LAMal, le tariffe delle analisi di laboratorio è da negoziare tra i partner

La competenza di fissare le tariffe delle analisi di laboratorio va trasferita dalla Confederazione ai partner tariffali. È l'opinione del Consiglio nazionale che ha deciso di sostenere la pertinente riforma della LAMal. Riforma che, a onor del vero, ha finora suscitato pochi entusiasmi.
La modifica della Legge federale sull'assicurazione malattie (LAMal) era stata chiesta esplicitamente dal Parlamento, che nel 2018 aveva approvato una mozione in merito depositata dalla Commissione della sanità degli Stati, ha ricordato in aula la relatrice commissionale Céline Amaudruz (UDC/GE).
Il Consiglio federale, contrario all'atto parlamentare, si è così visto costretto a elaborare la modifica della legge, licenziata il primo maggio dello scorso anno. I dubbi del Governo sono però rimasti intatti: «Finora, il Consiglio federale si è espresso contro l'introduzione di una tariffazione delle analisi a carico dell'AOMS (assicurazione obbligatoria delle cure medico-sanitarie, ndr) da parte dei partner tariffali», ha scritto lo stesso esecutivo nel messaggio.
Lo scetticismo ha poi contagiato anche il Consiglio degli Stati, e ciò malgrado la revisione sia nata, come detto, da una mozione depositata da una sua commissione: lo scorso 26 settembre i «senatori» hanno infatti respinto, con 22 voti a 20 e una astensione, l'entrata in materia sul progetto.
Il Consiglio nazionale sembra dunque essere rimasto l'unico a sostenere la riforma, approvata oggi con 118 voti contro 68 e 5 astensioni. Nell'ottica del contenimento dei costi il progetto rimane pertinente, ha sostenuto Amaudruz ricordando come nel confronto internazionale le tariffe d'analisi di laboratorio in Svizzera rimangono eccessivamente elevate.
Durante la discussione di dettaglio, la Camera del popolo si è anche spinta oltre, decidendo - con 119 voti contro 67 e tre astenuti - di allentare l'obbligo di contrarre nell'ambito delle analisi di laboratorio. Con questa misura, «che interessa soltanto i laboratori che non eseguono analisi nell'ambito delle cure di base per il proprio bisogno», il Nazionale si rivolge principalmente ai grandi laboratori privati. Per la maggioranza, l'allentamento dell'obbligo di contrarre promuoverà la concorrenza, migliorerà la qualità e consentirà di controllare meglio i costi.
Da notare che durante le discussioni una minoranza si è opposta all'estensione del progetto e ha proposto la non entrata in materia. A suo dire la revisione rende il sistema più complesso e peggiora la situazione dei pazienti.
Il dossier torna ora al Consiglio degli Stati. Qualora i «senatori» dovessero bocciare nuovamente l'entrata in materia, il progetto sarebbe definitivamente archiviato.