Il nuovo ceppo di mpox è giunto in Svizzera: contagiato un viaggiatore di ritorno dall'Africa

Il nuovo ceppo del virus mpox (dall'inglese monkeypox, «vaiolo delle scimmie») è giunto in Svizzera. Il contagiato è un viaggiatore di ritorno dall'Africa, ora in isolamento. Lo annuncia l'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) precisando che non vi è alcun rischio di trasmissione ad altre persone.
Il virus, ricorda l'UFSP sul sito portale, si trasmette principalmente tramite contatto diretto con le lesioni cutanee, le croste, i fluidi corporei o le mucose di una persona infetta, in particolare durante i rapporti sessuali. La malattia può diffondersi anche mediante secrezioni delle vie respiratorie e, nelle donne incinte, può essere trasmessa al feto tramite la placenta.
La malattia può manifestarsi entro 5-21 giorni dopo un contatto stretto avvenuto con una persona infettata. I sintomi - vescicole o pustole talvolta accompagnati da sintomi influenzali, come pure sintomi nella zona genitale e anale - sono più o meno accentuati a seconda della persona.
Se si ha il sospetto di aver contratto l'mpox, l'UFSP raccomanda di consultare un medico il prima possibile. In caso di malattia, vengono curati principalmente i sintomi. Nei casi particolarmente gravi può essere somministrata una terapia antivirale. Attualmente, precisa l'Ufficio, non sono note conseguenze a lungo termine dell'infezione.
L'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha proclamato una nuova emergenza internazionale sulla diffusione del vaiolo delle scimmie nel 2023, sulla scia di 87'400 casi registrati allora nel mondo (e concentrati in larga parte in Africa): per lo più senza conseguenze gravi, ma comunque con 140 morti censiti.
Nel 2024 è poi emersa nella Repubblica Democratica del Congo una nuova variante, in aggiunta a quelle denominate clade 1 e clade 1b, che si è diffusa pure in Burundi, Kenya, Ruanda e Uganda.
Ha inoltre toccato marginalmente alcuni Paesi europei (come la Gran Bretagna, con una decina di contagi totali identificati finora, la Germania, la Svezia e, ora, anche la Svizzera), nonché l'India e la Thailandia: concentrandosi fuori dall'Africa - secondo le autorità sanitarie britanniche - soprattutto su soggetti maschili gay e bisessuali.