Svizzera

Poco entusiasmo per la proposta del Consiglio federale sul finanziamento della 13. AVS

Ecco alcune reazioni: l'aumento dell'IVA non convince i partiti borghesi, mentre per la sinistra e i sindacati l'aumento delle trattenute salariali sarebbe la soluzione più equa
©Chiara Zocchetti
Ats
14.08.2024 18:01

La proposta del Consiglio federale di finanziare la 13esima AVS attraverso l'aumento dell'IVA non convince i partiti borghesi, che chiedono una riforma più ampia dell'AVS. Per la sinistra e i sindacati l'aumento delle trattenute salariali sarebbe la soluzione più equa.

Invece di utilizzare i contributi salariali per il finanziamento, il Consiglio federale si affida esclusivamente all'IVA e vuole ridurre la quota federale del finanziamento dell'AVS, scrive l'USS in un comunicato invitando il Parlamento a correggere questo «errore antisociale».

I contributi salariali sono stati ridotti negli ultimi anni per i salari più alti, con l'abolizione della percentuale di solidarietà per l'assicurazione contro la disoccupazione. Trattenute salariali più elevate fornirebbero anche una certa perequazione sociale. Se le persone che guadagnano di più dovessero contribuire maggiormente all'AVS, si alleggerirebbe l'onere per le fasce di reddito medie e basse, conclude l'USS.

Dello stesso tenore la reazione di Travail.Suisse: il finanziamento esclusivo della 13esima AVS attraverso l'IVA penalizzerà in primo luogo le persone con bassi salari, scrive in una nota la confederazione sindacale.

Della stessa opinione anche socialisti e Verdi che ritengono l'aumento dei contributi salariali l'opzione di finanziamento più sensata e socialmente responsabile. Il PS respinge nettamente la riduzione del contributo della Confederazione all'AVS. Un simile taglio è grottesco ed è in contraddizione con la volontà del popolo di rafforzare il più importante sistema di sicurezza sociale della Svizzera, afferma. Interpellato da Keystone-ATS, il co-presidente del gruppo parlamentare Samuel Bendahan (VD) ha dichiarato che è inaccettabile che la Confederazione versi meno contributi per le pensioni.

I partiti borghesi e le associazioni economiche hanno invece accolto con favore il fatto che le trattenute salariali non saranno aumentate. Il Centro è il meno critico verso la proposta del governo di aumentare l'IVA che considera «un passo nella giusta direzione», ma ritiene che la forma esatta del finanziamento debba ancora essere discussa. Aumentando l'aliquota IVA, oltre alla popolazione attiva verrebbero inclusi nel finanziamento della tredicesima mensilità AVS anche i pensionati, con una maggiore equità intergenerazionale, secondo il partito. Anche l'Unione svizzera degli imprenditori ritiene che questa sia la proposta più equa, visto che il finanziamento verrebbe assicurato anche da chi è già in pensione.

Il PLR, prima di decidere come finanziare la 13esima rendita, vuole che vengano forniti dati affidabili sull'AVS. A suo avviso, anche con le nuove cifre l'AVS si troverà presto in una situazione di «gigantesco squilibrio». Il partito chiede quindi una riforma dell'AVS a partire dal 2026, «affrontata con la necessaria calma e sulla base di dati affidabili». Anche i Verdi liberali avrebbero preferito che il finanziamento della tredicesima AVS fosse risolto nel contesto generale della riforma strutturale dell'AVS.

L'UDC respinge chiaramente un aumento dell'IVA per finanziare la 13a AVS e si affida al progetto di riforma dell'AVS che il Consiglio federale dovrà presentare entro la fine del 2026.

L'Unione svizzera arti e mestieri (usam) è sollevata per il mancato aumento delle trattenute salariali. Prima di decidere come finanziare la 13esima AVS però - afferma in un comunicato - «dobbiamo metterci al lavoro per risanare le finanze del primo pilastro senza paraocchi, ad esempio esaminando un possibile aumento dell'età pensionabile».