Pena a vita: la condizionale potrà essere richiesta dopo 17 anni

In futuro, chi sarà condannato a una pena detentiva a vita potrà chiedere la liberazione condizionale dopo 17 anni. Lo prevede una revisione del Codice penale licenziata oggi dal Consiglio federale.
L'obiettivo è delimitare meglio la pena detentiva a vita dalla pena detentiva di 20 anni. Attualmente la differenza tra le due è esigua: chi è condannato all'ergastolo può chiedere la liberazione condizionale dopo 15 anni, chi è condannato a 20 anni dopo 13,3.
La riforma contiene anche nuove disposizioni concernenti l'internamento. Secondo il diritto vigente è possibile condannare un autore contemporaneamente a una pena detentiva a vita e a un internamento.
Tuttavia, poiché la pena detentiva è sempre eseguita prima dell'internamento, non vi è mai passaggio all'internamento. L'interessato è infatti o detenuto, o (se si prevede che la persona supererà con successo il periodo di prova in libertà) in libertà condizionale.
In futuro, dopo 25 anni di esecuzione della pena detentiva, in determinate circostanze sarà invece possibile collocare il detenuto in un istituto specializzato nell'esecuzione dell'internamento. «Dopo così tanti anni di esecuzione della pena la priorità non è più data alla risocializzazione dell'autore del reato, ma alla protezione della popolazione da persone pericolose», spiega l'esecutivo.
Le modifiche annunciate oggi traggono origine da una mozione del «senatore» Andrea Cartoni (PLR/AR) che chiedeva di posticipare il primo esame della liberazione condizionale dalla pena detentiva a vita e di chiarire il rapporto tra la pena detentiva a vita e l'internamento.