“Meglio del previsto” il Salone dell'alta orologeria
GINEVRA - L'edizione 2016 del Salone internazionale dell'alta orologeria (SIHH) di Ginevra, che ha chiuso oggi i battenti, è stata segnata dalle turbolenze del settore, confrontato in particolare con il calo del mercato di Hong Kong e l'instabilità geopolitica. Il bilancio della manifestazione è comunque moderatamente positivo.
La 26esima edizione del Salone ha presentato nove nuovi orologi dei marchi HYT, Hautlence, Christophe Claret, Kari Voutilainen, MB&F, Urwerk, H. Moser&Cie, Ferrier e De Bethune.
Oltre a questi nuovi arrivati hanno esposto i loro prodotti i marchi del gruppo Richemont (A. Lange&Söhne, Baume&Mercier, Cartier, IWC, Jaeger-LeCoultre, MontBlanc, Panerai, Piaget, Roger Dubuis, Vacheron Constantin e Van Cleef&Arpels), così come Audemars Piguet, Parmigiani, Greubel Forsey e Richard Mille. Complessivamente gli espositori erano 24.
In una conferenza stampa, il direttore di IWC Georges Kern ha affermato che per la sua marca la manifestazione è "andata meglio del previsto", ma ha subito aggiunto di aver avuto, dato il contesto generale, attese assai modeste. Poco rallegranti anche le affermazioni del Ceo di Piaget, Philippe Léopold-Metzger, secondo cui l'industria orologiera sta "sopravvivendo" a tempi difficili.
Un settore in crisi
La dinamica del settore, stando alle statistiche pubblicate dalla Federazione dell'industria orologiera svizzera (FH), sta subendo un sensibile rallentamento. Dopo anni di crescita del mercato d'esportazione con tassi anche superiori 10%, nel 2013 e 2014 la progressione ha raggiunto a malapena il 2%. Per lo scorso anno si profila un calo delle esportazioni, perlomeno in termini di volume: nei primi undici mesi del 2015 la diminuzione è stata del 3,3%. I dati per l'ultimo esercizio saranno pubblicati martedì prossimo.
Le difficoltà del ramo sono rivelate anche dall'andamento di Richemont. La settimana scorsa il gruppo ha pubblicato il fatturato relativo al terzo trimestre dell'esercizio 2015-2016 (concluso a fine dicembre): il volume d'affari è salito a 2,9 miliardi di euro (3,2 miliardi di franchi), in progressione del 3% rispetto ad un anno prima, ma in calo del 4% a tassi di cambio costanti.
Sul mercato della Cina continentale la situazione è leggermente migliorata, mentre a Hong Kong e a Macao si è ancora degradata. Ha sorpreso in negativo il calo delle vendite in Europa, attribuito alla diminuzione dei turisti. Il gruppo ginevrino calcola che le condizioni di mercato rimarranno difficili anche nel quarto trimestre, che si concluderà a fine marzo.
Varie banche fanno valutazioni negative
Il principale problema che investe una casa come Richemont è l'instabilità dei mercati in Asia, secondo una valutazione di Morgan Stanley. La banca afferma inoltre che la caduta del prezzo del petrolio rallenterà la domanda da parte dei clienti in Medio Oriente e in Russia, mentre sul lungo periodo la diminuzione del corso dell'oro dovrebbe avvantaggiare gli specialisti del lusso.
Barclay dal canto suo ricorda che gli stock di orologi si mantengono ancora a livelli elevati: "pensiamo che il fenomeno si attenuerà nel 2016, ma è difficile fare anticipazioni", afferma l'istituto britannico. I marchi potrebbero inoltre essere destabilizzati dall'arrivo di una nuova Apple watch.
Credit Suisse prevede per l'anno in corso una riduzione dei turisti cinesi in Europa, una clientela che ha molto contribuito al rialzo dei ricavi del settore del lusso.
Consumatori rinunciano all'alta gamma e la geopolitica non aiuta
"L'atmosfera economica non è più quella di tre o quattro anni fa", ha sottolineato il direttore di IWC. "Dobbiamo abituarci all'idea che crisi come guerre, attentati e fluttuazioni dei cambi si susseguano a cadenza ravvicinata e che questa situazione corrisponda alla normalità".
Kern ha inoltre ricordato i cambiamenti in atto tra i consumatori, che preferiscono orologi in acciaio a quelli in oro. Un trend impostosi anche sui mercati asiatici. Cartier, pure marchio di Richemont, ne ha tenuto conto al Salone presentando anche orologi di valore inferiore ai 4000 franchi.