Niente ballottaggio per l'elezione del governo cantonale neocastellano

Dopo l'alleanza di sinistra neocastellana - che comprende PS, Verdi e POP (estrema sinistra) - anche quella di destra (PLR-UDC-Centro) rinuncia al ballottaggio per l'elezione del governo cantonale. L'ecologista Céline Vara entrerà quindi nell'esecutivo.
Il presidente della sezione neocastellana dell'UDC, Niels Rosselet-Christ, ha confermato all'agenzia Keystone-ATS la decisione di non opporsi a un'elezione tacita. «È stato un grande dilemma se provocare o meno un secondo turno», ha aggiunto Rosselet-Christ, ma alla fine i risultati di ieri hanno spinto la destra a rinunciarvi.
In precedenza, anche lo schieramento rosso-verde aveva fatto altrettanto. «In seguito ai risultati per il Gran Consiglio e nel rispetto delle forze presenti, l'alleanza di sinistra ha preso la decisione di non provocare un secondo turno», si legge in una nota odierna.
Il Consiglio di Stato avrà quindi una maggioranza di sinistra, visto che i «ministri» socialisti uscenti Frédéric Mairy e Florence Nater sono stati eletti ieri al primo turno con rispettivamente 23'83 e 23'405 voti. Gli altri consiglieri di Stato uscenti, i PLR Laurent Favre (21'327) e Crystel Graf (20'009), si sono classificati rispettivamente al terzo e al quinto posto, ma non hanno raggiunto la maggioranza assoluta. Con la decisione odierna vengono quindi tacitamente rieletti.
Anche la candidata dei Verdi, la «senatrice» Céline Vara, giunta quarta ieri (con 20'622 voti), entra così in Governo. L'alleanza di destra (PLR-UDC-Centro) si è detta d'accordo con un'elezione tacita, perché gli altri suoi tre candidati Quentin di Meo (PLR, 17'406) Thierry Brechbühler (UDC, 16'557) e Manon Freitag (Centro, 16'512), sono arrivati ieri soltanto ottavi, noni e decimi.
Sono stati preceduti, al sesto posto, anche dalla candidata del POP (Parti ouvrier populaire) Sarah Blum, che ha ottenuto 19'447 suffragi, e, al settimo, da quella ecologista Christine Ammann Tschopp (18'816).
Gran Consiglio: rapporti di forza invariati
Alle elezioni tenutesi per il Gran Consiglio, i rapporti di forza tra i vari schieramenti politici sono rimasti invariati rispetto alla scorsa legislatura: a sinistra, la crescita del Partito socialista (PS), che ha ottenuto il 27 seggi (+6), ha ampiamente compensato il calo dei Verdi (15, -4).
A destra, la progressione dell'UDC (12, +4) ha largamente controbilanciato la flessione del PLR, che è arretrato (30, -2), restando tuttavia il primo partito del legislativo.
Per quanto riguarda le altre formazioni politiche, il POP è rimasto stabile a 8 seggi. I Verdi liberali sono in calo (-3) attestandosi a 5 seggi. Insieme al Centro, che ha conseguito 3 seggi (-1) raggiungendo per un pelo lo sbarramento del 3%, continueranno comunque a svolgere un ruolo di arbitro.
Dal canto suo, Solidarités (altra formazione di estrema sinistra) ha mancato di poco il quorum con il 2,96% dei voti e non è riuscita a fare il suo ritorno in Parlamento.