Le radio SSR perdono quota di mercato dopo l'addio alle FM

A tre mesi dall'abbandono delle frequenze FM, la quota di mercato detenuta dalle emittenti radio SSR si è ridotta complessivamente di 6 punti percentuali nel confronto su base annua. Si tratta di un dato in linea con quanto atteso, precisa in una nota odierna la società di servizio pubblico.
Con una quota del 53%, le emittenti della SSR rimangono comunque leader del settore precedendo le radio private (41%), si legge nel comunicato, che riporta i dati d'ascolto relativi al primo trimestre del 2025. Come noto, dall'inizio dell'anno l'azienda è passata dalle FM al DAB+, anticipando quanto farà tutto il settore radiofonico entro la fine del 2026.
Ben oltre l'80% dei minuti di ascolto avviene ora in digitale, tramite Internet o DAB+. In quanto società di servizio pubblico, la SSR, viene evidenziato nella nota, può fare da apripista alle radio private e accelerare tale processo.
In termini di penetrazione netta - ovvero del numero di persone che hanno ascoltato almeno una volta la radio nell'arco di un determinato lasso di tempo - emerge che fra gennaio e marzo le reti della SSR hanno perso complessivamente il 15%. Nelle rispettive regioni linguistiche, la SRF ha ceduto il 18%, la RTS il 25% e la RSI il 29%.
Tuttavia, per quel che concerne la Svizzera italiana, viene puntualizzato che il campione (561 persone) è ancora piccolo e mostra pertanto «un grado di incertezza relativamente elevato». Per la Svizzera romancia, il campione è talmente ristretto da impedire per ora di trarre conclusioni affidabili.
La SSR afferma di non essere sorpresa da queste variazioni, poiché i cambiamenti e il passaggio al digitale richiedono tempo. Ci si attende che in futuro i dati di ascolto tornino a salire, in particolare quando l'intero settore abbandonerà le FM.