Svizzera

Maltempo: MeteoSvizzera non si aspettava nevicate così «basse» in Vallese

La soglia delle nevicate, da previsioni, era stata indicata attorno ai 1.500 metri: perché, allora, le cose sono andate diversamente?
© JEAN-CHRISTOPHE BOTT
Red. Online
17.04.2025 15:00

Oggi, giovedì, l'Alto Vallese è stato sorpreso (è proprio il caso di dirlo) da una nevicata fitta e fino a basse quote. Le previsioni parlavano di forti precipitazioni, certo, ma con una soglia delle nevicate attorno ai 1.500. Come mai, allora, le cose sono andate diversamente? Chi ha sbagliato? Intervistato dal Walliser Bote, il meteorologo di MeteoSvizzera Yves Karrer ha spiegato: «Era prevedibile un temporaneo abbassamento del limite delle nevicate sul fondovalle» le parole dell'esperto. «Tuttavia, ieri non ci aspettavamo che sarebbe caduta così tanta neve a Visp né tantomeno a Sion». Tradotto, «sono state sottostimate l'intensità e l'estensione delle precipitazioni, che hanno toccato il Vallese centrale e l'Oberland bernese, nonché la quantità di neve fresca a quote più basse». 

D'accordo, ma che cosa ha provocato questo abbassamento del limite? «In linea di principio – ha proseguito Karrer – con la massa d'aria riversatasi sul versante settentrionale delle Alpi e nel Vallese, ci saremmo aspettati una soglia di neve di circa 1.300 metri». L'elevatissima intensità delle precipitazioni ha provocato un raffreddamento che, a sua volta, ha provocato un abbassamento del citato limite. Dati alla mano, a Salgesch e Visp si sono accumulati 30 centimetri di neve. Per ritrovare simili quantitativi bisogna ripescare il 14 aprile del 1989, con 25 centimetri. Negli altri anni, ad aprile, le precipitazioni sono sempre rimaste al di sotto dei 10 centimetri.

A proposito di misurazioni da primato, Sion – il capoluogo del Vallese – ha firmato un record assoluto: il 16 aprile del 1999 erano caduti 5 centimetri, mentre il 17 aprile del 2005 e il 7 aprile 2021, in entrambi i casi, appena un centimetro. A far discutere, in queste ore, è la co-presenza di nevicate e temporali. Possibile? Sì, ha chiosato l'esperto: «Anche se nevicate e temporali non si verificano con la stessa frequenza, non si escludono a vicenda. Nella notte tra domenica e lunedì, la forte corrente d'aria proveniente da sud-est ha portato aria umida e instabile sui versanti meridionali delle Alpi e nel Vallese. Da un lato, l'aria è stata trattenuta sulle Alpi, dall'altro è scivolata sull'aria più fredda a nord delle Alpi. Ciò ha provocato piogge intense e pesanti. All'interno di queste aree di precipitazione, a causa dell'aria stratificata instabile, si sono formati rovesci e celle temporalesche con forti correnti ascensionali e discendenti, responsabili della scarica dei fulmini».

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