Svizzera

Migros dà un ultimatum a Tegut: «Fuori dalle cifre rosse entro il 2026»

È quanto dichiara Patrik Pörtig, direttore della cooperativa regionale di Zurigo, l'unità che controlla la catena di 350 supermercati in Germania specializzati in particolare in prodotti bio, vegani e vegetariani
© KEYSTONE/Patrick B. Kraemer
Ats
03.12.2024 11:08

Migros dà tempo alla filiale tedesca Tegut fino al 2026 per uscire dalle cifre rosse: lo dice Patrik Pörtig, direttore della cooperativa regionale di Zurigo, l'unità che controlla la catena di 350 supermercati in Germania specializzati in particolare in prodotti bio, vegani e vegetariani.

«La Cooperativa Migros di Zurigo ha una solida base finanziaria e non è certo necessario un risanamento: la situazione è diversa presso la filiale tedesca Tegut, dove in effetti l'espressione è corretta», afferma il 45enne in un'intervista pubblicata oggi dalla Neue Zürcher Zeitung (NZZ). «E siamo decisamente in movimento».

«Naturalmente una grande filiale come Tegut ha un forte impatto finanziario su Migros Zurigo», ammette il dirigente alla luce delle perdite milionarie subite dall'azienda controllata. «Questo è vero sia in tempi buoni che in tempi cattivi. E questi ultimi sono indubbiamente molto turbolenti in questo momento».

«Un problema di Tegut negli ultimi tre anni» - spiega - «è stato che la crescita nell'era del coronavirus ha creato false aspettative per il periodo successivo. Ora ci troviamo in una nuova realtà, particolarmente difficile per Tegut. Alla già intensa guerra dei prezzi in Germania si è aggiunto l'aumento del costo dei generi alimentari dovuto all'inflazione. Questo rende la situazione ancora più difficile per Tegut, con il suo posizionamento relativamente di alta gamma e un assortimento con quasi il 30% di prodotti biologici».

Tegut - argomentano i giornalisti di NZZ - appare un enorme rischio: l'azienda, che fattura 1,2 miliardi di franchi, a fronte degli oltre 4 miliardi di Migros Zurigo, è in bilancio per circa 500 milioni di franchi, importo che la società elvetica dovrebbe quindi svalutare, se la catena dovesse essere venduta per un euro. «Questa sarebbe perlomeno la perdita massima teorica di valutazione se l'azienda e tutti i suoi attivi venissero ceduti», replica l'intervistato. «Proprio per questo motivo abbiamo definito il nostro programma di ristrutturazione e lo attueremo rigorosamente per garantire il valore intrinseco del nostro investimento».

«Nella sede centrale di Tegut sono stati tagliati circa il 20% dei posti di lavoro e stiamo rivedendo la rete dei negozi», prosegue il manager. «Attualmente stiamo cercando nuovi operatori per 35 supermercati. Ho inoltre delegato un membro della direzione generale di Migros Zurigo a essere responsabile della riorganizzazione in Germania e a garantire la rappresentanza degli interessi di Migros Zurigo in quanto proprietario».

«A differenza di altri comparti che Migros vuole cedere, Tegut quale supermercato alimentare fa parte del segmento strategico Food Retail. È però vero che oggi le attività all'estero hanno uno status diverso nella galassia Migros. E naturalmente abbiamo preso in considerazione tutte le opzioni, compresa la cessione. Per noi, però, la strada giusta da percorrere è quella di riorganizzare Tegut e renderla nuovamente redditizia, in modo da avere tutte le opzioni a nostra disposizione».

«Tegut ha ora un'ultima possibilità», insiste Pörtig. «Nel 2025 deve esserci un miglioramento significativo e l'azienda deve essere in attivo entro la fine del 2026. Se riusciremo a raggiungere questo obiettivo l'impresa avrà un futuro presso Migros, altrimenti no. Si tratta di obiettivi chiari e anche i dipendenti lo sanno».

Tegut è l'unico problema di Migros Zurigo? «No, la nostra situazione è simile a quella di Migros a livello nazionale», risponde il direttore in carica da luglio. «Negli ultimi anni abbiamo cercato di crescere in nuovi settori: di conseguenza l'attività dei supermercati ha perso un po' di centralità, gli investimenti sono stati fatti sempre più spesso in nuove aree di affari, perciò non abbiamo svolto il nostro lavoro principale con la stessa efficacia di un tempo. Pur essendo ancora il numero uno nel settore dei supermercati nell'area economica di Zurigo abbiamo perso quote di mercato e redditività. Per cambiare questa situazione abbiamo bisogno di obiettivi chiari e di azioni più incisive. Dobbiamo tornare a essere più aggressivi sul mercato».

Concretamente questo significherà aumentare i punti vendita. «Vogliamo crescere in modo significativo: vedo un potenziale di circa 40 nuovi negozi nella nostra area», si dice convinto l'imprenditore. «Naturalmente realizzare tutto questo è un compito impegnativo, perché non siamo gli unici a voler crescere! Però mi piacciono le grandi ambizioni. È chiaro che dobbiamo fare uno sforzo: questo significa anche che dovremo tagliare altrove», conclude.