Conflitto in Medio Oriente

L'ONU bacchetta le città svizzere: «Vietare le manifestazioni? Inammissibile»

L'Ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani si è espresso sul divieto imposto in diversi centri, come Basilea e Zurigo, sui cortei riguardanti il conflitto mediorientale
© KEYSTONE / JEAN-CHRISTOPHE BOTT
Ats
20.10.2023 13:17

L'Ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani considera inammissibile un divieto generale per le manifestazioni scaturite dalle tensione in Medio Oriente, dopo che diverse città svizzere, come ad esempio Basilea e Zurigo, hanno posto un freno alle dimostrazioni nelle piazze.

Per motivi di sicurezza, la città renana ha proibito tutte le manifestazioni legate al conflitto in programma nel fine settimana, anche quelle precedentemente autorizzate. Le autorità basilesi ne hanno anche vietata una promossa dagli oppositori alle misure anti-Covid, anche questa inizialmente approvata. Dal canto suo, la città sulla Limmat non consente alcuna dimostrazione legata alla crisi nel Medio Oriente.

«Il diritto di espressione e poter partecipare a dibattiti non dovrebbe essere limitato o giudicato sconvenevole», ha dichiarato oggi a Ginevra Ravina Shamdasani, portavoce dell'Ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani.

Ogni Paese ha il dovere di garantire spazi sicuri per i raduni e dare voce alle varie proteste contro il conflitto, ma anche permettere dimostrazioni di solidarietà, siano esse a favore degli israeliani o dei palestinesi. «Chiediamo alle autorità di revocare con effetto immediato le restrizioni inutili e sproporzionate», ha detto la portavoce.

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