«Persone attratte sessualmente da minori», manca la prevenzione

Nella Svizzera italiana occorre creare con urgenza un servizio specializzato di consulenza e di trattamento e/o rendere noto agli specialisti del settore e alle persone interessate un eventuale servizio già disponibile per le persone attratte sessualmente da minori. È una delle conclusioni a cui giunge un rapporto dell’Ufficio federale delle assicurazioni sociali (UFAS), di cui il Consiglio federale ha preso atto in occasione della sua seduta odierna.
Di che cosa stiamo parlando? «Le persone attratte sessualmente da minori sono spesso sottoposte a una forte pressione psicologica. Anche se non cedono alla propria inclinazione sessuale, sono sovente confrontate a problemi psichici e isolamento sociale. Ciò accresce il rischio di compiere atti sessuali su minori, causando a questi ultimi un’enorme sofferenza», scrive l'UFAS. «È qui che entrano in gioco le misure di prevenzione, destinate alle persone attratte sessualmente da minori che soffrono della propria inclinazione e temono di violare in futuro l’integrità sessuale di minori». Prevenzione che passa tra servizi di consulenza e servizi di trattamento. I primi offrono informazioni sul tema e una consulenza anonima (online o per telefono). Laddove necessario, le persone che vi ricorrono vengono indirizzate verso servizi di trattamento specializzati o terapisti indipendenti.
Che cosa è stato fatto
In un rapporto del 2020 redatto in adempimento di due postulati, il Consiglio federale aveva messo per la prima volta in evidenza l’importanza delle misure di prevenzione e deciso di sostenere con aiuti finanziari servizi di consulenza attivi a livello di regione linguistica. Inoltre, aveva incaricato l’Ufficio federale delle assicurazioni sociali di presentare un rapporto. Il quale, come detto, giunge alla conclusione che l’offerta di prevenzione è ulteriormente aumentata negli ultimi anni, ma in particolare nella Svizzera italiana continuano a mancare servizi pertinenti. Vi sono però anche alcuni Cantoni della Svizzera tedesca e della Svizzera romanda che non dispongono ancora di centri di trattamento specializzati. «Per proteggere i bambini e i giovani dalle aggressioni sessuali sarebbe però importante poter contare su un’offerta di prevenzione ampia e facilmente accessibile».
Nella Svizzera romanda e in quella tedesca, i servizi di consulenza regionali DIS NO e Beforemore faticano a indirizzare tutte le persone richiedenti verso servizi di trattamento specializzati, poiché in Svizzera manca un’offerta di cure capillare. Inoltre, soltanto nel cantone di Zurigo è possibile garantire che le persone attratte sessualmente da minori che temono di violare in futuro gli interessi sessuali di bambini e giovani ricevano cure gratuite e anonime senza aver paura che vengano trasmesse informazioni personali alla cassa malati. Occorrerebbe garantire una possibilità di accesso a un trattamento adeguato anche alle persone che risiedono negli altri cantoni. Il centro di prevenzione istituito e finanziato dal cantone di Zurigo potrebbe fungere da modello di buone pratiche.
Inoltre, nell’ambito dell’inchiesta sulle misure di prevenzione è stato evidenziato, oltre a un consumo crescente di immagini di abusi, anche il fatto che le persone nei confronti delle quali è pendente un procedimento penale per reati di questo tipo avrebbero difficoltà ad accedere a misure di trattamento specializzate. Questa difficoltà sarebbe dovuta al fatto che, contrariamente alle persone che commettono aggressioni sessuali su minori, il consumo di immagini di abusi porta difficilmente alla condanna a una terapia o a un soggiorno in una clinica o un istituto forense. Tuttavia, le persone interessate non possono neanche decidere volontariamente di sottoporsi a un trattamento presso uno dei suddetti servizi (come il centro di prevenzione per la pedosessualità a Zurigo), poiché l’esistenza di un procedimento penale pendente è generalmente un motivo di esclusione dalle misure di prevenzione. Anche sotto questo aspetto, occorrerebbe colmare una lacuna, in modo da consentire a chi consuma immagini di abusi di sottoporsi a un trattamento, tanto più che sembra esistere un certo legame tra il consumo di immagini di abusi e la commissione di reati di abuso che implicano il contatto fisico (reati «hands on»). Il finanziamento delle misure di trattamento spetta ai Cantoni, poiché la ripartizione delle competenze prevista dalla Costituzione federale attribuisce loro il compito di garantire le strutture per l’assistenza sanitaria.