Glarona

Lupi si avvicinano ad un bambino: ora saranno abbattuti

A Elm due predatori si sono avvicinati a meno di trenta metri da un piccolo di 4 anni: rilasciato un ordine di abbattimento immediato
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24.01.2025 17:51

È stato rilasciato questa mattina un ordine di abbattimento immediato per due lupi nel Canton Glarona. La notizia arriva dopo diversi avvistamenti nelle ultime settimane nei comuni di Matt, Engi e Elm. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato un episodio avvenuto giovedì: a Elm due lupi si sono avvicinati a meno di trenta metri da un bambino di 4 anni, nonostante la madre e i passati abbiamo cercato di scacciare l’animale in ogni modo. «Una situazione davvero spiacevole», commenta Thomas Tschudi, consigliere di stato del Canton Glarona, ad un giornalista della Argauer Zeitung.

La decisione

La decisione del cantone per la soppressione dei due animali si rifà alla «Strategia Lupo Svizzera», delle linee guida che regolano la preservazione e la caccia del lupo, pubblicate nel 2023 dal Dipartimento federale dell’ambiente. Nel documento, il comportamento del lupo viene definito problematico qualora la loro comparsa diventi regolare e scacciarli sempre più difficile. La decisione di oggi è stata dunque giustificata alla luce dei numerosi avvistamenti delle ultime settimane: a dicembre, per esempio, un lupo si era avvicinato a meno di due metri dalla soglia di un’abitazione, nel comune di Matt. L’ordine di soppressione dovrà essere eseguito dai guardacaccia del cantone: il permesso di tiro si estende al momento solo per 30 giorni.

«La sicurezza umana non era in pericolo»

La notizia ha subito sollevato alcune polemiche: in una nota pubblicata oggi, il gruppo «Wolf-Schweiz» ha criticato aspramente la scelta presa dal cantone. Il gruppo di attivisti sottolinea che «un avvicinamento occasionale agli esseri umani non è un comportamento innaturale del lupo, ma fa parte del suo repertorio comportamentale: la sicurezza umana non è messa dunque in alcun modo in pericolo». Secondo il gruppo, gli episodi delle ultime settimane non rappresenterebbero dunque una giustificazione per la decisione presa oggi.