentali, non importa se di politica interna o estera, nello spirito della nostra cultura politica, cioè insieme, con rispetto, e nella costante consapevolezza, che anche i nostri avversari politici vogliono il meglio per la Svizzera». Dopo un frase in romancio, il consigliere federale dimissionario ha proseguito il suo discorso in tedesco: «desidero ringraziarvi di cuore, signor presidente, signore e signori del Consiglio nazionale e del Consiglio degli Stati, per la vostra collaborazione negli ultimi dodici anni. No, non è stato sempre facile. No, non siamo sempre stati d'accordo, grazie a Dio (e per fortuna!)».

«Vorrei anche ringraziare di cuore il Consiglio federale» - ha affermato ancora Berset. «Negli ultimi anni ho avuto l'onore di lavorare a stretto contatto con 12 colleghi. Ora la politica va avanti e auguro a tutto il Consiglio federale il meglio, tanta forza e resistenza per la nuova legislatura».

Il presidente della Confederazione ha poi concluso con una battuta, ricordando che tre dei suoi predecessori sono morti in carica dopo sei o dodici anni. «Quindi, poter andare in pensione ancora in vita è una cosa piuttosto piacevole...», ha terminato Berset suscitando una «standing ovation» in aula.

08:17
08:17
L'omaggio di Nussbaumer a Berset

In apertura dei dibattiti il presidente dell'assemblea federale Eric Nussbaumer (PS/BL) ha reso omaggio a Alain Berset, che lascerà il Governo a fine anno. Il consigliere federale, oltre ad essere «un grande comunicatore», è dotato «di una particolare abilità, che è il risultato di una volontà tenace e del duro lavoro», ha sostenuto il basilese.

Nel suo discorso Nussbaumer ha ricordato il periodo della pandemia, quando Berset inanellava una conferenza stampa dietro l'altra. Il basilese ha anche citato la famosa frase pronunciata dal ministro della sanità sul coronavirus «Il faut agir aussi vite que possible, mais aussi lentement que nécessaire» (Bisogna agire il più rapidamente possibile, ma con la lentezza necessaria). «Questa frase - ha affermato - esprime una delle grandi qualità svizzere: il pragmatismo».

Nussbaumer ha anche evocato alcune riforme del sistema sanitario promosse da Berset, tutte portate a termine senza limitare il catalogo delle prestazioni. Tra i successi del ministro friburghese c'è anche la riforma dell'AVS, la prima riuscita dopo 30 anni e innumerevoli tentativi falliti.

Dopo aver brevemente evocato gli altri dossier del Dipartimento dell'interno, Nussbaumer ha sottolineato come nei 12 anni trascorsi in Consiglio federale Berset abbia «dimostrato ogni giorno il suo rispetto per le istituzioni e ha applicato questa massima: la carica supera l'uomo». «Negli ultimi mesi ha però ricordato l'uomo che si nasconde dietro la carica, come se fosse necessario affermare: 'io sono un cittadino come gli altri'», ha concluso il presidente dell'Assemblea federale tra gli applausi dell'emiciclo. 

08:06
08:06
La maggioranza del PS non sosterrà Andrey

La maggioranza del gruppo socialista non sosterrà il candidato ecologista Gerhard Andrey, il cui partito intende attaccare uno dei due seggi del PLR in Consiglio federale. Questa la notizia anticipata ai microfoni di Teleticino. 

Di conseguenza, anche il Gruppo socialista sosterrà a larga maggioranza l'elezione di Ignazio Cassis. 

07:55
07:55
Dai migliori ai peggiori risultati delle elezioni del passato

In attesa dell'importante votazione, ripercorriamo le elezioni del passato. 

Il miglior risultato in un'elezione per il Consiglio federale, dall'introduzione della cosiddetta formula magica nel 1959, è stato ottenuto da Pierre Graber nel 1969.

Ma non sempre l'elezione è avvenuta in modo brillante, come dimostra il grafico sottostante. 

07:50
07:50
Arrivati i primi deputati

I primi deputati hanno iniziato a riempire la sala e si preparano all'importante votazione. 

07:46
07:46
Il gran giorno è arrivato

Il grande giorno dell'elezione è arrivato e sono diversi i punti di domanda: chi succederà ad Alain Berset in Consiglio federale? L'attacco dei Verdi a un seggio del PLR non avrà davvero alcuna possibilità di riuscita? E l'Alleanza del Centro, come dice il suo presidente, non farà valere la sua pretesa di ottenere un secondo seggio in Governo? Secondo gli esperti sarebbe sorprendente se prima dell'elezione del successore di Berset - che avverrà alla fine del rinnovo generale del Governo - si sviluppasse una dinamica non prevista. Questo potrebbe però avvenire, ad esempio, se l'attacco dei Verdi a un seggio del PLR fosse sostenuto da vari altri partiti. Oppure se un candidato centrista non ufficiale contendesse improvvisamente il seggio del consigliere federale liberarle-radicale Ignazio Cassis.