Trasporti

Il lungo, emozionante addio alle locomotive Re 4/4 II

Per anni simbolo delle FFS e del Paese, verranno salutate definitivamente entro il 2033 – Patrick Walser: «Avvertiamo tutti un po’ di malinconia»
Un esemplare di Re 4/4 II all'opera. © KEYSTONE
Marcello Pelizzari
02.03.2024 18:30

Ogni tanto, capita di vederle sfrecciare. D'altronde, mentre scriviamo queste righe alle Ferrovie federali svizzere ne restano parecchie in dotazione. Che meraviglia. Eppure, i passaggi delle locomotive Re 4/4 II – oltre all'emozione, quantomeno fra i ferramatori – suscitano anche un pizzico di tristezza mista nostalgia. Già, perché le FFS entro il 2033 saluteranno definitivamente questo simbolo, vero e proprio pezzo di storia su rotaia. Largo ad altri mezzi, più moderni e performanti. Ma senza fretta, verrebbe da dire, considerando che le Re 4/4 II rimanenti (conosciute anche come Re 420 o, fra i ferrovieri, Bo Bo) hanno ancora un po' di anni davanti a loro per servire passeggeri e Paese. 

Dal 1964 al 1985

Prodotte dal 1964 al 1985, queste locomotive hanno conosciuto più fabbricanti nel corso del tempo: Schweizerische Lokomotiv und Maschinenfabrik, Brown Boveri & Cie. e altre aziende. Una decina di anni fa, le FFS avevano deciso di prolungare l'esistenza di alcune Re 4/4 II per usarle sulla S-Bahn di Zurigo. Oggi, fungono anche da «trascinatori» per i treni notturni ma anche per i treni speciali per gli ultras. Di tutto e un po', insomma. All'epoca, invece, sono state la spina dorsale del trasporto passeggeri e merci. Trainando i treni più prestigiosi sulla linea del Gottardo o lungo la diagonale fra San Gallo e Ginevra. 

«Attualmente – chiarisce Patrick Walser, portavoce delle FFS per la Svizzera italiana – la divisione viaggiatori dispone ancora di 71 locomotive Re 420 nella sua flotta. Di queste, 66 sono tuttora in servizio: 36 sui servizi a lunga percorrenza e 30 sui servizi regionali. Queste locomotive saranno smantellate in modo continuo e graduale fino al 2033, circa, e sostituite da nuovi mezzi».

Considerata una locomotiva tuttofare, la Re 4/4 II è amata, anzi amatissima all'interno delle Ferrovie. I macchinisti più anziani, ad esempio, ne hanno sempre lodato l'affidabilità. E la resistenza, in particolare in condizioni meteo avverse. C'è chi, oramai con i capelli ingrigiti dal tempo e dalle ore passate a condurre treni, ha ricordato ai colleghi più giovani di aver imparato «a guidare» proprio a bordo di una Re 4/4 II. «Certo, in seno alle FFS avvertiamo tutti un po’ di malinconia» prosegue il nostro interlocutore. «D'altronde, stiamo parlando di un'icona delle Ferrovie federali, capace di plasmare l'immagine stessa dell'azienda per oltre mezzo secolo. Per l'industria ferroviaria dell'epoca, beh, fu una produzione esemplare. Ed è un peccato che questo simbolo, ora, stia lentamente ma inesorabilmente scomparendo. Detto questo, non sappiamo se al momento opportuno organizzeremo delle celebrazioni di sorta».

Ci sono compagnie ferroviarie private che hanno rilevato delle Re 420 e le utilizzano per il trasporto merci. Si può ipotizzare che, in futuro, saranno vendute altre locomotive e che quindi molte altre Re 420 vivranno una seconda primavera
Patrick Walser, portavoce delle FFS per la Svizzera italiana

C'è chi le farà (ri)vivere

La domanda, a questo punto, sorge spontanea. Ribadito che le FFS smantelleranno le Re 4/4 II restanti da qui al 2033, che ne sarà di queste locomotive? Ovvero, verranno «uccise» o beneficeranno, altrove, di una seconda vita? Ancora Walser: «Diverse associazioni e privati hanno già acquisito alcune locomotive. Conserveranno questo pezzo di storia delle Ferrovie federali svizzere per i posteri. È bello vedere quanta passione e quanto impegno vengono profusi in questo lavoro di conservazione, chiamiamolo così». Analogamente, «alcune locomotive verranno utilizzate anche a fini commerciali». Sta già accadendo, invero. «Ci sono compagnie ferroviarie private che hanno rilevato delle Re 420 e le utilizzano per il trasporto merci. Si può ipotizzare che, in futuro, saranno vendute altre locomotive e che quindi molte altre Re 420 vivranno una seconda primavera». Tradotto: vedremo sfrecciare le Re 4/4 II anche oltre il 2033, ma soltanto in ambito di traffico merci. «L'utilizzo dii queste locomotive per il servizio passeggeri non è più possibile o, nella migliore delle ipotesi, lo è in misura limitata. In molti casi, infatti, le Re 420 non sono più in grado di soddisfare i requisiti dei treni espressi, sempre più esigenti».

Ma che cosa resterà?

Le FFS, concludendo, sono abituate a locomotive così longeve. Oggi le Re 4/4 II hanno sessant'anni e puntano, con decisione ed encomiabile spirito aziendalistico, ai settanta. «E forse anche in seno alle FFS qualche locomotiva sopravviverà alla fatidica data limite del 2033» ammette Walser. Per poi precisare: «In passato ci sono stati altri tipi d locomotiva, come la Ae 4/7, capaci di superare i settant'anni di vita utile. D'altro canto, anche il successore della Re 420, la più moderna Re 460, non è più di primissimo pelo: ha già raggiunto i trent'anni di servizio».

Che cosa resterà, volendo parafrasare Raf, di questa lunga, lunghissima avventura? Nell'immaginario collettivo dove e come potremmo collocare le Re 4/4 II? «Sono state il volto delle FFS, a lungo» spiega Walser. «E sono state il simbolo della nascente Svizzera industrializzata, un'autentica leggenda del Dopoguerra». 

Goditi gli ultimi binari che ti restano da mordere, allora, cara Re 4/4.

In questo articolo: