Svizzera

Morte di Nzoy alla stazione di Morges: confermata la legittima difesa dell'agente

Secondo il Ministero pubblico vodese, né il poliziotto né i suoi tre colleghi possono essere accusati di omissione di soccorso
© KEYSTONE/Pierre Albouy
Ats
26.11.2024 14:02

L'agente di polizia che ha sparato il colpo fatale che ha causato la morte di Nzoy, un 37enne zurighese di colore, nel 2021 alla stazione di Morges (VD) ha agito per legittima difesa. Secondo il Ministero pubblico vodese, né il poliziotto né i suoi tre colleghi possono essere accusati di omissione di soccorso.

Al termine dell'inchiesta, iniziata il giorno del decesso di Nzoy il 30 agosto 2021, la procura vodese ha emesso un decreto di abbandono del caso e di non luogo a procedere, ha annunciato oggi in una nota.

Alla luce delle circostanze, il Ministero pubblico ha ritenuto che l'agente di polizia si trovasse di fronte a una situazione grave. Egli «non aveva né il tempo né altri mezzi ragionevolmente necessari per respingere l'attacco con il coltello se non utilizzando la sua arma da fuoco», ha sottolineato.

La procura vodese ha anche ritenuto che l'agente abbia agito in conformità alla pratica professionale e al principio di proporzionalità imposto dalla giurisprudenza. La legittima difesa, ai sensi del Codice penale, deve quindi essere confermata.

Subito dopo gli spari, gli agenti si sono suddivisi i compiti, che comprendevano la sicurezza dei luoghi e delle persone e la cura dell'uomo ferito. Non c'erano emorragie visibili prima del massaggio cardiaco praticato da un infermiere.

Il rapporto dell'autopsia rileva che le ferite causate dal terzo colpo sono state «necessariamente mortali a brevissimo termine», spiegando così le ragioni del decesso. Per questi motivi, il Ministero pubblico ritiene che non vi sia stata omissione di soccorso.

Questa decisione si basa sui vari elementi portati alla luce dagli atti d'istruzione disposti dalla procura o richiesti dalle parti (in particolare audizioni, video, autopsia, rapporti tecniche). Si fonda anche sulla giurisprudenza federale.

Il Ministero pubblico vodese precisa che è stato anche esaminato, ed in parte utilizzato, il rapporto della «Border Forensics» fornita dal denunciante.

La decisione, che stata notificata oggi alle parti del procedimento, può essere impugnata entro 10 giorni presso la Camera dei ricorsi penali del Tribunale cantonale.

Per la cronaca, il 37enne zurighese, di origine sudafricana e conosciuto come Nzoy, è stato ucciso da un agente intorno alle 18.00 su un marciapiede della stazione di Morges. Secondo le indagini, la vittima, che soffriva di problemi psicologici ed era nota alla polizia del suo cantone, ha minacciato gli agenti con un coltello. L'uomo è deceduto sul posto.

Inizialmente la polizia aveva dichiarato di averlo soccorso immediatamente. Aveva poi cambiato versione, spiegando che il primo atto di rianimazione era stato effettuato da un infermiere presente sui luoghi, circa quattro minuti dopo l'ultimo sparo.

In seguito a questa morte nel 2021 e a quella di tre uomini neri tra il 2016 e il 2018 nel canton Vaud, diverse manifestazioni e raduni hanno denunciato il razzismo e la violenza della polizia.