Economia

L'industria siderurgica in Svizzera dovrebbe godere di una parziale esenzione sulle tasse per la rete elettrica

Lo ha stabilito per 13 voti a 11 e una astensione, confermando un'anticipazione dello scorso fine settimana della NZZ am Sonntag, la Commissione dell'energia del Consiglio nazionale (CAPTE-N), secondo cui tale decisione fa parte del progetto volto a istituire una riserva di energia
©MICHAEL BUHOLZER
Ats
19.11.2024 16:36

A patto di mantenere i siti di produzione in Svizzera, le industrie strategiche attive nel settore siderurgico - ora in difficoltà come Stahl Gerlafingen di Soletta, Swiss Steel e Novelis - dovrebbero poter godere di un'esenzione parziale, della durata di quattro anni, sulle tasse versate per l'uso della rete elettrica.

Lo ha stabilito per 13 voti a 11 e una astensione, confermando un'anticipazione dello scorso fine settimana della NZZ am Sonntag, la Commissione dell'energia del Consiglio nazionale (CAPTE-N), secondo cui tale decisione fa parte del progetto volto a istituire una riserva di energia.

Il settimanale zurighese parlava di un'inedita alleanza fra democentristi e socialisti con, da una parte, il consigliere nazionale Christian Imark (UDC/SO) e, dall'altra, il deputato Roger Nordmann (PS/VD). Le rispettive proposte stabiliscono proprio un intervento sulle tariffe per l'utilizzo della rete elettrica: a partire dal primo gennaio 2025 gli stabilimenti sarebbero esentati in modo massiccio da questo balzello. L'intervento sarebbe massiccio soprattutto per Stahl Gerlafingen: stando al settimanale i costi della rete nel 2024 sono ammontati a circa 17 milioni di franchi.

Secondo la commissione, le aziende in oggetto, grazie alle loro capacità di riciclaggio, sono di importanza fondamentale per l'economia circolare in Svizzera, consentendo di produrre materie prime con una bassa impronta ecologica destinate a settori essenziali del Paese.

A detta della commissione, le fonderie che producono più di 20 mila tonnellate di metallo all'anno, provenienti per lo più da materiali riciclati, svolgono quindi un ruolo strategico che giustifica il sostegno dello Stato in un momento in cui i siti produttivi in Svizzera sono minacciati.

Concretamente, le tariffe di utilizzo della rete pagate da queste aziende saranno ridotte del 50% il primo anno, del 37,5% il secondo anno, del 25% il terzo anno e del 12,5% il quarto anno. Questa riduzione è finanziata dalla società nazionale responsabile della rete elettrica - Swissgrid - e quindi, in uno spirito di solidarietà, da tutti i consumatori di elettricità del Paese.

Tuttavia, un simile sgravio è soggetto a determinate condizioni: le aziende devono garantire il mantenimento del loro sito produttivo in Svizzera.

Devono inoltre impegnarsi a effettuare investimenti sostenibili, astenersi dal versare dividendi ed essere in grado di fornire informazioni sulla propria situazione economica. Le aziende devono presentare le garanzie corrispondenti e rimborsare le sovvenzioni se non soddisfano queste condizioni.

Una consistente minoranza non è d'accordo con la soluzione proposta: a suo parere è sempre stato un vantaggio a lungo termine per la Svizzera non perseguire una politica che favorisca determinati settori e aziende.

A suo avviso, non sussiste alcuna ragione per discostarsi da questo principio per l'industria dell'acciaio e dell'alluminio, anche se ciò potesse comportare cambiamenti strutturali che potrebbero colpire duramente alcune aziende. La minoranza dubita inoltre che la misura proposta possa risolvere i problemi strutturali delle società interessate e che possa contribuire in modo reale e decisivo a garantire i siti produttivi in Svizzera.