Berna

Le persone e le società russe soggette a sanzioni dovrebbero avere diritto a una consulenza legale

Lo chiede una mozione di Beat Rieder (Centro/VS) accolta oggi dal Consiglio degli Stati per 34 voti a 10, nonostante il parere negativo del Consiglio federale e della sinistra che temono ripercussioni negative a livello internazionale
© ANATOLY MALTSEV
Ats
23.09.2024 18:33

Le persone e le società russe soggette a sanzioni dovrebbero avere diritto a una consulenza legale. Lo chiede una mozione di Beat Rieder (Centro/VS) accolta oggi dal Consiglio degli Stati per 34 voti a 10, nonostante il parere negativo del Consiglio federale e della sinistra che temono ripercussioni negative a livello internazionale. Il dossier va al Nazionale.

La mozione prende spunto dall'ottavo pacchetto di sanzioni contro la Russia dell'Ue, adottato anche dalla Svizzera, che vieta le consulenze giuridiche alle persone e società sanzionate. Secondo il «senatore» vallesano, tale divieto è un attacco allo stato di diritto elvetico e non avrebbe alcuna base giuridica.

I diritti fondamentali - come quello di essere sentiti - si applicano anche ai peggiori criminali di guerra, ha dichiarato Pirmin Schwander (UDC/SZ), secondo cui si tratta di un attacco al nostro stato di diritto che le grandi potenze hanno talvolta tendenza ad ignorare.

Secondo Carlo Sommaruga (PS/GE), la mozione potrebbe dare l'impressione che la Svizzera intenda aggirare le sanzioni europee contro la Russia. Vi è il rischio di mettere in pericolo i negoziati con l'UE, ha messo in guardia. La Svizzera deve rimanere un partner affidabile nei confronti dell'estero per quanto attiene all'applicazione delle sanzioni, ha affermato Franziska Roth (PS/SO).

Quest'ultima ha ricordato che sono pendenti dei ricorsi alla Corte europea dei diritti umani che toccano proprio l'aspetto affrontato dalla mozione e che una decisione è attesa per la settimana prossima. Purtroppo, ha aggiunto, l'atto parlamentare arriva troppo presto e quindi non mi rimane che respingerlo, ha spiegato.

Un allentamento delle sanzioni non è consigliabile alla luce del perdurare della guerra in Ucraina, ha sostenuto dal canto suo il «ministro» dell'economia, della formazione e della ricerca, Guy Parmelin.

Parmelin ha inoltre sottolineato che le sanzioni decretate dal Consiglio federale hanno una base giuridica, ossia la legge sugli embarghi. Stando al consigliere federale democentrista, inoltre, sono vietate soltanto le consulenze giuridiche a favore del governo russo o di persone giuridiche stabilite in Russia. Sono invece esclusi, ha aggiunto, i servizi giuridici necessari per avvalersi del diritto alla difesa nei procedimenti giudiziari e del diritto a un ricorso effettivo nonché quelli che servono a garantire l'accesso a procedimenti giudiziari, amministrativi o arbitrali.

Secondo il Consiglio federale, inoltre, se nella pratica dovessero sorgere problemi di attuazione, si sarebbe pronti a chiarirli in collaborazione con gli organismi privati competenti, come la Federazione Svizzera degli Avvocati.