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Posta, arriva la lettera ibrida in formato digitale e cartaceo

Il gigante giallo dovrà poter prendere in consegna e recapitare anche elettronicamente invii con indirizzi postali – In consultazione una modifica dell’ordinanza – Prevista maggiore flessibilità nel portare a domicilio lettere, pacchi e quotidiani
©Chiara Zocchetti
Giovanni Galli
17.04.2025 06:00

In futuro sarà possibile inviare e ricevere lettere non solo in formato cartaceo ma anche digitale. Quando un cliente invierà una lettera avrà la possibilità di impostarla elettronicamente. A sua volta, il destinatario potrà scegliere se ricevere l’invio in formato cartaceo (stampato e imbustato dalla Posta) nella cassetta delle lettere oppure in quello digitale, su computer o smartphone. Tecnicamente, si parla di «lettera ibrida», una soluzione che sarà integrata nel mandato di servizio universale del gigante giallo. La novità fa parte di una modifica dell’Ordinanza sulle poste, messa in consultazione dal Consiglio federale fino al 6 agosto. «Siamo convinti che la lettera ibrida sia la strada giusta per modernizzare il mandato di servizio postale universale», dice Nicole Burth, membro della direzione del gruppo. «La ricezione digitale e il servizio di stampa non comportano alcun costo per i destinatari», spiega da parte sua la portavoce Silvana Grellmann. «Le lettere cartacee, che continueranno a essere recapitate fisicamente, saranno sempre comprese nel servizio universale come avviene oggi. Il servizio di scansione esistente, che la Posta continuerà a offrire, non è previsto nel servizio universale. La corrispondenza cartacea per la clientela che desidera riceverla in formato digitale viene scansionata e recapitata con il sistema ePost. In fin dei conti sono sempre i destinatari a decidere come ricevere la posta in futuro». Gli utenti del sistema di recapito ibrido dovranno identificarsi e autenticarsi presso la Posta. Per un invio digitale il costo dovrebbe essere di 40 centesimi. Se il destinatario non è registrato riceverà una lettera cartacea. Il costo dell’affrancatura a carico del mittente dovrebbe essere di almeno 1 franco.

Un’offerta di base esiste già. Per chi desidera ricevere la propria corrispondenza in formato elettronico anziché nella cassetta delle lettere, la Posta offre un servizio di scansione che converte l’invio da cartaceo a digitale. È utilizzato, tra gli altri, da oltre 10.000 clienti aziendali. Nel 2024 sono stati spediti circa 3,3 milioni di invii e oltre 2,6 milioni di utenti hanno utilizzato l’applicazione. In futuro sarà possibileoffrire una soluzione sicura e semplice, che garantisce l’accesso a tutti. Un sigillo regolamentato garantisce che la lettera digitale è autentica e inalterata. La marcatura oraria attesta il momento dell’accettazione. Inoltre, la lettera ibrida offre una conferma di ricezione estesa (prova di apertura della posta) e l’identità del mittente e del destinatario viene controllata e verificata.A seconda dell’opzione scelta dal destinatario, come detto, la lettera sarà recapitata nella cassetta delle lettere fisica o in quella digitale. La lettera ibrida potrebbe segnare la fine delle (costose) raccomandate? In futuro forse sì. Oggi, spiega Burth, non è ancora formalmente riconosciuta come mezzo di prova.

Con la nuova ordinanza la Posta avrà anche maggiore flessibilità nel recapito a domicilio di lettere, pacchi e quotidiani. I requisiti qualitativi relativi ai tempi di consegna per lettere, pacchi e quotidiani in abbonamento devono essere ridotti al 90%, mentre attualmente sono al 97% per le lettere e al 95% per le altre due categorie. L’azienda beneficerà così di un margine di manovra maggiore nei periodi più intensi, come il Natale o il Black Friday. «Le nuove disposizioni di legge rimangono comunque molto severe», spiega Grellmann. «Molti Paesi europei come il Belgio, i Paesi Bassi, la Finlandia o la Svezia non hanno alcuna disposizione. Nel 95% dei casi i destinatari sono clientela privata e i mittenti clientela commerciale. Le disposizioni regolatorie per lettere e pacchi continueranno tuttavia a interessare solo gli invii spediti da clientela privata. Il restante 95% non viene conteggiato». Inoltre, il Governo vuole obbligare la Posta a recapitare gli invii negli insediamenti abitati tutto l’anno e non più in ogni casa abitata. Questo, secondo l’azienda, interesserebbe il 2% circa delle economie domestiche, che usufruirebbero comunque di soluzioni di recapito alternative.