L'FMI sostiene il rapporto del Consiglio federale sulle banche
Il rapporto del Consiglio federale sulla stabilità bancaria ha trovato l'appoggio del Fondo Monetario Internazionale (FMI), riunito a Washington per il suo vertice di primavera. Lo ha dichiarato oggi nella capitale USA la Consigliera federale Karin Keller-Sutter.
«Le misure sono state giudicate proporzionate», ha detto la responsabile del Dipartimento delle finanze incontrando i media. I suoi colleghi internazionali hanno mostrato interesse e hanno riconosciuto lacune nelle legislazioni dei loro paesi, che ora possono essere colmate.
«Si vuole imparare da questo caso, perché dopo le esperienze che abbiamo avuto noi, è necessario esaminare nuovamente in modo critico alcuni degli standard internazionali». Non bisogna dimenticare che il «regime too big to fail» è internazionale, non solo una normativa svizzera. «Questo significa che dobbiamo collaborare a livello internazionale - e ho percepito questa volontà molto chiaramente», ha detto Keller-Sutter.
Il rapporto di 339 pagine, pubblicato pochi giorni fa ed elaborato in seguito alla crisi del Credit Suisse, arriva alla conclusione che «molte delle misure già introdotte a livello nazionale e internazionale per aumentare la stabilità finanziaria hanno sostanzialmente dimostrato la loro validità».
La Svizzera intende svolgere un ruolo attivo nell'ulteriore sviluppo delle regole internazionali «too big to fail» per proteggere gli Stati e i contribuenti dalle conseguenze del fallimento di una grande banca. L'obiettivo è ridurre al minimo i rischi legali connessi alla liquidazione di una banca di importanza sistemica.
Uno dei temi principali affrontati dall'FMI è il crescente indebitamento statale, a fronte dell'aumento dei tassi di interesse e del rapido incremento delle spese militari, ha dichiarato Keller-Sutter. «Non si è riusciti ad attuare le necessarie riforme strutturali in tempi di tassi di interesse negativi o nulli», ha osservato la «ministra» delle finanze.
L'elevato indebitamento e gli alti tassi di interesse rappresentano un rischio per la stabilità finanziaria. Il fatto che la Svizzera sia già riuscita a ridurre il tasso di riferimento è anche merito «del nostro status di Sonderfall». «Abbiamo altri prerequisiti, un basso livello di indebitamento, un alto livello di stabilità finanziaria e la nostra moneta», ha detto Keller-Sutter.