La Confederazione sbarca su Mastodon, il (vecchio) rivale di Twitter
La Confederazione sbarca su Mastodon. La piattaforma nota per essere diventata, per prima, una valida concorrente di Twitter. In particolare, dopo che, lo scorso autunno, Elon Musk aveva acquistato il social network (ora chiamato X) per 44 miliardi di dollari. In un comunicato stampa pubblicato oggi, si comunica quindi che la Cancelleria federale ha aperto un'istanza (un account) su Mastodon. Con l'obiettivo di sperimentare come funzioni un social media organizzato in modo «decentralizzato». Una delle caratteristiche principali di questa piattaforma, infatti, è quella di auto definirsi un «social network distribuito». Oltre che gratuito e «open-source».
Ma partiamo dal principio: ideato dal programmatore tedesco Eugen Rochko, Mastodon, la cui mascotte è un simpatico elefantino, si differenzia da piattaforme come X perché non viene gestito da una singola azienda che ne controlla i server. Al contrario, dietro le quinte si trovano tutti coloro che vogliono contribuire all'iniziativa. Per dirla con altre parole, la proprietà di Mastodon è diffusa e, proprio per questo motivo, ogni server della piattaforma è un mondo a sé, che ospita uno o più specifici social network, ma non l'intero sistema di Mastodon. Tuttavia, un utente è in grado di interagire con gli utenti di qualsiasi altro server di quello che la stessa piattaforma chiama Fediverse. Il Fediverso, in lingua italiana. Non a caso, per spiegare meglio come funziona questo – all'apparenza – complicatissimo sistema, spesso si tende a paragonare la piattaforma in questione a una federazione. In altre parole, ogni singolo social network che ne fa parte è una regione, mentre Mastodon è la nazione che le raggruppa tutte.
Torniamo, però, a parlare dell'esperimento pilota della Confederazione. Sì, perché la Cancelleria federale, al momento, conta di rimanere su Mastodon per un anno. L'istanza aperta, denominata «social.admin.ch», è a disposizione del Consiglio federale e dei dipartimenti, per registrare i loro conti ufficiali. Tutti gli utenti che sono registrati su un'altra istanza, tuttavia, possono seguire e leggere i contenuti pubblicati dal profilo della Confederazione. La piattaforma, visivamente, ricorda molto X (Twitter), e su di essa vengono pubblicati dei post chiamati «toots» (che in inglese significa «suonare il clacson»). Come accade sul social network di Elon Musk, anche su Mastodon, oltre che condividere post, è possibile anche ricevere «mi piace» o essere menzionati da altri utenti.
Secondo quanto comunicato oggi da Berna, attualmente il DFAE, il DFI e il DEFR prevedono di gestire uno o più account ufficiali sull'istanza social.admin.ch, mentre la Cancelleria federale stesse ne gestirà uno per il portavoce del Consiglio federale.
La ragione di questo esperimento pilota è presto spiegata. Già da diverso tempo, sia il Consiglio federale che l'Amministrazione, hanno creato dei profili sui diversi social media, per comunicare. In particolare, con i più giovani, che potrebbero essere altrimenti più difficili da raggiungere. Ora, però, alla lista si è aggiunto anche Mastodon. Che, come si legge nel comunicato pubblicato oggi, a detta della Cancelleria federale, presenta «alcune caratteristiche allettanti per la comunicazione a livello governativo». Funzionalità supportate, in particolar modo, dalla struttura decentralizzata che compone la piattaforma, che le consente di sottrarsi sia al controllo di una singola impresa, sia delle autorità di censura. La Confederazione, inoltre, sembra apprezzare particolarmente la protezione dei dati che garantisce il social network. Di più, ne esalta la trasparenza dei gestori delle istanze, sia nel rilevare i dati solo quando strettamente necessario, sia per escludere esplicitamente la vendita e il commercio dei dati. Sottolineando come anche l'istanza della Cancelleria federale verrà gestita nel pieno rispetto della protezione dei dati.
Non solo. La Confederazione si è detta anche particolarmente attiva nel seguire le rapide evoluzioni a cui sono soggetti i social media. Proprio per questo motivo, la decisione di sbarcare su Mastodon viene vista come un tentativo di analizzare una nuova piattaforma, ancora inesplorata e inutilizzata dall'Amministrazione federale e dal Consiglio federale. E alla fine dell'esperimento, cosa accadrà? Difficile, per ora, prevederlo. Saranno le esperienze acquisite durante quest'anno di prova a definirlo.