Berna

Mitholz: lo sgombero è inevitabile

Lo ha annunciato il Canton Berna sulla base di una perizia dell’ETH
Circa 3500 tonnellate di munizioni inesplose giacciono ancora nel ventre della montagna vicino al villaggio di Mitholz. © Keystone/Peter Schneider
KeystoneeAts
25.08.2021 18:00

Il cosiddetto incapsulamento dei residui di munizioni nell’ex deposito dell’esercito di Mitholz (BE) non è una soluzione: una perizia del Politecnico federale di Zurigo (ETH) non lo considera abbastanza sicuro. Lo ha comunicato oggi il governo cantonale bernese, sostenendo quindi assolutamente indispensabile lo sgombero completo della totalità delle munizioni.

Il Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS) aveva commissionato la perizia al Politecnico federale di Zurigo per valutare se ci fosse la possibilità di evitare lo sgombero delle munizioni.

La perizia dimostra che l’incapsulamento, che consisterebbe nel riempire le cavità dei cunicoli per formare un corpo monolitico, non permette di raggiungere l’obiettivo desiderato. In effetti - indica un comunicato odierno dell’esecutivo cantonale - l’efficacia di tale procedura - proposta alla Confederazione da un ingegnere privato - non può essere verificata, e ciò non consente di escludere un pericolo per l’ambiente.

Nell’ambito dei lavori di pianificazione, il DDPS esamina se ci sono soluzioni che potrebbero alleviare le conseguenze di un tale sgombero di munizioni per la popolazione. A seconda dello scenario, gli abitanti dovranno trasferirsi nel corso dell’operazione che durerà diversi anni.

Costruito durante la seconda guerra mondiale nella montagna, una parte del deposito di munizioni Mitholz è esplosa nel 1947. Nove persone sono morte e il villaggio è stato devastato. Circa 3500 tonnellate di munizioni inesplose giacciono ancora nel ventre della montagna vicino al villaggio di Mitholz situato tra Frutigen e Kandersteg.