Meno notti nelle capanne, il bilancio è in chiaroscuro

È stata una stagione tutto sommato positiva quella delle capanne svizzere. Le 147 strutture del Club alpino svizzero (CAS) hanno registrato un totale di 360.741 pernottamenti. Si tratta del 3,7% in meno rispetto al 2023 e del 4% in meno rispetto al 2022, che fu «un anno record», ricorda il CAS. Il 2024 è stata comunque la quarta annata migliore di sempre. Il numero di visitatori è diminuito in tutte le regioni del Paese, ad eccezione dei Grigioni (+4,2%) e delle Alpi vallesane e vodesi (+0,2%). In Ticino, dove il CAS gestisce sei strutture, la flessione è stata netta: -19,2%.
Colpa del maltempo
Il dato ticinese mostra una stagione sottotono. Ma Richard Knupfer, responsabile del Club Alpino svizzero sezione Ticino, ridimensiona la portata delle cifre: «Il paragone è stato fatto sulla base della stagione precedente, assolutamente ottima. Per la sezione, la migliore di sempre. La percentuale (-19,2%) è confermata, ma deve essere contestualizzata». L’inverno a cavallo tra il 2023 e il 2024 è stato, infatti, molto lungo. L’inizio della stagione è stato posticipato rispetto alla norma, e di molto. «Il periodo tra metà giugno e metà luglio è stato molto piovoso», aggiunge Knupfer, «e la Val Bavona, con il disastro dell’alluvione, ha subito le maggiori difficoltà».
Nessuna crisi
La perdita nei pernottamenti (e quindi negli introiti), insomma, è confermata. Ma «il confronto è sulla base di una stagione, quella del 2023, davvero molto buona e quindi ‘‘particolare’’». All’interno del settore non si parla assolutamente di crisi. «Qualora il trend perdurasse, potrebbe venire considerata come tale. Ma non è questo il caso. Facciamo le nostre valutazioni su un arco di cinque anni, e il periodo post-pandemia da Covid è molto buono». Le riservazioni delle capanne, viene infine ricordato dal responsabile del CAS sezione Ticino, dipendono molto dal meteo. «Nelle strutture le disdette possono essere effettuate fino a 48 ore prima. Le riservazioni, anche nel 2024, c’erano, ma a causa del maltempo ci sono state anche diverse disdette a corto termine».
Buona la prima
Di «lieve flessione» dei pernottamenti in capanna parla invece la Federazione Alpinistica Ticinese (FAT). Nel 2024 i pernottamenti nelle 32 capanne di proprietà delle 16 società affiliate sono stati 23.815, in linea con il dato dell’anno precedente (-2%). Un dato tutto sommato sorprendente, in considerazione delle pessime condizioni metereologiche della scorsa primavera-estate che hanno fatto desistere molti escursionisti. A farne maggiormente le spese sono state le capanne valmaggesi di Pian di Crest, Fiorasca e Poncione di Braga, divenute inaccessibili. Buone notizie, invece, dalla capanna Grossalp, la cui riapertura dopo importanti lavori di ristrutturazione è prevista per il mese di agosto, e dal nuovo bivacco Piano della Parete, punto cardine della Via Alta Crio e che nel suo primo anno di vita ha già fatto registrare oltre 240 pernottamenti.