La risposta delle On di Roger Federer alle accuse: «In Vietnam paghiamo oltre il minimo salariale»
Il 2024 non è certo iniziato nel migliore dei modi per On. Il marchio di scarpe legato a doppio filo a Roger Federer. Dapprima, l'azienda è stata accusata di fare margini troppo ampi, in termini di guadagno, rispetto a una qualità piuttosto discutibile. Da una parte, i costi di produzione (in Vietnam) sono stati definiti irrisori. Soprattutto perché, dall'altra, i clienti in Svizzera e in Europa devono sborsare somme importanti per un paio di scarpe. Quindi, Swissness Enforcement – associazione nata per lottare contro l'uso improprio del cosiddetto «Made in Switzerland» – ha avuto da ridire sull'utilizzo della bandiera elvetica. L'associazione Campax, tornando ai costi di produzione, ha puntato il dito contro gli stipendi versati ai dipendenti in Vietnam. Dipendenti che, secondo Public Eye, si aggirano fra i 120 e i 170 franchi al mese.
Finora, l'azienda non si era ancora chinata su queste accuse. Su richiesta del Blick, tuttavia, la portavoce di On – Alexandra Bini – ha rotto il silenzio: «Contrariamente a quanto riportato recentemente dai media, l'anno scorso i nostri principali fornitori in Vietnam hanno pagato i loro dipendenti ben oltre il minimo legale, in media quasi il 40% in più». Una cifra che, se tenessimo conto anche delle indennità speciali e degli straordinari, sarebbe addirittura superiore del 77% rispetto al citato minimo legale. Di più, i fornitori di On devono impegnarsi a rispettare uno speciale codice di condotta che garantisca la sicurezza economica dei lavoratori della catena di fornitura. Solo in Vietnam, l'azienda svizzera ha una quindicina di fornitori di questo tipo.
L'azienda, è vero, non ha fornito dettagli più precisi. Detto ciò, è altresì possibile stilare una tabella degli stipendi. In Vietnam, i salari minimi variano a seconda del luogo di lavoro. Si va da 116 a 167 franchi, con un valore medio di 147 franchi. Se aggiungiamo il 40%, arriviamo a uno stipendio di 205 franchi. Con il 77% in più, il salario sarebbe di 260 franchi. Bene, ma in Vietnam si può vivere con uno stipendio simile? Meglio, si può vivere decentemente? Citando i dati della coalizione sindacale Asia Floor Wage Alliance, il movimento di cittadini Campax stima che servirebbe un salario di circa 450 franchi al mese. I salari di On sono quindi molto lontani da questa cifra, al di là del fatto che, dal 1. luglio, i salari minimi in Vietnam saranno aumentati del 6% e, di riflesso, l'azienda svizzera dovrebbe seguire l'esempio.
Le spiegazioni di On, dunque, soddisfano fino a un certo punto. Anche perché i salari pagati ai produttori vietnamiti sono in netto contrasto con gli 83,6 milioni di franchi svizzeri che i cinque membri del management di On si sono aggiudicati per il 2021. Il divario, su base giornaliera, è immenso: i dirigenti hanno incassato 7.600 volte tanto rispetto agli operai delle fabbriche vietnamite. Campax, di conseguenza, ha chiesto a On tramite una petizione online di praticare una forma di «sostenibilità sociale» e di essere trasparente sugli stipendi. In meno di un giorno, la petizione del movimento cittadino ha già raccolto quasi 4.400 firme.