Zurigo

«Mario Fehr fomenta gli animi contro le minoranze etniche»

Il responsabile del Dipartimento cantonale della sicurezza ha annunciato a Beat Jans che non avrebbe più accettato con effetto immediato «famiglie numerose dalla Transcarpazia», perché causerebbero problemi
© KEYSTONE (AP Photo/Evgeniy Maloletka)
Ats
09.12.2024 11:36

La sinistra del Gran consiglio zurighese, compresi singoli rappresentanti dei Verdi liberali, ha criticato oggi duramente il responsabile del Dipartimento cantonale della sicurezza, Mario Fehr (indipendente). A loro dire, il fatto che il consigliere di Stato non voglia più accogliere alcune famiglie numerose provenienti dall'Ucraina è «vergognoso».

Una portavoce della sinistra alternativa (AL) ha precisato, in una dichiarazione congiunta con Verdi e Partito socialista zurighese, che Fehr sta fomentando gli animi contro le minoranze etniche. La posizione di Fehr è «indegna della tradizione umanitaria della Svizzera e dimostra ignoranza della storia e irresponsabilità».

«Si dovrebbe anche verificare se questa esclusione di un certo gruppo non violi la norma penale contro il razzismo», viene sottolineato. AL, Verdi, PS e alcuni membri dei Verdi liberali hanno invitato il Governo cantonale ad astenersi da tali azioni polemiche e ad assumersi le proprie responsabilità.

Fehr - ex socialista, ora indipendente, che era stato criticato vistosamente dal suo ex partito proprio per le sue posizioni nell'ambito dell'asilo - ha annunciato in una lettera al consigliere federale Beat Jans (PS) di non voler più accogliere nel canton Zurigo famiglie ucraine numerose, che non vivono in zone occupate o contese dalla Russia.

Per lo schieramento di sinistra del Gran Consiglio, era chiaro che Fehr si riferisse esplicitamente alle famiglie rom. Tuttavia, il portavoce di Fehr ha precisato all'agenzia Keystone-ATS che il direttore del Dipartimento della sicurezza non ha mai fatto dichiarazioni di questo tipo e non è contrario all'ammissione di famiglie rom.

A livello federale, all'inizio di dicembre il Parlamento ha votato a favore della revoca o del non rinnovo, a determinate condizioni, dello statuto S concesso agli Ucraini. Solo i rifugiati provenienti da territori occupati o contestati dovrebbero ottenere questo statuto.