Grigioni

Pannelli solari, sì a maggiori sussidi

La seconda tappa del «Piano d'azione Green Deal» ha tenuto banco tutto il giorno
© CdT/Gabriele Putzu
Ats
23.04.2025 22:09

Oggi il Gran Consiglio grigionese ha discusso diverse misure volte a ridurre le emissioni di gas a effetto serra. Maggiori sussidi per pannelli solari e stazioni di ricarica per veicoli elettrici sono stati approvati. Altre proposte sono invece state bocciate.

La seconda tappa del «Piano d'azione Green Deal» ha tenuto banco tutto il giorno. Il Gran Consiglio ha discusso i singoli articoli della nuova legge per promuovere e finanziare misure per ridurre le emissioni di CO2 nel cantone. Un nuovo disegno legislativo che deve portare vantaggi sia all'ambiente che alla piazza economica retica. Una situazione win-win, senza divieti, ma con incentivi secondo il Consigliere di Stato Jon Domenic Parolini (Centro).

Quali misure vanno sussidiate, quali portano a una concreta diminuzione delle emissioni: un'intera lista di provvedimenti è stata oggi analizzata e dibattuta dai 120 deputati.

Più sussidi per pannelli solari e stazioni di ricarica

Sessanta deputati del PS, Centro e una parte dei Verdi liberali hanno sostenuto la proposta di concedere ulteriori sussidi, chiamati anche bonus del Green Deal, per potenziare la realizzazione di impianti fotovoltaici su tetti o su facciate di abitazioni. Già oggi i Grigioni ne sostengono l'installazione per migliorare l'efficienza energetica durante i mesi invernali. «Adesso verranno sostenuti anche gli impianti che producono più energia di quanta ne consumino. L'elettricità prodotta potrà così essere immessa nella rete», ha spiegato Parolini a Keystone-ATS.

La proposta ha sollevato diverse perplessità nel fronte UDC e liberale. «Un'eccedenza di produzione di energia causa problemi alla stabilità della rete e i prezzi in primavera, in estate e in autunno sono negativi sulla borsa dell'energia», ha detto il granconsigliere Giovanni Jochum (liberali), vicepresidente della Commissione per l'ambiente, i trasporti e l'energia, che come altri 53 deputati ha bocciato la proposta del Governo.

La maggioranza del Parlamento cantonale ha deciso di aumentare i sussidi fino alla fine del 2035 per le stazioni di ricarica in case plurifamiliari esistenti. In questo modo si mira a ridurre l'inquinamento causato dal traffico individuale, responsabile secondo Parolini fino al 25% delle emissioni di CO2. Il granconsigliere UDC Thomas Gort ha espresso il suo scetticismo: «Se vogliamo incoraggiare la popolazione ad acquistare auto elettriche con questa misura ci sbagliamo», ha detto durante il dibattito.

Batterie stazionarie non vanno sovvenzionate

Una minoranza della Commissione per l'ambiente, i trasporti e l'energia ha proposto di concedere contributi anche per le batterie domestiche, utilizzate per immagazzinare l'energia prodotta in eccesso ad esempio con pannelli solari. Ma l'idea non ha trovato il consenso sperato. Secondo la Consigliera di Stato Carmelia Maissen (Centro) si tratta di un'ottimizzazione privata e non va quindi sostenuta con soldi pubblici.

Pure un maggiore stanziamento dei fondi per la protezione della natura e del paesaggio è stato bocciato. Questo malgrado la sinistra e i Verdi abbiano sottolineato l'importanza di torbiere e paludi per l'immagazzinamento di CO2.

Il ruolo esemplare dei Comuni

Per raggiungere un saldo netto delle emissioni pari a zero sia il Cantone che i Comuni sono chiamati ad assumere «un ruolo esemplare». Un punto che ha portato a diversi interventi legati soprattutto all'autonomia comunale. Secondo il testo di legge, le amministrazioni dei 100 comuni grigionesi «si adoperano» per raggiungere questo obiettivo entro il 2040.

Una minoranza della commissione, appoggiata dalla destra e da una parte dei liberali, ha tentato di stralciare questo passaggio. «I comuni variano per dimensioni e capacità finanziarie. Porre degli obiettivi uniformi può creare difficoltà a quelli più piccoli», ha detto la granconsigliera Gabriela Menghini-Inauen (UDC). Pure il liberale Martin Wieland ha espresso la sua preoccupazione su una possibile limitazione dell'autonomia comunale. Erich Kohler del Centro l'ha presa in modo più sportivo, facendo l'esempio di una staffetta. «I comuni possono decidere la loro velocità di corsa, i loro obiettivi, mantenendo un ruolo esemplare», ha detto in Parlamento.

Il dibattito sul Green Deal continuerà domani con la discussione riguardante il finanziamento.