Medicinali da sballo, è allarme fra gli esperti
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Mentre a Berna si dibatte sulla canapa medicinale (il Nazionale ha appena accolto una modifica di legge volta ad agevolarne la prescrizione) gli esperti di dipendenze si preoccupano sempre più di un fenomeno che riguarda altri farmaci, facilmente reperibili e che godono di una ben altra reputazione rispetto alla cannabis. Stiamo parlando di prodotti come lo sciroppo per la tosse, gli ansiolitici o gli antidolorifici.
Il loro consumo, specie se mischiati fra loro o con alcol e sostanze stupefacenti, è ancora poco studiato, ci viene segnalato da Dipendenze svizzera, il centro di competenza nazionale per la prevenzione, la ricerca e il trasferimento di conoscenze nel campo delle dipendenze. Negli ultimi anni però nel nostro Paese mix letali contenenti medicinali hanno mietuto diverse vittime. L’ultima è stato un 15.enne che a ottobre, a Basilea, ha consumato un cocktail di farmaci, LSD, alcol, metadone e codeina. «Negli ultimi due anni si è parlato sempre di più del fenomeno, poiché sono stati registrati almeno 10 decessi (cfr. box) di persone di età compresa tra i 15 e i 20 anni, dovuti all’uso di farmaci mischiati ad altre sostanze», spiega Markus Meury, portavoce di Dipendenze Svizzera. Il programma «Rundschau» di SRF pochi giorni fa ha parlato di 33 morti. Il centro di competenze sta verificando se negli oltre 20 casi in più menzionati dall’emittente televisiva svizzero-tedesca «sono davvero stati coinvolti medicinali». Il procuratore dei minorenni di Basilea-Campagna Lukas Baumgartner, citato dal centro di competenza con sede a Losanna, parla di grandi cifre ufficiose di morti evitate solo per un pelo.
La tendenza arriverebbe anche dalla scena hip hop internazionale, i cui testi citano una bevanda chiamata «lean» o «purple drank», la bibita viola di moda in questi ambienti e che consiste in un mix di limonata, alcol e sciroppo per la tosse a base di codeina, un alcaloide contenuto nell’oppio. «Diamo per scontato che la scena musicale abbia un’influenza. Ma non sappiamo quanto sia grande», ci viene spiegato da Dipendenze svizzera.
«Forse è più di una moda»
Ma si tratta di una vera e propria nuova ondata di morti per abuso di sostanze? Non è ancora possibile dirlo, indica il centro di competenza, ma è importante seguirne l’evoluzione, «perché forse è più di una semplice moda». Tutto quello che si sa per certo è che c’è un notevole aumento tra i ragazzi.
In Svizzera, dati rappresentativi sull’uso di sostanze sono forniti dall’indagine fatta sugli studenti (da 11 a 15 anni) condotta ogni quattro anni (l’ultima volta nel 2018): il cosiddetto studio HBSC. Da qui emerge che il 4,5% dei ragazzi di 15 anni e il 4,1% delle ragazze della stessa età hanno riferito di aver assunto farmaci per sperimentare con i loro effetti psicoattivi. Per i ragazzi si tratta del triplo del consumo rispetto al 2006, mentre per le ragazze la proporzione è rimasta pressoché invariata.
Dai sondaggi non emerge però di che tipo di medicinale si tratti. «Si può supporre si tratti di sciroppo per la tosse, antidolorifici o preparati per combattere l’insonnia», scrive il centro di competenza in una nota. «È necessario fare ricerca, poiché i motivi alla base del consumo e le sostanze stesse non sono conosciute».
Nel programma «Rundschau» vengono citati il Makatussin, uno sciroppo contro la tosse contenente codeina (acquistabile in Svizzera senza ricetta ma solo previa consultazione con il farmacista) e lo Xanax, un ansiolitico a base di benzodiazepine (acquistabile solo su ricetta medica), nonché farmaci a base di tilidina, un analgesico oppioide.
Dalla farmacia di casa
Come fanno gli adolescenti a procurarsi questi farmaci? Ci sono varie fonti. Secondo il procuratore Baumgartner, la prima sono spesso avanzi di flaconi, magari trovati ad esempio negli armadietti dei medicinali dei genitori, ma anche sottratti al settore sanitario e rivenduti). Queste sostanze devono quindi essere conservate con cautela, avverte Dipendenze svizzera. Tuttavia, gli adolescenti possono anche procurarsi i farmaci su prescrizione da spacciatori, «cioè tramite persone dalle quali possono aver acquistato cannabis in passato e che ora offrono loro pillole e sciroppi per la tosse. Gli acquisti illegali possono essere effettuati anche sul darknet o le reti sociali».
Quanto sono pericolosi Xanax & co.? Anche con piccole dosi, soprattutto con lo Xanax, c’è una rapida dipendenza con tolleranza crescente, «il che significa che per lo stesso effetto si deve prendere una dose sempre più alta», rischiando un avvelenamento. La combinazione spesso scelta dai giovani con l’alcol è chiaramente pericolosa.
Studi in arrivo
Anche l’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) si sta occupando del fenomeno. «L’impiego problematico dei medicamenti è una questione che stiamo affrontando anche presso l’UFSP e sono previsti ulteriori studi. L’attenzione si concentra sui farmaci psicoattivi con potenziale di dipendenza; questi includono in particolare gli antidolorifici oppiacei e i farmaci contro la tosse, così come i tranquillanti e i sonniferi». L’UFSP sorveglia l’andamento del consumo di questi farmaci, si legge sul sito dell’ente.
Nella categoria dei medicamenti psicoattivi con un potenziale di dipendenza rientrano tra gli altri gli anche gli stimolanti (ad esempio la ritalina), i narcotici e i gas (come la chetamina e Gamma-idrossibutirrato GHB).
Almeno dieci i casi accertati dagli esperti negli ultimi due anni
Nel 2020
In ottobre, a Basilea, muore un 15.enne dopo aver ingerito un cocktail letale a base di alcol, medicinali, LSD, metadone e codeina. Nell’agosto 2020, a Zollikerberg (ZH), due 15.enni muoiono dopo aver mischiato farmaci a droghe. Lo stesso mix mortale consumato a maggio nel canton Lucerna da un 20.enne e una 18.enne.
Tra il 2018 e il 2019
Gli altri decessi riguardano un’overdose nel 2018 (Lucerna), un cocktail killer contenente alcol e medicine che ha ammazzato un ragazzo di 18 anni (sempre a Lucerna) e altre tre miscele letali ingerite nel semicantone di Basilea-Campagna da giovani tra la fine del 2018 e la fine del 2019.