Nelle città svizzere sempre più abitanti, stranieri e lingue parlate
Tre quarti della popolazione svizzera vive nelle aree urbane, dove si registra la maggiore crescita demografica e dove i residenti stranieri sono più abbondanti. L'elevata immigrazione fa dei centri anche luoghi multiculturali caratterizzati da una pluralità di lingue e religioni, anche se è proprio in questi spazi che le persone che non si riconoscono in una confessione sono percentualmente più numerosi.
Sono questi i principali contenuti dell'edizione 2024 - l'85esima, la prima risale al 1931 - della «Statistica delle città svizzere - Annuario statistico dell'Unione delle città svizzere» (SSV/UVS) pubblicata oggi e disponibile in tedesco e francese sul sito dell'SSV/UVS. Le informazioni sull'appartenenza religiosa e sulle lingue sono presentate per la prima volta in modo dettagliato.
Per celebrare il compleanno, SSV/UVS e Ufficio federale di statistica (UST), che ha collaborato all'elaborazione del documento, hanno pubblicato tutte le edizioni storiche in forma digitale.
La ricerca contempla 162 città ai sensi dell'UST e otto località che hanno aderito alla SSV/UVS, tra cui ad esempio Arosa (GR) e Morat (FR). Per i funzionari neocastellani una città ha un'area centrale, individuata sulla base di un reticolo regolare, con un'alta densità di popolazione, di posti di lavoro e di pernottamenti alberghieri. Sulla base di questi criteri tra le città figurano ad esempio Chiasso, St. Moritz (GR), Zermatt (VS), Altdorf (UR) o Glarona Nord.
Fin dagli albori della rilevazione statistica, le città sono state luoghi globalizzati, che hanno determinato cambiamenti sociali. Questo fenomeno si riflette, ad esempio, nel multilinguismo della popolazione e nella diffusione del secolarismo.
La popolazione nelle aree urbane è in costante crescita da cento anni, ad eccezione degli anni '80. Un secolo fa in queste aree, che nel tempo sono aumentate di numero, si concentrava un terzo della popolazione, oggi è il 50%. Circa i tre quarti (73%) degli 8,8 milioni di abitanti nella Confederazione (stato al 31 dicembre 2022) vivono nei 49 agglomerati urbani del paese. La quota di giovani nelle città è diminuita costantemente negli ultimi 50 anni. Nel 2022, le persone di età inferiore ai 19 anni costituivano il 19,1% dei residenti.
Dopo un brusco calo della popolazione straniera residente negli anni '40, scesa in media al 7,5% nelle città, l'immigrazione è ripresa con il boom economico del dopoguerra. Oggi, la percentuale di cittadini senza passaporto rossocrociato è del 32% nelle zone urbane (media nazionale: 26%). La quota è più alta nelle città romande, ma è a Kreuzlingen (TG), sul confine con la Germania, che vivono più stranieri (56,3%).
Se si considerano le lingue non nazionali, si nota il forte potenziamento dell'inglese, che oggi è l'idioma principale dell'8,1% della popolazione residente nelle zone urbane. Inoltre, quasi un quarto degli abitanti (23,1%) parla un'altra lingua oltre alle lingue nazionali e all'inglese.
Dal 2000, la percentuale di persone senza affiliazione religiosa è aumentata notevolmente, raggiungendo circa un terzo dei residenti nel 2022. La quota di chi aderisce a una religione tradizionale è complessivamente in calo. Questa tendenza al ribasso riguarda tutte le religioni, ma è più forte tra le persone di fede evangelica riformata. Per la prima volta, l'annuario fornisce i dati sulle comunità musulmane: Spreitenbach (AG) ha la percentuale più alta (21,9%). Tra le città più grandi, Winterthur (ZH, 9,6%) ha un tasso superiore alla media dei centri urbani (7%).
Nei Municipi il PLR è ancora il partito più forte, con il 25% dei seggi, seguito dal PS (21%) e dal Centro (15%). Per quanto riguarda i sindaci, il PLR ha 53 mandati, il PS 37.
Anche nei Consigli comunali i liberali radicali sono la forza politica più forte (21% dei seggi), davanti al PS (20%). L'UDC e i Verdi si piazzano sul terzo gradino del podio, ciascuno con il 14%.