La violenza sale in carrozza

Viaggiatori e personale delle Ferrovie federali svizzere (FFS) che subiscono aggressioni, minacce, insulti. Di giorno, di notte, in Ticino come nel resto della Svizzera. Gli episodi di violenza nelle stazioni e sui treni non sono più dei casi isolati. Avvengono. Si sommano. Aumentano. «Il numero di aggressioni nei confronti del nostro personale non è aumentato - precisa Sabrina Schellenberg, portavoce delle FFS -. Tuttavia, come mostrano le statistiche sulla criminalità dei vari cantoni e del governo federale stiamo notando un aumento dei casi individuali gravi».
Il 27 maggio scorso alla stazione di Basilea un uomo ha accoltellato due persone, prima di essere fermato. Due mesi prima, in febbraio, un uomo si è accanito con calci e pugni contro una donna che stava aspettandol il treno a Zurigo. Non contento, ne ha presa di mira anche un’altra. «Ogni aggressione è una di troppo», sottolinea Schellenberg. Che aggiunge: «La sicurezza dei nostri clienti e dei collaboratori è una priorità assoluta per le FFS. Clienti e collaboratori devono sentirsi sicuri e a proprio agio nelle stazioni e sui treni. A questo scopo vengono impiegati, tra gli altri, i dipendenti della Polizia dei trasporti delle FFS e di Transsicura ».
«Quale servizio pubblico vogliamo?»
Sarà anche così, ma intanto il giorno dopo l’aggressione di Zurigo il Sindacato del personale dei trasporti (Sev) ha puntato il dito proprio sulle forze della polizia dei trasporti considerate insufficienti. «Anche se viaggiare in treno è ancora sicuro, è chiaro che senza personale al fronte mantenere questo servizio sarà sempre più difficile», commentaAngelo Stroppini, segretario del Sev in Ticino. L’auspicio del sindacato è quello di tornare a rimettere al centro le persone. «La nostra idea - commenta non a caso Stroppini - non è quella disumanizzare le stazioni, ma di assicurare una presenza anche la sera, così da fornire il giusto senso di sicurezza alla clientela».
Sicurezza. Sembra essere questa la parola magica. Anche per le FFS. «Siamo sempre in stretto contatto con le autorità competenti in tutta la Svizzera - dice Schellenberg -. Tanto che i dispositivi di sicurezza, come le pattuglie e la videosorveglianza vengono costantemente adattati alla situazione in consultazione con le rispettive forze di polizia cantonali. La collaborazione e lo scambio di informazioni tra la Polizia dei Trasporti FFS e le autorità di polizia comunali e cantonali sono insomma molto buoni».
Due casi al Tribunale penale
Tanto più che chi sgarra, paga. Non sembra farla franca, insomma. Come dimostrano gli arresti e i fermi scattati dopo ogni singolo episodio di violenza. Il prossimo 29 agosto, ad esempio, un uomo dovrà rispondere del reato di violenza e minaccia contro le autorità e i funzionari davanti al Tribunale penale federale di Bellinzona. A suo carico c’è l’accusa di aver compiuto vie di fatto il 17 maggio 2022 nei confronti di un’agente ferroviaria per averla minacciata e insultata quando era in servizio. Qualche giorno fa, sempre davanti al Tribunale penale federale, un uomo è stato accusato dal Ministero pubblico della Confederazione di aver lanciato del liquido addosso a due assistenti alla clientela durante un controllo del titolo di viaggio. «In quanto azienda responsabile, le FFS si impegnano molto per preparare al meglio i propri collaboratori alle più svariate situazioni della vita lavorativa quotidiana - indica la portavoce delle Ferrovie -. Tra le altre cose, i dipendenti vengono formati ad affrontare situazioni difficili e ricevono supporto».
«Meno macchine, più personale»
Anche Stroppini mette l’accento sui collaboratori. «Per noi servizio pubblico fa rima con persone sul terreno - spiega - Questo sia per fornire una corretta informazione e assistenza ai clienti, sia per non andare a discapito della sicurezza percepita». Da qui la critica ai processi di automazione avviati «dalle FFS per necessità », che hanno sostituito la classica vendita di biglietti con i distributori automatici. «Distributori che peraltro stanno scomparando anche loro per far posto alla sola vendita online».
«Ma i clienti sono soddisfatti»
Nonostante ciò, la soddisfazione dei clienti sembra ancora solida. Almeno secondo le FFS che, specifica Schellenberg, conducono costantemente sondaggi allo scopo. «I clienti possono valutare le stazioni su vari argomenti, tra cui la sicurezza in stazione. I sondaggi sono rappresentativi e hanno mostrato che la questione della sicurezza in stazione è valutata come buona. Attualmente, la percezione della sicurezza nell'ambiente ferroviario è più alta che nel resto dello spazio pubblico».