Le vendite di orologi svizzeri all'estero si confermano ancora una vola in calo
Le vendite di orologi svizzeri all'estero si confermano ancora una vola in calo: sono diminuite anche in novembre, sulla scia della forte contrazione dei mercati di Cina e Hong Kong.
Stando ai dati diffusi oggi dalla Federazione dell'industria orologiera (FH), nell'undicesimo mese dell'anno le esportazioni si sono attestate a 2,4 miliardi di franchi, in flessione del 3,8% rispetto allo stesso periodo del 2023. In termini di numero i segnatempo smerciati hanno presentato una diminuzione - nell'ottica dei produttori - ancora più dolorosa, pari al 9,4% (a 1,4 milioni). Sull'arco dei primi undici mesi dell'anno l'export orologiero elvetico è sceso (su base annua) del 2,7% a 23,9 miliardi di franchi.
A livello di singoli mercati e tornando a focalizzare l'attenzione su novembre, dominano gli Stati Uniti (+5% a 421 milioni di franchi), il principale sbocco del made in Switzerland. Al secondo posto figura il Giappone (-3% a 172 milioni), seguito da Hong Kong (-19% a 170 milioni), Regno Unito (-7,0% a 169 milioni), Cina continentale (-27% a 151 milioni) e Singapore (-6% a 159 milioni). Insieme questi sei mercati rappresentano il 51% delle vendite oltre frontiera.
In modo perfettamente uniforme - tutto al ribasso - si presenta l'andamento delle esportazioni in relazione ai segmenti di prezzo. Gli orologi di meno di 200 franchi hanno mostrato un decremento del 5% in termini di valore, la gamma 200-500 una flessione del 7%, il comparto 500-3000 segna -15%, mentre per la fascia oltre 3000 franchi si osserva un -1%.