«Mario Fehr fomenta gli animi contro le minoranze etniche»
La sinistra del Gran consiglio zurighese, compresi singoli rappresentanti dei Verdi liberali, ha criticato oggi duramente il responsabile del Dipartimento cantonale della sicurezza, Mario Fehr (indipendente). A loro dire, il fatto che il consigliere di Stato non voglia più accogliere alcune famiglie numerose provenienti dall'Ucraina è «vergognoso».
Una portavoce della sinistra alternativa (AL) ha precisato, in una dichiarazione congiunta con Verdi e Partito socialista zurighese, che Fehr sta fomentando gli animi contro le minoranze etniche. La posizione di Fehr è «indegna della tradizione umanitaria della Svizzera e dimostra ignoranza della storia e irresponsabilità».
«Si dovrebbe anche verificare se questa esclusione di un certo gruppo non violi la norma penale contro il razzismo», viene sottolineato. AL, Verdi, PS e alcuni membri dei Verdi liberali hanno invitato il Governo cantonale ad astenersi da tali azioni polemiche e ad assumersi le proprie responsabilità.
Fehr - ex socialista, ora indipendente, che era stato criticato vistosamente dal suo ex partito proprio per le sue posizioni nell'ambito dell'asilo - ha annunciato in una lettera al consigliere federale Beat Jans (PS) di non voler più accogliere nel canton Zurigo famiglie ucraine numerose, che non vivono in zone occupate o contese dalla Russia.
Per lo schieramento di sinistra del Gran Consiglio, era chiaro che Fehr si riferisse esplicitamente alle famiglie rom. Tuttavia, il portavoce di Fehr ha precisato all'agenzia Keystone-ATS che il direttore del Dipartimento della sicurezza non ha mai fatto dichiarazioni di questo tipo e non è contrario all'ammissione di famiglie rom.
A livello federale, all'inizio di dicembre il Parlamento ha votato a favore della revoca o del non rinnovo, a determinate condizioni, dello statuto S concesso agli Ucraini. Solo i rifugiati provenienti da territori occupati o contestati dovrebbero ottenere questo statuto.