Prevenzione del tabagismo: la Svizzera è al penultimo posto
La Svizzera scivola al penultimo posto nella classifica europea per quanto riguarda la lotta contro il consumo di tabacco. Lo ha reso noto oggi in un comunicato l'Associazione svizzera per la prevenzione del tabagismo (AT Svizzera).
Il ranking, che mette a confronto le misure di prevenzione adottate da vari paesi del continente, è stato pubblicato dall'Associazione delle leghe europee contro il cancro (ECL) e mette in evidenza il progressivo «scivolone» della Svizzera nella graduatoria di anno in anno.
Nel 2021 la Svizzera si è piazzata al 36. posto su 37 in totale, posizionandosi solo davanti alla Bosnia-Erzegovina. Nell'ultima analisi effettuata dell'ECL nel 2019, il nostro paese si era aggiudicato il 35° posto. Da notare che nove anni fa, invece, la Svizzera vantava la 18. posizione.
A detta dell'associazione, negli ultimi anni nessun altro paese europeo ha «ottenuto risultati così desolati». Tuttavia, qualora la Confederazione adotterà quanto proposto dall'iniziativa popolare «Giovani senza tabacco», l'AT Svizzera è fiduciosa che nei prossimi anni sarà possibile ottenere risultati migliori e salire di qualche scalino nella graduatoria europea.
L'associazione pone comunque l'accento sulla questione delle imposte sul tabacco, definendole troppo basse rispetto al livello dei salari e dei costi. L'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) raccomanda un'aliquota minima del 75%, mentre quella applicata in Svizzera è del 60%. Il Parlamento si occuperà prossimamente della revisione parziale della Legge federale sull'imposizione del tabacco, che prevede di tassare anche le sigarette elettroniche in modo da tutelare i più giovani.