Prevenzione

Malattia della lingua blu: ora è possibile vaccinare pecore, capre e bovini

La vaccinazione contro il BTV-3 è raccomandata, ma viene eseguita su base volontaria e a spese dei proprietari, sottolinea una nota odierna dell'USAV
©Chiara Zocchetti
Ats
17.10.2024 11:52

D'intesa con Swissmedic, l'Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria (USAV) ha autorizzato la vaccinazione di pecore, capre o bovini contro la malattia della lingua blu, o febbre catarrale ovina, non pericolosa per gli esseri umani.

La vaccinazione contro il BTV-3 è raccomandata, ma viene eseguita su base volontaria e a spese dei proprietari, sottolinea una nota odierna dell'USAV.

In Svizzera sono stati rilevati per la prima volta casi di BTV-3 alla fine di agosto di quest'anno. La febbre catarrale ovina, soggetta all'obbligo di notifica, è una patologia trasmessa attraverso i moscerini o altri piccoli insetti.

L’infezione provoca sintomi gravi, soprattutto negli ovini, tra cui febbre, infiammazione delle mucose, zoppia e aborti, ed è accompagnata da un tasso di mortalità anche molto elevato. La malattia ha spesso un decorso più lieve nei bovini, che però in alcuni casi possono presentare sintomi gravi e un calo della produzione di latte.

L’Unione europea ha una base giuridica che, in determinate circostanze, consente agli Stati membri di autorizzare l’uso di vaccini non omologati sul suo territorio. In Svizzera, invece, non esiste una base analoga.

Tuttavia, in considerazione della grande urgenza e dell’elevato numero di aziende detentrici di animali interessate, l’USAV ha concordato con l’autorità di omologazione dei farmaci, Swissmedic, di emanare una cosiddetta decisione generale, basata sulla legge contro le epizoozie, che consente alla Confederazione e ai Cantoni "di prendere i provvedimenti che, secondo la scienza e l’esperienza, sembrano atti a impedire l’insorgere o il diffondersi di un’epizoozia". La decisione generale crea le basi giuridiche affinché i distributori di medicamenti veterinari possano importare vaccini contro il sierotipo BTV-3 e fornirli agli studi veterinari.